Infezione da stafilococco aureo nei bambini: sintomi, contagi e cura

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa

Si tratta di un batterio in genere innocuo che in particolari condizioni può causare infezioni in età infantile, soprattutto a livello cutaneo. Non è il caso di allarmarsi, ma di consultare il pediatra per l'opportuno piano di cure.

Infezione da stafilococco aureo nei bambini: sintomi, contagi e cura

Gli stafilococchi sono una famiglia di batteri Gram-positivi. In prevalenza sono innocui tanto che molti sono normalmente presenti sulla cute, nelle narici e nell’intestino.

Esiste però uno stafilococco, noto come stafilococco aureo, più aggressivo: nei bambini, in particolare, può essere responsabile di infezioni che interessano per lo più la cute ma anche la gola e il naso. Si tratta in genere di problematiche non particolarmente preoccupanti che si risolvono senza strascichi, se affrontate con la giusta terapia.

Ragion per cui è sempre bene rivolgersi al pediatra in caso si notino foruncoli, arrossamenti cutanei persistenti oppure un raffreddore che tende a non passare. Buone norme di igiene sono invece importanti per prevenire contagi e conseguenti infezioni.

Sintomi

Lo stafilococco aureo, che in genere è un batterio innocuo, può essere responsabile di infezioni che interessano diversi organi e tessuti. Il batterio si insedia, infatti, nel tessuto colpito, e si moltiplica localmente, provocando l’infezione. Succede soprattutto nei bambini piccoli che hanno un sistema immunitario non ancora perfettamente sviluppato e sono più soggetti alle infezioni.

  • La pelle: le infezioni cutanee da stafilococco sono le più comuni nei bambini e possono avere manifestazioni diverse. Possono essere presenti foruncoli che compaiono in maniera ricorrente e che possono gonfiarsi, riempiendosi di pus, dando prurito e dolore. Può comparire anche un’impetigine, un’infezione che si manifesta con piccole vescicole che si trasformano in crosticine di colore giallastro, presenti in diverse parti del corpo ma in prevalenza nell’area intorno alla bocca e al naso. Lo stafilococco può anche infiammare i follicoli piliferi dando luogo a una follicolite oppure scatenare una dermatite da stafilococco, in genere più frequente nei bambini che già soffrono di eczema.
  • Il naso e la gola: un raffreddore che non passa, un mal di gola persistente possono essere il sintomo di un’infezione localizzata dovuta all’azione dello stafilococco aureo.
  • In entrambi i casi i sintomi dell’infezione da stafilococco non sono così importanti da allarmare: resta comunque basilare rivolgersi al pediatra per la cura appropriata in modo che il quadro possa risolversi senza complicanze.
  • Va prestata massima attenzione invece a sintomi come febbre alta, diarrea, vomito, senso di confusione che possono segnalare un’infezione da stafilococco non più localizzata ma sistemica con manifestazioni gravi che necessitano di immediato intervento.

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Contagio

Lo stafilococco aureo è un batterio catalogato con un grado di contagiosità moderata. Questo perché è normalmente diffuso nell’ambiente e lo si può riscontrare sulla cute, nel naso, nella gola.

Molti tra adulti e bambini possono essere quindi portatori sani del batterio che solo in determinate circostanze causa infezione: succede nei bambini piccoli che hanno un sistema immunitario non completamente sviluppato oppure in situazioni in cui le difese si abbassano come, ad esempio, dopo un’influenza o un’altra malattia debilitante.

L’infezione da stafilococco aureo si presenta poi in genere quando sulla pelle ci sono irritazioni o piccole ferite.

Quando un bambino contrae un’infezione da stafilococco può contagiarne altri tramite contatto diretto con lesioni cutanee infette oppure attraverso il passaggio di oggetti che hanno toccato l’area infetta come lenzuola, cuscini, asciugamani, anche se questo avviene più raramente.

Può succedere inoltre che un bambino vada incontro a una auto infezione: toccandosi il naso e poi la pelle dove è presente una piccola ferita, un’escoriazione, una forte irritazione, il batterio si trasmette e scatena l’infezione.

Da tutto questo se ne deduce che alcune semplici regole di igiene possono essere utili per prevenire un’infezione da stafilococco aureo. Si tratta innanzitutto di insegnare ai bambini a lavarsi sempre le mani con cura, anche più volte al giorno, ad evitare di toccarsi il naso e a non scambiarsi oggetti personali come fazzoletti, pettini, salviette o peluche che siano stati a contatto con la pelle.

Da parte dei genitori, insieme a ricordare spesso queste buone pratiche ai bambini, è importante curare tempestivamente qualsiasi ferita, anche se piccola, disinfettarla con attenzione e tenerla sempre coperta con un cerotto.

Leggi come insegnare ai bambini a lavare bene le mani

Tutte le cure

In presenza di foruncoli ricorrenti, vescicole, irritazioni della cute ma anche di raffreddori e mal di gola che stentano a trovare risoluzione, è opportuno innanzitutto rivolgersi al pediatra.

La diagnosi può essere fatta dallo specialista tramite una valutazione clinica e se necessario con un tampone che può essere eseguito sia a livello della pelle, del naso oppure della gola sulla base dei sintomi riscontrati durante la visita. Il tampone è utile in caso di infezione batterica per evidenziare il tipo di batterio incriminato e procedere così alla stesura di un piano di cura mirato che varia anche in base al grado di infezione e alla sede dove si localizza.

Se l’infezione da stafilococco interessa la pelle in maniera non particolarmente invasiva, si può intervenire inizialmente con una terapia topica a base di disinfettanti e antibiotici locali. Va sempre ricordato che si tratta di farmaci che devono essere prescritti dal pediatra, il quale deve rivalutare il piccolo paziente quando ritiene più opportuno per accertarne la guarigione.

Quando l’infezione da stafilococco è più importante, estesa e fastidiosa, il pediatra, sulla base dell’antibiogramma risultato dal tampone, può prescrivere una cura antibiotica.

I prodotti naturali come le creme e i gel a base di aloe, calendula, iperico possono essere utili per attenuare l’infiammazione, lenire l’eventuale prurito, favorire il recupero dell’equilibrio cutaneo ma non vanno considerati alla stregua di una cura vera e propria. Non possono quindi sostituire gli antibiotici, sia locali che per bocca, quando necessari.

Possibili complicanze

L’infezione da stafilococco non è particolarmente preoccupante e non deve generare allarme nei genitori. Questo non vuole dire però che la si possa trascurare: il trattamento adeguato e tempestivo serve a evitare conseguenze anche di una certa entità che, pur essendo rare, sono un’eventualità da tenere in considerazione, soprattutto nel caso di bambini che per diverse ragioni hanno un sistema immunitario indebolito.

  • Passando in circolo attraverso il sangue, lo stafilococco può provocare infezioni sistemiche, più pericolose di quelle localizzate alla pelle o alla gola.
  • I bambini più piccoli, in particolar modo i neonati, possono essere interessati, sia pur in casi molto rari, dalla sindrome della cute ustionata da stafilococco che provoca febbre, oltre a un arrossamento diffuso che può portare al distacco della cute.
  • Nei bambini più grandi, l’infezione da stafilococco può interessare le ossa e le articolazioni provocando infezioni come la osteomielite e l’artrite settica che necessitano tassativamente di essere affrontate in ambito ospedaliero.
  • Molto rara ma possibile, la sepsi da stafilococco è l’evenienza più grave che richiede immediato ricorso alle cure ospedaliere.

Foto di kseniachernaya by pexels.com

 
 
 

In breve

L’infezione da stafilococco aureo è piuttosto comune nei bambini. Non è particolarmente grave, si risolve in genere velocemente senza conseguenze: in ogni caso è sempre opportuno rivolgersi al pediatra in caso di problemi cutanei o raffreddori che non passano per una valutazione del problema.

 

Pubblicato il 5.11.2025 Aggiornato il 7.11.2025
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