Il covid-19 non danneggia la vista

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 03/08/2020 Aggiornato il 03/08/2020

Secondo alcuni dati preliminari, le persone che hanno avuto il covid-19 non hanno avuto conseguenze permanenti sulla vista

Il covid-19 non danneggia la vista

Chi si è ammalato di Covid-19 può tirare un sospiro di sollievo. Sembra, infatti, che la malattia non causi danni irreparabili al microcircolo sanguigno e alla vista, come temevano in molti. Questo perlomeno è quanto ha raccontato all’Adnkronos Stanislao Rizzo, docente ordinario di oftalmologia presso l’università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’unità di oculistica, fondazione policlinico Gemelli Irccs, basandosi sui dati preliminari di uno studio attualmente in corso.

Ambulatorio post Covid

Al policlinico Gemelli di Roma è stato creato un ambulatorio post Covid che si occupa di sottoporre le persone che hanno superato il Covid-19 a un check up multidisciplinare completo, per valutare le loro effettive condizioni di salute. I dati raccolti servono anche per cercare di trovare nuove informazioni sulla malattia e fare chiarezza sulle questioni ancora in sospeso. Fra i vari esami che vengono effettuati sui pazienti, ce ne sono anche alcuni che servono per valutare le condizioni di salute degli occhi e la vista.

La circolazione retinica è legata a quella periferica

Stando ai dati raccolti in un centinaio di persone, il Covid-19 non compromette il microcircolo retinico, ossia l’insieme di vasi che serve a nutrire la retina. Questo fa ben sperare anche per la microcircolazione sistemica: occorre sapere, infatti, che fra le due circolazioni esiste un legame molto stretto. Se la circolazione retinica non è alterata, in genere, non lo è nemmeno quella periferica. Non a caso, in presenza di malattie che possono danneggiare il microcircolo, come diabete e ipertensione, fra le altre cose, viene prescritto anche l’esame del fondo dell’occhio, che valuta proprio i vasi sanguigni della retina e permette di sospettare anche eventuali danni più generali. “La circolazione retinica è la prima sentinella di un’eventuale compromissione globale della circolazione periferica” conferma il professor Rizzo.

Molti ex-malati vedono male da vicino

Il team del Gemelli, sulla base dei dati preliminari, ha anche escluso danni alla vista. Eppure, molte delle persone che hanno avuto il Covid-19 riportano una riduzione della visione da vicino, anche dopo che sono guarite. Com’è possibile? Sebbene non ci siano ancora conferme scientifiche, gli esperti ipotizzano che la malattia possa in qualche modo accelerare la comparsa della presbiopia. Del resto, l’età media dei pazienti è elevata e la malattia è piuttosto pesante, dura a lungo e richiede il ricorso a farmaci che hanno effetti consistenti, per cui può stressare l’organismo. “Come accade in tutti gli stress fisici, la malattia può aver accelerato una variazione dell’accomodazione della visione da vicino” spiega l’esperto.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Fra i sintomi del Covid-19 c’è anche la congiuntivite. Sembra, però, che le possibilità di trasmissione attraverso la congiuntiva siano molto limitate. Nei dati raccolti dal Gemelli di Roma, infatti, solo nel 5% dei pazienti analizzati la congiuntiva è risultata positiva al virus.

 

Fonti / Bibliografia

  • Stanislao Rizzo: Oculistica | Policlinico GemelliProf. Stanislao Rizzo, esperto in Oculistica presso il dipartimento di Neuroscienze, Organi di Senso e Torace del Policlinico Universitario Agostino Gemelli, più grande ospedale di Roma, centro di ricerca e Fondazione
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo di 7 mesi intollerante al latte

30/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Sull’intolleranza al lattosio vi è molta confusione. Questo sia perché ci sono diversi tipi di intolleranza al lattosio, sia in quanto ogni singolo soggetto ha caratteristiche cliniche molto eterogenee, sia per intensità che per gravità e non tutte riportabili alla sola e semplicistica “intolleranza...  »

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti