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Durante lo scorso inverno, mascherine, distanziamento, scuole chiuse e parziale lockdown nei mesi freddi, avevano di fatto impedito ai virus influenzali di circolare. Ma quest’anno le condizioni sono diverse e l’influenza potrebbe tornare a colpire. E potrebbe farlo in maniera più aggressiva del solito.
Può diffondersi facilmente
L’anno passato, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano, gli interventi per limitare la diffusione del Covid avevano tenuto molto a bada l’influenza. Adesso, invece, potrebbe diffondersi molto più facilmente. Il vaccino è l’unica arma per difendersi. L’influenza che sta per arrivare da noi ha già toccato l’emisfero meridionale, Australia, Nuova Zelanda, Sud America e Africa.
I bambini sono più esposti
L’analisi che i ricercatori hanno fatto sull’epidemia stagionale aiuta a capire l’allarme per i casi di bronchiolite (in Italia, ma soprattutto in Francia dove il freddo è arrivato prima) nei bambini sotto i due anni. Un’infezione virale che nei più piccoli si manifesta con raffreddore, febbre, tosse, respiro sibilante e difficoltà respiratoria. I primi dati parlano di una diffusione in crescita nelle regioni più a nord del Paese. Il Consiglio scientifico francese ha spiegato il fenomeno con un significativo deficit di immunità collettiva per i bambini nati dopo marzo 2020, che vanno al nido, escono regolarmente, ma non sono più protetti da un corretto distanziamento né – soprattutto – da un vaccino anti Covid.
Dati in crescita
Per quanto riguarda l’influenza, nella settimana dall’8 al 14 novembre l’incidenza ha raggiunto i 4,2 casi per mille assistiti, un valore più che doppio rispetto allo stesso periodo del 2019. A essere colpiti sono soprattutto i bambini al di sotto dei 5 anni. È quanto emerge dal rapporto settimanale sul monitoraggio delle sindrome simil-influenzali effettuato dalla rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto superiore di sanità che registra l’andamento dell’epidemia stagionale, la cui corsa quest’anno si incrocia con quello della nuova ondata di Covid.
Da sapere!
I sintomi sono sempre gli stessi: infezioni alle vie respiratorie, con tosse e mal di gola, febbre anche alta, mal di testa e dolori alle articolazioni e l’anno scorso hanno costretto a letto i pazienti in media per 6 giorni.