Argomenti trattati
Sintomi
Come si manifestano
- si può notare un irrigidimento diffuso: in questo caso si parla di convulsioni toniche
- nella convulsioni cosiddette cloniche si hanno scosse ritmiche delle braccia e delle gambe
- se le due manifestazioni sopra elencate compaiono insieme si parla di convulsioni tonico-cloniche
- nel caso in cui si noti una rilassamento della muscolatura si può parlare di convulsioni ipotoniche
- si nota una perdita di coscienza: il bambino se chiamato non risponde
- il respiro può essere un po’ affannato e le labbra possono apparire bluastre
- un’ulteriore manifestazione tipica delle convulsioni febbrili è la fissità dello sguardo o la rotazione degli occhi
- può succedere che nella crisi convulsiva il bambino perda la pipì
- nella maggioranza dei casi la crisi si risolve spontaneamente in 2-3 minuti. Dopo la crisi il bimbo può apparire un po’ sonnolento. «Va poi tenuto presente che può capitare che la crisi si ripeta nelle 24 ore successive» commenta la pediatra.
Si parla infatti di:
- convulsione febbrili semplici: durano pochi minuti, non si ripresentano nel corso delle 24 ore successive e hanno manifestazioni che interessano in genere l’intera muscolatura
- convulsioni febbrili complesse: durano oltre 15 minuti e si ripresentano nell’arco delle 24 ore; spesso interessano solo una specifica parte del corpo
Cosa fare
- mantenere la calma e stare accanto al proprio bimbo
- allentare quello che indossa, in particolare tutto quanto si trova intorno al collo
- se il bambino è incosciente metterlo su un fianco per evitare che inali saliva ed eventualmente anche vomito
- non cercare in nessun modo di aprire la bocca
- monitorare con attenzione la durata della crisi
- non dare nessun tipo di farmaco e non somministrare liquidi al bambino
- se la crisi non si risolve spontaneamente in 2-3 minuti e non si tratta del primo episodio somministrare il microclisma di Diazepam
- rivolgersi al pediatra o al 118: è sempre bene attivarli, anche se la convulsione si è risolta spontaneamente, perché è importante che ci sia una valutazione medica.
Quando preoccuparsi
Per quanto le convulsioni febbrili in età pediatrica non debbano destare particolare preoccupazione, ci sono casi in cui è bene intervenire tempestivamente allertando il pediatra oppure recandosi al più vicino pronto soccorso:
- il bambino ha meno di 18 mesi di età
- la crisi non si risolve con la somministrazione del Diazepam per via rettale
- le crisi sono ripetute e frequenti
- dopo la crisi si osserva un disturbo dei movimenti (arti paralizzati) o della coscienza (il bambino continua ad essere poco presente).
Cosa sapere
Per avere un quadro più chiaro delle convulsioni febbrili e per evitare di essere presi dall’ansia qualora accadano è bene che i genitori tengano ben presente alcuni elementi. Li elenca la pediatra:
- una crisi convulsiva febbrile non è la stessa cosa dell’epilessia. Si tratta di condizioni diverse e solo pochissimi bambini predisposti tra quelli che hanno avuto convulsioni possono sviluppare una epilessia».
- il ricovero o l’esecuzione di esami specifici come l’elettroencefalogramma non sono sempre necessari dopo un primo episodio di crisi convulsiva febbrile semplice».«Esistono crisi convulsive febbrili complesse, che possono essere prolungate, cioè durare oltre la mezz’ora, e presentare un quadro clinico diverso: in questi casi è opportuno un approfondimento diagnostico specifico.
- la crisi convulsiva non è sintomo di una meningite.
- la somministrazione di antipiretici come paracetamolo e ibuprofene oltre la dose necessaria non previene la crisi convulsiva. Gli antipiretici controllano la febbre ma non prevengono le convulsioni e per questa ragione, anche se il bambino ha già sofferto di episodi convulsivi, non è necessario aumentare la dose in presenza di un rialzo della temperatura.
- le crisi convulsive febbrili non rappresentano una controindicazione alle vaccinazioni. «Vale il discorso contrario: molte vaccinazioni prevengono malattie febbrili che potrebbero scatenare le convulsioni.
- 1 bambino su 3 che abbia avuto una convulsione febbrile ne avrà un’altra in corso di febbre e questo con maggior probabilità se in famiglia vi sono stati altri casi simili e se il bambino ha meno di un anno al momento del primo episodio. Gli episodi si diradano poi con la crescita.
- dopo il primo episodio di convulsioni febbrili viene in genere prescritto dal pediatra un farmaco a base di Diazepam, in forma di microclisma da somministrare per via rettale, che i familiari dovranno utilizzare per interrompere eventuali crisi convulsive in corso di altri episodi febbrili, solo se la risoluzione della crisi non avviene entro 2-3 minuti.
- per una corretta somministrazione del Diazepam il beccuccio del microclisma deve essere inserito nel sederino del bambino e schiacciato per vuotare tutto il contenuto nell’ampolla rettale; i glutei vanno tenuti chiusi per qualche secondo per impedire che il farmaco fuoriesca subito. E’ opportuno quindi che il farmaco sia sempre a disposizione a casa, nel caso in cui il bambino abbia già avuto un episodio di convulsioni febbrili.
- nel caso il bambino abbia avuto convulsioni febbrili è bene farlo presente alla scuola in modo che i genitori possano essere avvisati tempestivamente in caso si riscontri un rialzo della febbre durante le ore scolastiche.
In breve
Le convulsioni sono eventi critici che si possono presentare quando la febbre supera i 38°.E’ bene che i genitori informino il pediatra di quanto successo, anche se l’episodio convulsivo si è risolto spontaneamente. In alcuni casi specifici è opportuno, infatti, procedere a un approfondimento diagnostico.
Fonti / Bibliografia
- Convulsioni febbrili semplici: conoscerle per affrontarle senza paura - Ospedale Pediatrico Bambino GesùLe cause, come si manifestano, cosa fare, i rischi che si corrono
- Le 5 cose da fare in caso di una convulsione febbrile - Società Italiana di PediatriaDott. Davide Vecchio Consigliere Nazionale SIP Aihmè, una convulsione febbrile al bambino può capitare. Sopratutto se in famiglia c’è qualcuno che le ha avute da piccolo (mamma, papà, zio, etc). Le convulsioni febbrili sono infatti il più frequente disturbo neurologico dell’età pediatrica, che interessa il 2-4% dei bambini di età inferiore ai 5 anni. Ecco […]


