Influenza 2025 verso il picco: colpiti soprattutto i bambini piccoli, quasi 3 milioni e mezzo di italiani a letto

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Fabrizio Pregliasco - Dottore specialista in Infettivologia

I bambini fino ai 4 anni sono i più esposti alle infezioni, che si sommano a quelle portate da altri germi, per esempio il Virus respiratorio sinciziale. Il parere del virologo Pregliasco.

influenza 2025 bambini

Influenza verso il picco, ci siamo quasi. Secondo gli esperti, tra la fine di dicembre e la metà di gennaio si toccherà il culmine dell’epidemia di influenza 2025-2026, con un’impennata di casi che coinvolgerà anche molti bambini.

Per effettuare il vaccino antinfluenzale, se non è stato fatto, c’è ancora qualche giorno di tempo. Se invece si hanno già sintomi, è importante assicurare riposo, assunzione di liquidi caldi per dare sollievo e somministrare un farmaco antipiretico suggerito dal medico.

Nel caso dei bambini è sempre bene rivolgersi al pediatra.

La situazione in Italia a dicembre

Al momento, secondo i dati del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità Respivirnet, nella prima settimana di dicembre 2025, si sono verificati circa 585mila casi di infezioni respiratorie tra le quali l’influenza, pari a oltre 10 casi ogni 1000 persone, pari all’11% in più rispetto alla settimana precedente.

In totale, i casi sono quasi tre milioni e mezzo. Le Regioni italiane maggiormente colpite sono Sardegna, Campania e Lombardia.

Le malattie respiratorie sono più diffuse tra i bambini piccoli, nella fascia di età tra 0 e 4 anni con 33 casi ogni 1000 piccoli; nella fascia di età tra 5 e 14 anni sono 13 ogni 1.000.

Oltre al virus dell’influenza, in questo periodo sono presenti anche il Virus respiratorio sinciziale, che è pericoloso soprattutto per i bambini piccoli perché può causare bronchiolite e le due infezioni possono anche sovrapporsi causando seri problemi alle vie respiratorie. È anche presente il Covid-19 ma in misura inferiore, oltre ad altri virus.

Perché si va verso il picco dell’influenza

A spingere l’influenza verso il picco sono le temperature rigide, che portano le persone e soprattutto i bambini a restare per diverse ore al giorno in ambienti chiusi, senza una adeguata circolazione di aria.

In queste condizioni, è facile entrare in contatto con il virus influenzale, che da una persona affetta ma ancora senza sintomi si diffondono facilmente in una stanza chiusa attraverso colpi di tosse, starnuti oppure toccando gli stessi oggetti. Il freddo non causa direttamente l’influenza, ma può favorire l’attacco del virus se il corpo subisce un brusco raffreddamento cui si accompagna un calo delle difese immunitaria.

Ecco perché è proprio in questo periodo dell’anno che si raggiunge il culmine dei disturbi influenzali e respiratori.

Il parere di Fabrizio Pregliasco

Proteggere i bambini è importante, perché è bene ricordare che le loro difese naturali sono ancora in via di sviluppo. I più piccoli, fino ai 4 anni di età, possono sviluppare un maggiore rischio di complicanze anche per il sovrapporsi di infezioni dovute ad altri germi, primo tra tutte il Virus respiratorio sinciziale che provoca bronchiolite e può talvolta richiedere il ricovero in ospedale. I bambini di questa età sono anche “grandi diffusori” perché frequentando nidi e scuole dell’infanzia entrano in contatto con agenti infettivi che poi trasmettono ad altre persone.

Con l’avvicinarsi delle vacanze invernali, si moltiplicano le occasioni di contatto con amici e parenti, soprattutto nonni over 65 che, a loro volta, possono essere contagiati. Il modo per evitare questo rischio e trascorrere feste più sicure è, ancora una volta, scegliere il vaccino. “Il momento giusto per sottoporre i bambini al vaccino antinfluenzale è proprio ora, in modo che nel giro di una settimana-dieci giorni si è difesi, pronti per affrontare l’influenza verso il picco” spiega il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene generale e applicata all’Università di Milano. “Vaccinando i bambini, si limita anche la diffusione del virus e si proteggono in modo indiretto i più fragili che non possono effettuare la vaccinazione a loro volta, come i nonni, i fratellini appena nati e in generale le persone con malattie pregresse”.

Il vaccino aiuta contro le varianti

Il vaccino ha anche l’effetto di limitare, in fase di picco dell’influenza, il rischio che compaiano varianti del virus, che possono essere resistenti agli antivirali, i farmaci che vengono somministrati quando l’infezione è in atto. Una di queste varianti è già all’attenzione degli esperti ed è caratterizzata dalla mutazione genetica S247N della neuroamidasi, già isolata da circa 15 anni ma finora rara.

Uno studio coordinato dall’istituto di ricerca Vall d’Hebron di Barcellona e uscito sulla rivista scientifica dello European Centre for Disease Prevention and Control, ha provato che in Catalogna l’11,8% dei campioni influenzali di tipo A/H1N1 analizzati in laboratorio dall’inizio della stagione 2025-2026 ha questa mutazione, che rende inefficaci antivirali comuni come per esempio l’oseltamivir.

Il vaccino antinfluenzale è quindi una delle misure di protezione e prevenzione più efficaci. È gratuito e raccomandato per tutti i bambini, tra i 6 mesi e i 6 anni di età, ma anche per i bambini più grandi che possono avere condizioni di salute critiche (asma, malattie croniche) che aumentano il rischio di complicanze.

Il vaccino antinfluenzale è efficace perché previene il contagio oppure rende la malattia leggera, riducendo anche la circolazione del virus contribuendo all’immunità di gregge nella comunità.

Altri modi per difendersi durante il picco influenzale

Per i neonati e i bambini di età inferiore a un anno, è anche indicata la profilassi con anticorpo monoclonale nirsevimab contro l’infezione da Virus respiratorio sinciziale, per ridurre il rischio di bronchioliti e polmoniti nei primi mesi.

“Restano comunque importanti le altre misure di protezione, utili contro tutti i virus respiratori” ricorda il professor Pregliasco. “Bisogna aerare gli ambienti anche solo per pochi minuti, lavare con cura le mani prima e dopo essere stati a contatto con altre persone e, se si hanno già sintomi, è meglio evitare di avvicinare i bambini molto piccoli, gli anziani e i soggetti con fragilità”.

In caso di influenza vera e propria, è essenziale stare a riposo, non necessariamente a letto, assumere molti liquidi caldi che aiutano a dare sollievo in caso di raffreddore e tosse e assicurano idratazione. Per l’assunzione di antipiretici, se la febbre sale, è sempre opportuno contattare il pediatra.

 

In breve

L’influenza sta raggiungendo il picco ma c’è ancora qualche giorno di tempo per fare il vaccino e arrivare a fine dicembre protetti, soprattutto se si trascorrono giorni con anziani e persone fragili. Se i sintomi sono già presenti, è bene restare a riposo, bere molto e limitare i contatti con gli altri.

 

Fonti / Bibliografia

Pubblicato il 12.12.2025 Aggiornato il 12.12.2025
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