Congiuntivite nel neonato: sintomi, rimedi e quanto dura

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 03/04/2025 Aggiornato il 04/04/2025

E’ un disturbo molto comune che ha cause diverse. In genere si risolve rapidamente, ma è sempre importante chiedere un parere medico. L’oculista Maria Antonietta Stocchino spiega come riconoscere il problema e come affrontarlo.

Congiuntivite nel neonato: sintomi, rimedi e quanto dura

La congiuntivite, che può interessare un occhio oppure entrambi, è un’infiammazione della congiuntiva, la membrana trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio e la superficie interna delle palpebre. «Nei bambini, compresi neonati e lattanti, la congiuntivite è una malattia comune» spiega la dottoressa Maria Antonietta Stocchino, oculista e referente scientifico di occhideibimbi, autrice con Enrica Ferrazzi del libro Gli occhi dei bambini. Guida alla salute visiva dei nostri figli, edizioni Sonda.

Può avere diverse cause, non è preoccupante nella maggior parte dei casi, ma va affrontata in maniera corretta chiedendo un parere medico ed evitando il fai da te. Per quanto non grave, infatti, la congiuntivite determina un fastidio che disturba il neonato, lo rende irritabile e inquieto, interferisce con il sonno e l’alimentazione: stabilirne le cause aiuta a trovare i rimedi giusti per risolverla in pochi giorni. 

Sintomi

Notare che il piccolo ha un occhio oppure entrambi arrossati è un campanello di allarme che segnala uno stato infiammatorio, più o meno importante, che prende il nome di congiuntivite. «Il disturbo è molto comune, può comparire già alla nascita e nelle prime settimane di vita e, oltre che con l’arrossamento, può manifestarsi con altri sintomi in base alle cause che l’hanno determinato» spiega la specialista ed elenca le forme di congiuntivite più comune con le loro manifestazioni:

  • batterica: può colpire uno o entrambi gli occhi. Tra i batteri più frequentemente responsabili ci sono stafilococchi, streptococchi e Heamophilus influenzae. I sintomi includono occhi arrossati con secrezioni dense e appiccicose di colore giallastro verdognolo che possono rendere difficile l’apertura degli occhi, soprattutto quando il neonato si risveglia dopo il sonno;
  • virale: dovuta a virus, in particolare adenovirus, ma anche herpes simplex o virus del raffreddore. Si manifesta con secrezioni più scarse e meno dense rispetto alla forma batterica, ma è in genere presente una forte lacrimazione. Questo tipo di congiuntivite può anche accompagnarsi a gonfiore dei linfonodi davanti all’orecchio dal lato interessato, lieve febbre, tosse e mal di gola. Sulla congiuntiva possono comparire piccole lesioni simili a granuli di riso. Proprio perché possono associarsi a stati influenzali, spesso le congiuntiviti virali possono passare da una forma blanda, che provoca solo un lieve fastidio, a una sintomatologia più dolorosa che comporta una lacrimazione densa e abbondante e un gonfiore molto evidente che dall’occhio può estendersi fino all’orecchio;
  • allergica: è causata da pollini, polvere, acari o contatto con sostanze a cui il piccolo può essere sensibile o allergico. Si caratterizza, oltre che per l’arrossamento, anche per un prurito intenso che spinge il piccolo a strofinarsi gli occhi, per la presenza di secrezioni chiare e filamentose e di gonfiore delle palpebre e spesso è accompagnata da rinite allergica.

Altre cause di congiuntivite

«Un caso particolare di congiuntivite è quella neonatale (Oftalmia Neonatorum) causata da infezioni contratte durante il passaggio nel canale del parto» specifica l’esperta. «Si manifesta nei primi giorni di vita con secrezioni purulente, gonfiore delle palpebre e arrossamento». Non a caso, a scopo preventivo vengono instillate a tutti i neonati alla nascita soluzioni antisettiche. Questo anche perché le congiuntiviti dei neonati possono essere provocate dai microrganismi della clamidia e della gonorrea: se non trattate tempestivamente, possono avere complicanze anche molto gravi, portando alla cecità e diffondendosi nell’organismo con conseguenze importanti.

La congiuntivite neonatale può anche essere legata a un blocco a livello del dotto lacrimale, uno dei due canalini che scorrono dal bordo della palpebra (sia superiore sia inferiore) in corrispondenza dell’angolo interno dell’occhio fino a confluire nel dotto nasolacrimale all’interno del naso.

Nei neonati può succedere che il dotto lacrimale sia ostruito perché la valvola che permette l’aprirsi e il chiudersi del dotto nasolacrimale è serrata: si produce così un ristagno di liquido lacrimale che può determinare un’infiammazione. Il dotto lacrimale in genere si sblocca da solo ma, se questo non avviene entro l’anno è necessario intervenire chirurgicamente.

Durata

La congiuntivite nel neonato in genere si risolve nell’arco di sette, dieci giorni. «Ma è importante che anche un iniziale arrossamento non venga trascurato, ma valutato dal medico per stabilire la causa del problema e intervenire nel modo corretto così che la congiuntivite del neonato possa rientrare in tempi brevi» spiega l’esperta. Le congiuntiviti allergiche, ad esempio, pur essendo le forme più comuni e meno problematiche, spesso sono espressione di un quadro clinico più generale: per questo può essere opportuno che il problema venga affrontato in modo coordinato da un oculista e da un pediatra allergologo. «Per facilitare la diagnosi del medico può essere utile nel momento in cui il piccolo presenta gli occhi arrossati annotare, e riferire allo specialista, se sono presenti altri sintomi come prurito, gonfiori e secrezioni più o meno dense» spiega l’esperta.

Rimedi e prevenzione

Il trattamento della congiuntivite nei neonati varia a seconda della causa e della gravità del problema e può includere l’uso di colliri antibiotici locali in caso di congiuntivite da batteri oppure di colliri antistaminici o addirittura cortisonici qualora si trattasse di una congiuntivite allergica. «Sono tutti rimedi che devono essere tassativamente prescritti dal medico: con i neonati, i lattanti e i bambini il fai da te è sempre da bandire anche quando si tratta di problematiche che riguardano gli occhi» spiega l’oculista. «Anche il classico rimedio degli impacchi di camomilla non va adottato perché può alterare la situazione. In caso di occhi cisposi con secrezioni asciutte e incollate può essere utile semplicemente ammorbidirle con garzine sterili imbevute di acqua tiepida che aiutano a rimuoverle con delicatezza».

Quello che è importante fare, invece, è mettere in atto una serie di misure preventive. «Le congiuntiviti batteriche e virali sono molto contagiose e facilmente trasmissibili attraverso il contatto diretto con il bambino o con oggetti contaminati» continua l’oculista. «Se in casa qualcuno ne soffre, magari un fratellino più grande, è bene fare attenzione che il malato non tocchi il neonato, non gli passi giocattoli, non si stenda vicino a lui nel letto e che si lavi di frequente le mani; per la stessa ragione è opportuno usare sempre per il neonato salviette e cuscini personali. Se il neonato frequenta il nido è bene non portarlo fino a quando i sintomi della congiuntivite siano spariti, per evitare che contagi gli altri, ma anche perché a casa può essere più facile cercare di distrarlo in modo che non si tocchi e non si strofini gli occhi».

Sempre in funzione preventiva, qualora sia stato stabilito dal medico che il neonato soffre di una congiuntivite allergica, è bene evitare di diffondere nell’aria sostanze che possono risultare irritanti come quelle provenienti da candele, spray ambientali, prodotti per la pulizia. Attenzione anche ad evitare che le mani dei genitori quando si prendono cura del neonato e del piccolo quando è in braccio, vengano a contatto con superfici poco pulite, in casa e fuori.

Come somministrare i colliri

Nella fase di somministrazione della terapia è basilare che i genitori facciano le mosse corrette: prima di applicare la pomata oftalmica o di instillare nell’occhio il collirio è bene pulire l’occhietto del neonato con una garza sterile in modo che il prodotto non si contamini. Per la stessa ragione è bene fare sempre attenzione che il beccuccio del tubetto o il contagocce del collirio non vengano a contatto con l’occhio o con le palpebre.

 
 
 

In breve

La congiuntivite dei neonati può avere cause e manifestazioni diverse. Non è grave e in genere si risolve in pochi giorni, ma alla comparsa di arrossamenti, secrezioni, gonfiore e prurito è sempre opportuno rivolgersi al medico evitando il fai da te.

 

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