Congiuntivite nei bambini: quanto dura, sintomi e rimedi

Francesca Scarabelli A cura di Francesca Scarabelli, con la consulenza di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 24.6.2025 Aggiornato il 25.6.2025

Arrossamento degli occhi, prurito e lacrimazione abbondante sono alcuni dei sintomi di questo disturbo comune nei bambini, ma da non sottovalutare. Ne parliamo con il pediatra Leo Venturelli.

Congiuntivite nei bambini: quanto dura, sintomi e rimedi

La congiuntivite nei bambini è un disturbo diffuso da tenere sotto controllo per scongiurare l’insorgenza di complicazioni. Si manifesta principalmente con arrossamento degli occhi, lacrimazione abbondante, prurito e bruciore; nel caso di congiuntiviti infettive si possono avere anche secrezioni dense di colore giallo-verde.

Per curare la congiuntivite è vietato ricorrere al fai da te: sarà il pediatra a diagnosticare la tipologia di congiuntivite e a prescrivere il rimedio più adatto, che potrà essere ad esempio un collirio o una pomata da applicare localmente.

Per prevenirla è utile mettere in pratica alcune accortezze come abituare il bimbo a non toccarsi gli occhi e usare fazzoletti puliti per detergere gli occhi da lacrime o secrezioni.

Le cause della congiuntivite nei bambini

Sono principalmente tre le cause della congiuntivite nei bambini, ovvero infezioni batteriche, infezioni virali oppure allergie:

  • la congiuntivite infettiva batterica è in genere causata da batteri come Stafilococco o Streptococco; per i bambini piccoli è una delle cause più comuni. È contagiosa e si riconosce dalle secrezioni oculari dense di colore giallo-verdastro. Si associa spesso alle infezioni respiratorie tipiche della stagione fredda
  • la congiuntivite infettiva virale è particolarmente contagiosa e si caratterizza per secrezioni più chiare rispetto alla forma batterica, lacrimazione e scarsa tolleranza alla luce
  • la congiuntivite allergica può essere dovuta all’esposizione ad allergeni come pollini, acari della polvere o peli di animale. Si accompagna spesso con la rinite allergica e si manifesta con prurito intenso e sensazione di bruciore agli occhi.

Durata

Simile alla congiuntivite nei neonati, nei bambini questo disturbo può variare anche in base alle sue cause:

  • la congiuntivite batterica, con le giuste cure, inizia a migliorare già dopo 24-48 ore e si risolve completamente nel giro di 7-10 giorni
  • la congiuntivite virale può durare più a lungo: i suoi sintomi possono attenuarsi dopo 4-7 giorni, ma la guarigione completa può richiedere anche due settimane
  • la congiuntivite allergica può durare fino a quando il bimbo è esposto all’allergene, quindi anche per periodi di tempo prolungati.

Cure e rimedi 

Anche se la congiuntivite è un disturbo comune per i bambini, deve essere sempre trattata con rimedi prescritti dal proprio pediatra.
La congiuntivite virale è molto contagiosa e da lieve fastidio può evolvere velocemente ad una sintomatologia dolorosa: per questo è bene agire in maniera tempestiva. In genere la terapia prescritta dal pediatra è costituita da colliri antinfiammatori da applicare localmente, a volte associati ad una terapia antivirale sistemica per le forme più resistenti.

Per la congiuntivite batterica, invece, il pediatra potrebbe prescrivere un trattamento a base di collirio o pomata antibiotica, mentre la congiuntivite allergica si cura solitamente con colliri antistaminici e, nelle forme più aggressive, con colliri cortisonici. In questo caso, però, la cosa migliore da fare sarebbe quella di rivolgersi a un allergologo per trattare il problema dell’allergia nella sua totalità.

In tutti i casi, le secrezioni possono essere rimosse delicatamente con una garza sterile, operazione necessaria soprattutto prima dell’applicazione di qualsiasi rimedio locale. Durante l’applicazione di pomate e colliri, inoltre, è importante assicurarsi che il beccuccio del tubetto o il contagocce non vengano a contatto con l’occhio, in modo da evitare contaminazioni.

Il riconoscimento della forma di congiuntivite in atto e la scelta della terapia più indicata dipendono unicamente dal pediatra o dall’oculista: il fai da te è vietato perché potrebbe aggravare la situazione.

Sintomi

I sintomi possono essere lievemente diversi in base alla forma di congiuntivite contratta. Quelli comuni a tutte le forme di congiuntivite sono:

  • arrossamento degli occhi
  • gonfiore
  • prurito
  • bruciore
  • lacrimazione
  • formazione di crosticine.

Nelle congiuntiviti infettive si possono anche riscontrare fotofobia, edema delle palpebre, secrezioni dense e formazione di pus.

Come si previene

Queste infiammazioni degli occhi nei bambini possono essere prevenute con un po’ di attenzione e qualche accortezza. In particolare, le forme infettive sono molto contagiose, quindi bisogna prestare la massima attenzione sia al lavaggio delle mani ogni volta che si toccano gli occhi del bimbo sia all’uso condiviso o allo scambio di asciugamani e cuscini. Altri accorgimenti utili sono:

  • pulire spesso gli occhi del bimbo, lavandosi le mani prima e dopo l’operazione
  • usare fazzoletti puliti per detergere lacrime e secrezioni
  • insegnare al bimbo a non toccarsi gli occhi, soprattutto con le mani sporche
  • non condividere asciugamani, indumenti, cuscini e così via con persone affette da congiuntivite.

I consigli del pediatra

Il Dottor Leo Venturelli, pediatra di famiglia e responsabile dell’educazione alla salute della SIPPS (Società italiana di pediatria preventiva e sociale), ci dà alcuni utili consigli per affrontare al meglio la congiuntivite, riportati in forma ancora più completa nel suo libro Pediatria al telefono: primo passo verso la telemedicina (Edizioni Minerva Medica).

In caso di congiuntivite batterica

Si consiglia di:

  • lavare spesso con acqua tiepida e un batuffolo di cotone e sempre prima di applicare qualsiasi farmaco avendo cura di rimuovere bene le secrezioni
  • usare i farmaci prescritti fino a 2 giorni dopo la scomparsa della secrezione, in genere per 5-7 giorni
  • far rientrare in comunità dopo almeno 24 ore dall’inizio della terapia e se la secrezione è scomparsa.

In caso di congiuntivite virale o irritativa

Si consiglia di:

  • considerare che le congiuntiviti virali si possono accompagnare a raffreddore e in genere durano 5-7 giorni
  • se, invece, si tratta di contatti fugaci dell’occhio con shampoo, oppure con fumo ambientale o cloro della piscina, considerare che la guarigione avverrà in poco tempo (questione di minuti o un’ora)
  • in ogni caso, lavare bene l’occhio con acqua tiepida e un batuffolo di cotone, ogni due ore durante il giorno se il bimbo è raffreddato
  • evitare che il bambino si tocchi gli occhi con mani non pulite: usare compresse di garza sugli occhi con acqua fredda
  • non usare invece colliri vasocostrittori di routine, ma solo nel caso in cui l’occhio rosso crei molto fastidio con bruciore (2 gocce di collirio × 3 volte al giorno, non serve la ricetta);
  • considerare che le congiuntiviti virali sono di limitata contagiosità, per cui il bimbo può continuare a frequentare la comunità.

In caso di congiuntivite allergica

Si consiglia di:

  • lavare la faccia con acqua e tamponare con una salvietta pulita ogni volta che il bambino rientra in casa dopo una giornata ventosa
  • impedire che si tocchi gli occhi con mani sporche
  • fare doccia e shampoo tutte le sere, per allontanare i pollini dai capelli
  • quando c’è prurito, utilizzare compresse di garza sugli occhi con acqua fredda
  • se l’occhio rimane molto rosso o presenta secrezione mucosa, applicare un collirio antistaminico o antiallergico (secondo precedente prescrizione medica), 2 gocce per occhio ogni 8 ore fino a miglioramento.

Foto in copertina di Mustafa ezz da Pexels

 
 
 

In breve

La congiuntivite nei bambini è un disturbo comune che può dipendere da diverse cause. Ci sono colliri e pomate per ridurre il fastidio, ma a prescriverli deve essere il pediatra dopo aver esaminato la situazione.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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