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Il diabete infantile o mellito di tipo 1 è una malattia caratterizzata da iperglicemia, ossia da un elevato livello di glucosio (zucchero) nel sangue. È dovuto all’incapacità, da parte dell’organismo, di utilizzare la sua principale fonte di energia, il glucosio appunto, per la carenza di insulina.
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che ha la funzione di mantenere a livelli normali la glicemia, ossia il livello di zuccheri nel sangue. Il diabete infantile spesso esordisce con sintomi poco evidenti, talvolta sottovalutati anche dai genitori più attenti. Aumento della sete e bisogno di urinare spesso possono essere gli unici segnali di questa malattia ed è bene parlarne subito con il pediatra.
Primi sintomi
Il diabete infantile o mellito di tipo 1, nelle fasi iniziali, presenta alcuni sintomi apparentemente banali. Possono comparire:
- polidipsia, ossia sete intensa con necessità di assunzione di molti liquidi
- poliuria, bisogno di urinare spesso, in conseguenza del bere molto, con emissione di grandi quantità di urina, con risvegli notturni per bere e urinare
- aumento dell’appetito
- dimagrimento nonostante l’aumento del consumo di cibo.
“La sete intensa e il fatto che il bambino urini molto, alzandosi più volte durante la notte, non vanno sottovalutati” raccomanda il professor Stefano Cianfarani,responsabile della Unità Operativa di Endocrinologia e Diabetologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. “I genitori dovrebbero parlarne con il pediatra, perché per individuare o escludere il diabete è sufficiente un banale prelievo di sangue. Se il livello di zucchero è superiore a 125 milligrammi per decilitro di sangue a digiuno oppure uguale o superiore a 200 milligrammi per decilitro in qualunque momento, si pone diagnosi di diabete infantile”.
I rischi del diabete sottovalutato
Se non si interviene subito con le cure adatte, la situazione peggiora e il bambino può arrivare ad accusare dolore addominale, vomito, confusione mentale e, nei casi peggiori, perfino coma. Questo accade perché gli zuccheri, in carenza o mancanza di insulina, non riescono a essere utilizzati come fonte di energia.
L’organismo cerca quindi di procurarsi carburante altrove, ossia dal tessuto adiposo, producendo corpi chetonici nel sangue, sostanze prodotte dalla degradazione di grassi per produrre energia, che portano ad uno stato di acidosi.
Le cause
Il diabete infantile o mellito di tipo 1 non è una malattia legata allo stile di vita scorretto o al peso in eccesso, come succede per il diabete di tipo 2 che si verifica quasi sempre in soggetti adulti e anziani. In questo caso, si tratta di una malattia autoimmune, in cui alcune cellule del sistema di difesa dell’organismo (i linfociti) attaccano e distruggono componenti dell’organismo stesso, in particolare le cellule beta del pancreas deputate alla produzione di insulina. “Non è ancora chiaro il motivo per cui, a un certo punto, si innesca questo meccanismo autoimmune” aggiunge il professor Cianfarani. “È certo che il diabete dei bambini è una malattia multifattoriale, ossia dovuta a diverse cause che si innestano su una predisposizione genetica”.
È possibile che ci siano ragioni ambientali come, per esempio, infezioni che scatenano la malattia conclamata. Alcuni enterovirus, agenti virali responsabili di gastroenteriti nel bambino, possono contribuire a far apparire la malattia in soggetti geneticamente predisposti.
Aspettative di vita
Un tempo, avere il diabete da bambini era purtroppo una sorta di condanna. Oggi, grazie ai progressi della medicina, non è più così. “L’aspettativa di vita dei piccoli con diabete mellito di tipo 1 è paragonabile a quella dei coetanei sani” rassicura il diabetologo. “Possono arrivare ad età avanzata e non solo: anche la qualità di vita è paragonabile a quella di chi non è malato. I pazienti con diabete possono praticare tranquillamente sport, anche a livello agonistico e raggiungere risultati di eccellenza, come dimostrano alcuni campioni olimpici. L’importante è che il bambino e, poi, l’adolescente e il giovane adulto siano seguiti sempre da esperti in diabete di tipo 1 e che la malattia sia ben controllata”.
Cure per il diabete di tipo 1
Il diabete infantile o mellito di tipo 1 può essere definito anche “insulino-dipendente” perché il trattamento si basa sull’assunzione regolare dell’insulina che controlla la glicemia, favorisce l’utilizzo degli zuccheri da parte dell’organismo e riequilibra le funzioni metaboliche.
Il bambino torna a sentirsi bene, in forze, a nutrirsi regolarmente e a non bere in modo eccessivo. L’insulina viene sempre somministrata per via sottocutanea e le tipologie disponibili oggi sono più efficaci e permettono di regolare il trattamento in base alle esigenze del bambino nel corso della giornata, a seconda dei pasti e del fatto che pratichi o meno attività fisica.
Con l’insulina basale
Oggi lo schema di trattamento più diffuso è quello chiamato “basal bolus”. Consiste nella somministrazione di un “bolo” di insulina ad azione rapida prima dei pasti, per controllare il livello glicemico che sale dopo l’assunzione degli alimenti.
A questo, una volta al giorno, si abbina una dose di insulina “basale” per mantenere un livello costante di insulina nelle 24 ore. Per la somministrazione si impiegano iniettori a penna, che si appoggiano alla pelle e si azionano in modo semplice e praticamente indolore.
Con i microinfusori
Un altro sistema per la somministrazione dell’insulina, alternativo a quello appena descritto, è attraverso un microinfusore, una sorta di pompa di infusione che si applica alla cute e rilascia insulina 24 ore al giorno, in base alle esigenze dell’organismo del bimbo a seconda delle attività nella giornata.
Gli infusori di ultima generazione sono dotati di funzioni avanzate come la LGS (Low glucose suspend ) o PLGS (predictive low glucose suspend). Nel caso la glicemia scenda sotto un certo valore, che potrebbe causare crisi ipoglicemica, queste funzioni determinano l’interruzione automatica dell’infusione di insulina.
L’importanza dello stile di vita
È importante che il bambino con diabete mellito di tipo 1 impari a gestire i metodi per la somministrazione dell’insulina in modo autonomo, non appena è in grado di farlo, per poter essere via via più indipendente nella vita quotidiana.
Per quanto riguarda l’alimentazione, le moderne raccomandazioni nutrizionali per i bambini e ragazzi con diabete sono costituite essenzialmente da suggerimenti adatti alla popolazione generale. Sono quindi applicabili all’intera famiglia. Il bambino con diabete può mangiare di tutto in modo equilibrato, riducendo gli alimenti dolci e gli zuccheri semplici oltre al cibo spazzatura che non è mai l’ideale, nemmeno in condizioni di benessere, perché predispone a obesità e rischio cardiovascolare.
Il piccolo può anzi deve consumare carboidrati complessi come pane, pasta, riso, cereali nella quantità del 55-60% dell’apporto calorico quotidiano, quindi proteine (10-15%) e grassi (30-35%).
Può praticare attività fisica anche a livello agonistico: lo sport nei bambini, oltre a mantenere sano l’organismo e ad avere una funzione socializzante, riequilibra la glicemia perché lo zucchero in eccesso viene utilizzato come carburante. Non esistono attività vietate in assoluto e per qualsiasi dubbio il pediatra diabetologo è sempre il punto di riferimento, per il bambino e per la sua famiglia.
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In breve
Il diabete dei bambini, o mellito di tipo 1, è una malattia autoimmune che impedisce al pancreas di produrre l’insulina per controllare i livelli dello zucchero nel sangue. Se il bambino beve molto, fa tanta pipì, dimagrisce è importante parlarne subito con il pediatra
Fonti / Bibliografia
- Curriculum Vitae di Stefano Cianfarani | DidatticaWEBCatalogazione dei Corsi dell'Università di Roma Tor Vergata.
- Diabete nei bambini - Ospedale Pediatrico Bambino GesùI bambini possono avere una buona qualità di vita imparando a gestire e a tenere sotto controllo la malattia in autonomia e in famiglia
- Diabete - EpiCentro - Istituto Superiore di Sanità