Il Covid-19 colpisce anche il sistema nervoso

Luce Ranucci A cura di Luce Ranucci Pubblicato il 23/04/2021 Aggiornato il 23/04/2021

Gli “effetti collaterali” del Covid-19 sul sistema nervoso sono tanti e vanno dal mal di testa ai disturbi della memoria fino a crisi epilettiche. Si stanno studiano le cause in tutto il mondo

Il Covid-19 colpisce anche il sistema nervoso

Gli effetti del Covid-19 sul sistema nervoso sono ormai confermati da centinaia di studi e costituiscono una delle principali sfide per la salute pubblica presente e futura. Gli effetti sono di varia natura: mal di testa, disturbi della memoria, stress, ansia, encefaliti, ictus e crisi epilettiche.

Le prime conseguenze neurologiche del Sars-CoV-2 arrivarono dagli ospedali di Wuhan già a febbraio/marzo 2020 e da allora molti lavori sono stati prodotti in tutto il mondo, incluso quello che ha esaminato 1.760 pazienti Covid ricoverati a Bergamo, epicentro della prima ondata, nei quali si sono osservati 137 casi (l’8%) di complicanze neurologiche severe.

Un legame approfondito in tutto il mondo

Il professor Gioacchino Tedeschi, professore di neurologia all’università degli studi della Campania e presidente della Sin (Società italiana di neurologia), conferma infatti che in tutto il mondo, e anche da parte della stessa Sin, si stanno portando avanti progetti di ricerca e studi clinici per indagare in maniera approfondita sul legame tra Covid-19 e sistema nervoso, anche per mettere a punto protocolli clinici che aiutino a intervenire tempestivamente.

Long Covid

Uno degli aspetti più dibattuti riguarda i sintomi persistenti e noti come Long Covid, quindi una malattia che dura a lungo, ben oltre la normale infezione. In alcune persone il Covid-19 provoca conseguenze a lungo termine che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Circa una persona su cinque positive al Covid-19 sviluppa dei sintomi di durata maggiore o uguale a 5 settimane. La Fondazione GIMBE ha realizzato la sintesi in lingua italiana delle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence per la diagnosi e trattamento della long term Covid-19.

Lo studio italiano

Un nuovo studio è stato avviato, ma non ancora concluso, dall’Università di Milano-Bicocca, l’Università di Milano e l’Istituto Auxologico di Milano, che vede la partecipazione di 50 Neurologie italiane, tra cui quella di Brescia. Su 165 pazienti ricoverati a Brescia con Covid medio grave, sottolinea il direttore della Clinica Neurologica Alessandro Padovani  “Il 70% riferisce disturbi neurologici a distanza di 6 mesi dalla dimissione. Tra i sintomi più riportati vi sono stanchezza cronica (34%), disturbi di memoria e concentrazione (32%), disturbi del sonno (31%), dolori muscolari (30%), disturbi della vista e testa vuota (20%). Inoltre, disturbi depressivi o ansiosi sono presenti in oltre il 27% del campione”.

 

 
 
 

Da sapere!

 

Per un italiano su tre, indipendentemente dall’età, la fonte di stress principale in questo ultimo anno è stata la salute, percentuale che arriva al 40% tra le donne. In particolare, è proprio la paura del Covid-19 a creare ansia e disagi psicologici: si teme di ammalarsi o che il virus colpisca i propri cari. Non manca, tra le preoccupazioni, anche quella per il lavoro, che affligge un italiano su quattro, soprattutto tra gli uomini (28%), con particolare riferimento ai timori per le prospettive future.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimba di 20 mesi che vuole dormire solo in passeggino

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Se i genitori non sanno in che modo gestire una presa di posizione come quella di voler dormire solo nel passeggino, piuttosto che perdere ogni sera la "battaglia" è meglio che acconsentano, nella certezza che il bambino prima o poi capirà che è più comodo il suo letto.   »

Incinta di tre settimane: è tardi per prendere l’acido folico?

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

Per poter contare sulla piena efficacia nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del feto, l'assunzione quotidiana di acido folico deve iniziare almeno un mese prima del concepimento.  »

Test combinato (Bi-test): come interpretarlo?

27/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il risultato che si ottiene dal bi-test ha un valore predittivo, cioè una probabilità di essere "vero" del 90%. Infatti, al test combinato sfugge il 10% degli embrioni con la sindrome di Down. Il test del DNA fetale circolante nel plasma materno porta il valore predittivo dello screening dal 90 al 99%,...  »

Fontanella anteriore che si sta per chiudere in una bimba di sei mesi

25/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Carlo Efisio Marras

In genere la fontanella anteriore (bregmatica) si chiude proprio tra i 6 e i 12 mesi di vita, ma può succedere anche prima o dopo senza che questo debba destare preoccupazione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti