Influenza aviaria da N5H8, si rischia una nuova pandemia

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili

Non siamo ancora usciti dall’emergenza Covid-19 e il rischio di ripiombare in una nuova pandemia è alto. Il nemico è un virus dell’influenza aviaria e si chiama N5H8

Influenza aviaria da N5H8, si rischia una nuova pandemia

Dopo oltre un anno e mezzo di Covid-19 dovremmo esserci ormai fatti tutti un’idea più chiara di che cosa significhi vivere una pandemia, dei sacrifici e dei vincoli che questa impone, nonché del prezzo carissimo che costringe a pagare. Ora che con il Covid-19 sembra che si sia, in qualche modo, imparato a convivere, l’incubo di ripiombare in una nuova pandemia non può che mettere i brividi. E l’evenienza non è nemmeno così remota, anzi: il rischio c’è già e non deve essere trascurato e si chiama N5H8, una variante dell’influenza aviaria.

Virus N5H8, un nuovo nemico da combattere

A rivelarlo, attraverso un articolo rilasciato sulla rivista scientifica Science, sono due ricercatori cinesi, della Shandong First Medical University di Jinan e del Centre for Disease Control and Prevention di Pechino. I due ricercatori lanciano un nuovo allarme pandemia per influenza aviaria. A scatenare i timori è il virus dell’influenza aviaria H5N8 che, stando a quanto riportato dall’articolo, potrebbe costringerci a un nuovo stato di emergenza sanitaria globale. Proprio nel bel mezzo della pandemia da Covid-19, il virus ha causato epidemie e ucciso uccelli selvatici e in cattività in tutta l’Eurasia e l’Africa.

Tenere alta l’attenzione sul virsu N5H8

Come spiegano i due ricercatori occorre non abbassare la guardia e tenere alta l’asticella, con un’attenta e rigorosa azione di sorveglianza, che comprenda efficienti misure di controllo capaci di monitorare e valutare costantemente le infezioni derivata da virus dell’influenza aviaria, come l’N5H8. C’è da scongiurare una nuova pandemia, che potrebbe avere un impatto devastante sulla popolazione umana.

 

 

Da sapere!

I primi casi di N5H8 rilevati tra i volatili risalgono a dicembre 2020, proprio mentre tutto il mondo stava combattendo con la cosiddetta “seconda ondata” di Covid-19. Presi da questa problematica, non si è data pubblicità a questa nuova influenza ma le autorità sanitarie devono monitorare costantemente la situazione.

Fonti / Bibliografia

Pubblicato il 13.7.2021 Aggiornato il 13.7.2021
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