Il colon irritabile guarisce se curi la parodontite

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili

La parodontite è un’infiammazione gengivale causata da alcuni batteri. Questi agenti patogeni migrando nell’intestino possono acutizzare alcune malattie come il colon irritabile

Il colon irritabile guarisce se curi la parodontite

Un team di ricercatori dell’Università del Michigan ha scoperto una correlazione tra i batteri responsabili della parodontite e l’aggravarsi di alcune patologie dell’intestino: dal colon irritabile alle coliti ulcerose. Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell è in attesa di conferma sull’uomo.

Bocca sana, meno malattie

Le infiammazioni della bocca non sono rare: negli Stati Uniti, per esempio, colpiscono ogni anno ben tre milioni di adulti. Anche da noi, comunque, sono disturbi tutt’altro che rari! Chi non ha mai sofferto almeno una volta di afte in bocca, di mal di denti o di gengive infiammate? I problemi del cavo orale possono essere molteplici, così come le cause. Spesso sono facilmente risolvibili, ma occorre non trascurarli. La parodontite, per esempio, è un’infiammazione delle gengive caratterizzata dalla presenza di un biofilm batterico. Se non curata, può portare anche alla caduta dei denti.

Come è influenzato il microbiota

Gli effetti della parodontite, però, non si fermano a denti e gengive. Sembra poter anche aggravare le malattie del colon. La causa, stando ai risultati della ricerca americana, è da ricercare proprio negli agenti patogeni tipici delle parodontiti che, migrando lungo l’apparato digerente, possono causare infiammazioni anche lontano dalle gengive. Lo studio del team dell’Università del Michigan ha preso in esame il microbiota intestinale delle cavie per valutare la cause alla base di un intestino irritabile. L’esame della flora intestinale ha evidenziato delle alterazioni, con batteri tipici delle infiammazioni del cavo orale.

Servono ulteriori accertamenti

Analizzando questi “intrusi” si è scoperto come i batteri che caratterizzano la parodontite nelle cavie comportino un acuirsi dei sintomi intestinali della sindrome da colon irritabile. Da queste evidenze si ipotizza che, tramite una migrazione di batteri dalla bocca all’intestino, la parodontite possa inasprire l’infiammazione addominale. Detto ciò, il reale impatto sull’uomo è ancora tutto da dimostrare, ma secondo gli studiosi è molto probabile che da questo studio parta una sperimentazione che introdurrà presto la cura dell’igiene orale nei percorsi di terapia contro il colon irritabile.

 

 

 
 
 

da sapere!

Sono molti gli studi che dimostrano come una scarsa igiene orale favorisca l’insorgere di patologie anche gravi quali diabete, tumore al fegato, i disturbi cardiovascolari e, nei casi più critici, addirittura l’Alzheimer.

 

Fonti / Bibliografia

Pubblicato il 18.8.2020 Aggiornato il 18.8.2020
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti