Infezioni vie urinarie nei bambini: sintomi, cause, cure

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi

Non sono sempre facili da riconoscere, specie nei neonati. Di fronte a febbre senza causa apparente, pianto e irritabilità meglio rivolgersi al pediatra.

infezioni vie urinarie

Le infezioni delle vie urinarie, dette anche IVU, sono disturbi frequenti nei bambini, soprattutto nei primi anni di vita e soprattutto nelle femmine. Nei neonati si manifestano con sintomi poco specifici, come febbre e irritabilità, mentre i bimbi più grandi possono lamentare bruciore durante la pipì, bisogno di urinare spesso e dolore al basso ventre.

Nella maggior parte dei casi, sono causate da batteri intestinali, in particolare l’Escherichia coli. La cura va sempre prescritta dal pediatra e in genere si basa sull’uso di antibiotici mirati. È importante anche che il bambino beva molto. Per ridurre il rischio di recidive dopo un episodio, si consiglia di insegnare ai propri figli a mantenere una buona igiene intima, a bere in maniera frequente nell’arco della giornata e a non trattenere la pipì.

Sintomi nel neonato e nel bambino

Le infezioni urinarie non si manifestano sempre nello stesso modo. Molto dipende dall’età dei bambini: nei più piccoli i segnali spesso sono vaghi e difficili da decifrare, mentre nei bimbi più grandi i disturbi tendono a essere più evidenti e specifici. Per questo è importante che i genitori conoscano le diverse manifestazioni e riescano a cogliere anche i cambiamenti più sottili.

Neonato

I neonati non possono ancora esprimere a parole il proprio disagio. Ma non si tratta dell’unica difficoltà. Nei primi mesi di vita le infezioni delle vie urinarie possono essere difficili da riconoscere anche perché i sintomi sono spesso aspecifici. I più comuni sono:

  • febbre apparentemente inspiegabile
  • irritabilità o pianto inconsolabile
  • scarso appetito o difficoltà nell’alimentazione
  • disturbi gastroenterici
  • urine maleodoranti
  • arrossamento all’interno delle cosce
  • scarsa crescita o letargia, con il bambino che può dormire troppo
  • sangue nelle urine.

Poiché il neonato non può comunicare il dolore, anche un singolo episodio febbrile (non sempre presente) apparentemente senza causa richiede attenzione.

I bambini in età prescolare spesso lamentano dolori addominali.

Bambino

Nei bambini più grandi i segnali diventano più evidenti e specifici:

  • bruciore o dolore durante la minzione
  • aumento della frequenza urinaria, ma diminuzione della quantità di urina
  • necessità impellente di urinare
  • dolore al basso ventre o al fianco
  • urine torbide, scure o maleodoranti
  • febbre
  • perdita involontaria di pipì
  • enuresi (pipì a letto) in un bambino che aveva già acquisito il controllo.

In presenza di febbre associata a dolore addominale o urinario meglio rivolgersi al pediatra.

Le cause

Nella maggior parte dei casi, il problema nasce quando i batteri presenti in altre zone del corpo, soprattutto nell’intestino, o provenienti dall’esterno arrivano nelle vie urinarie, infiammandole. Il microrganismo più spesso responsabile delle infezioni urinarie è l’Escherichia Coli. Alcuni fattori favoriscono la proliferazione dei batteri o la loro risalita, come:

  • una scarsa idratazione
  • l’abitudine a trattenere a lungo la pipì
  • la stitichezza
  • un’igiene intima non adeguata
  • l’uso prolungato del pannolino nei più piccoli
  • una predisposizione.

Quando le infezioni tendono a ripetersi, il pediatra può sospettare una malformazione delle vie urinarie e richiedere accertamenti specifici.

Tutte le cure

Le infezioni urinarie nei bambini non vanno trascurate perché, oltre a causare disagi, se non curate, potrebbero mettere a rischio l’apparato urinario e in particolare i reni. Il trattamento deve sempre essere stabilito dal pediatra perché varia in base all’età, alla gravità dei sintomi e ai risultati dell’urinocoltura. Nella maggior parte dei casi è necessaria una terapia antibiotica, prescritta dal medico in relazione ai batteri che hanno scatenato la problematica. Fondamentale, poi, fare in modo che il bambino beva molto, per “pulire” le vie urinarie. Nel neonato, se non fa caldo, l’idratazione è garantita dal latte, mentre i bambini più grandi dovrebbero essere incoraggiati a bere acqua durante la giornata.

In presenza di febbre o dolore, il pediatra può consigliare farmaci adatti ad alleviare i sintomi, come analgesici o antipiretici. È importante anche trattare un’eventuale stitichezza, che rappresenta un fattore di rischio significativo. Una volta conclusa la terapia, può essere necessario ripetere l’esame delle urine per verificare che l’infezione sia stata completamente risolta.

Cosa non fare dopo un’infezione urinaria

Dopo un episodio di IVU è bene adottare alcune precauzioni per evitare recidive.

  • Non trattenere la pipì: invitare il bambino ad andare in bagno regolarmente non appena sente lo stimolo, anche quando è impegnato nel gioco
  • Non usare detergenti intimi troppo aggressivi che alterano la flora naturale. Meglio preferire quelli delicati, poco schiumogeni e con pH neutro
  • Non trascurare i movimenti durante la pulizia delle parti genitali: bisogna andare da davanti verso indietro (soprattutto nelle bambine)
  • Non lasciare troppo a lungo i pannolini
  • Non scegliere indumenti troppo stretti, ma preferire abiti comodi
  • Non trascurare l’idratazione: abituare il bambino a bere molto
  • Non trascurare la stipsi: è una condizione che favorisce il reflusso batterico
  • Ai bambini già svezzati offrire una dieta ricca di fibre per prevenire la stipsi
  • Non rimandare i controlli indicati dal pediatra
  • Non ignorare ricomparse di febbre, bruciore o altri sintomi sospetti: possono essere segni di recidiva.

Gli esami da fare (o i valori da monitorare)

La diagnosi delle infezioni urinarie nei bambini si basa principalmente sull’esame delle urine, che permette di evidenziare la presenza di globuli bianchi, sangue o batteri. Valori alterati indicano una possibile infezione. Fondamentale l’urinocoltura, che identifica il batterio responsabile, aiutando a stabilire la terapia antibiotica corretta.  Nei neonati la raccolta deve essere eseguita attraverso appositi sacchetti sterili, mentre nei bambini più grandi si possono usare gli appositi contenitori.

In alcune situazioni, soprattutto quando il bambino ha febbre alta o presenta un’infezione più importante, il pediatra può richiedere esami del sangue per valutare lo stato infiammatorio. Nei bambini molto piccoli o in caso di infezioni ricorrenti, può essere utile un’ecografia renale, un’indagine semplice e non invasiva che permette di verificare la struttura dei reni e della vescica. Solo in casi selezionati si ricorre a esami più specifici, come la cistografia, per individuare eventuali reflussi urinari.

 

Foto di copertina di RachelBostwick via Pixabay

 

 
 
 

In breve

Le infezioni delle vie urinarie nei bambini sono piuttosto frequenti, soprattutto nei primi anni di vita. Riconoscerle tempestivamente è fondamentale per proteggere la salute dell’apparato urinario. I neonati spesso presentano segnali poco specifici (febbre, irritabilità), mentre i bambini più grandi lamentano bruciore, dolore o bisogno frequente di urinare. Le cause più comuni sono i batteri intestinali. La cura prevede antibiotici mirati, idratazione e monitoraggio clinico. 

Pubblicato il 2.12.2025 Aggiornato il 2.12.2025
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