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La congiuntivite è un problema piuttosto comune nei bambini, fin dai primi mesi di vita. Sole, vento e inquinamento, ma anche un semplice raffreddore, sono i principali eventi che possono infastidire gli occhi delicati dei piccoli. Ecco, caso per caso, come è bene comportarsi.
Se colpisce il neonato
La congiuntivite neonatale si manifesta con un gonfiore o infiammazione della congiuntiva ed è solitamente causata dal dotto lacrimale bloccato, un canalino che sotto la pelle va dal bordo della palpebra inferiore in corrispondenza dell’angolo interno dell’occhio fino all’interno del naso.
Alla nascita è presente al suo interno una valvola, che con la crescita, apre il canalino nasolacrimale. Nei casi di ostruzione del canalino l’occhietto appare lacrimoso con la palpebra inferiore arrossata e screpolata, spesso pieno di secrezione mucopurolenta.
In pratica, il bebè ha gli occhi “incollati” e appiccicosi. Può anche succedere, ma è più raro, che la congiuntivite neonatale sia causata da un’infezione da batteri o virus: un contagio che si verifica solitamente con il passaggio del neonato nel canale vaginale. A scopo preventivo, alla nascita, a tutti i neonati vengono instillate negli occhi soluzioni antisettiche o con antibiotici.
Come si cura
Nel caso della più comune congiuntivite neonatale, basta lavare gli occhi con acqua sterile (soluzione fisiologica) 3 o 4 volte al giorno fino alla soluzione del problema.
È poi buona regola massaggiare con l’indice la zona di cute tra l’angolo dell’occhio e la radice del naso per aprire il canale lacrimale ostruito. Solo se, nonostante queste precauzioni, l’occhio si infetta, il pediatra prescrive un collirio antibiotico da somministrare 4 o 5 volte al giorno per 5 giorni.
Se è colpa di un’allergia
La congiuntivite allergica è la forma più comune di allergia agli occhi. La forma stagionale acuta è presente in primavera ed estate ed è causata prevalentemente dall’esposizione ai pollini e alle graminacee. La forma cronica, invece, persiste durante tutto l’anno.
Questa variante è scatenata per lo più dal contatto con allergeni presenti nell’ambiente domestico come pelo di animali o polveri di varia origine. Il sintomo predominante della congiuntivite allergica è un moderato prurito oculare e perioculare, ma possono essere presenti anche rossore, bruciore ed eccessiva lacrimazione.
Come si cura
Il pediatra può prescrivere un collirio antistaminico o un farmaco a base di cortisone (nelle forme più serie). È importante, poi, proteggere gli occhi dall’esposizione ai raggi solari, anche con gli occhiali, perché il sole può far aumentare il fastidio e peggiorare l’allergia. I bambini affetti da asma e altre allergie sono più predisposti a sviluppare congiuntiviti allergiche.
Se è di origine batterica
La congiuntivite batterica si distingue dalla congiuntivite allergica per la caratteristica secrezione giallognola che fa diventare gli occhi appiccicosi, soprattutto al risveglio. Molto spesso si associa a raffreddore o influenza.
Antibiotici e visita oculistica
Il pediatra può prescrivere una pomata antibiotica; in ogni caso, il bambino deve essere accompagnato dal pediatra per una visita accurata. Nella maggior parte dei casi, 3 giorni sono sufficienti a notare i primi miglioramenti. Il bambino può tornare all’asilo o a scuola se la secrezione del pus è cessata del tutto o si è ridotta al minimo. Talvolta, il bruciore e l’arrossamento oculare, soprattutto se compaiono spesso, possono essere sintomi di disturbi visivi come miopia e ipermetropia: per questo, se la congiuntivite non si risolve in tempi brevi è utile una visita oculistica.
Se è dovuta a un virus
La congiuntivite virale è un’infiammazione provocata da virus, in particolare l’Adenovirus, e dai due Herpes virus, l’Herpes simplex e l’Herpes Zoster. Si manifesta in modo acuto, improvviso, solitamente a entrambi gli occhi. Si presenta con una secrezione di tipo acquoso piuttosto abbondante con tendenza a diventare prima bianca e densa, e poi giallastra e vischiosa, quando, come spesso capita, si associa un’infezione di tipo batterico.
Come si cura
L’infezione guarisce da sola e i farmaci eventualmente somministrati servono più che altro a ridurre i sintomi. A seconda dei casi, la cura può prevedere l’uso di colliri antibiotici (per prevenire le sovrainfezioni batteriche), di colliri contenenti sostanze antinfiammatorie e, nel caso sia implicato un Herpes virus, di colliri a base di farmaci antivirali.
Il modo migliore per evitare il diffondersi del contagio è osservare alcune norme igieniche come lavarsi bene le mani, non toccare gli occhi con le mani sporche, non usare fazzoletti o asciugamani altrui. Utile l’uso di occhiali da sole per ridurre la fotofobia (fastidio alla luce).
La congiuntivite virale si trasmette facilmente tramite la via occhio-mano-occhio, ma è possibile anche attraverso secrezioni come colpi di tosse e muco nasale. Ha un decorso più lungo della congiuntivite batterica: può durare infatti da 2 a 4 settimane.
In breve
Le possibili cure per la congiuntivite
La congiuntivite è un disturbo piuttosto frequente tra i bambini. È causata da vari fattori (dal sole al vento a un raffreddore…), ma quasi sempre si cura con successo e in tempi brevi. Ecco come intervenire, caso per caso