Dopo oltre un anno e mezzo di Covid-19 dovremmo esserci ormai fatti tutti un’idea più chiara di che cosa significhi vivere una pandemia, dei sacrifici e dei vincoli che questa impone, nonché del prezzo carissimo che costringe a pagare. Ora che con il Covid-19 sembra che si sia, in qualche modo, imparato a convivere, l’incubo di ripiombare in una nuova pandemia non può che mettere i brividi. E l’evenienza non è nemmeno così remota, anzi: il rischio c’è già e non deve essere trascurato e si chiama N5H8, una variante dell’influenza aviaria.
Virus N5H8, un nuovo nemico da combattere
A rivelarlo, attraverso un articolo rilasciato sulla rivista scientifica Science, sono due ricercatori cinesi, della Shandong First Medical University di Jinan e del Centre for Disease Control and Prevention di Pechino. I due ricercatori lanciano un nuovo allarme pandemia per influenza aviaria. A scatenare i timori è il virus dell’influenza aviaria H5N8 che, stando a quanto riportato dall’articolo, potrebbe costringerci a un nuovo stato di emergenza sanitaria globale. Proprio nel bel mezzo della pandemia da Covid-19, il virus ha causato epidemie e ucciso uccelli selvatici e in cattività in tutta l’Eurasia e l’Africa.
Tenere alta l’attenzione sul virsu N5H8
Come spiegano i due ricercatori occorre non abbassare la guardia e tenere alta l’asticella, con un’attenta e rigorosa azione di sorveglianza, che comprenda efficienti misure di controllo capaci di monitorare e valutare costantemente le infezioni derivata da virus dell’influenza aviaria, come l’N5H8. C’è da scongiurare una nuova pandemia, che potrebbe avere un impatto devastante sulla popolazione umana.
Da sapere!
I primi casi di N5H8 rilevati tra i volatili risalgono a dicembre 2020, proprio mentre tutto il mondo stava combattendo con la cosiddetta “seconda ondata” di Covid-19. Presi da questa problematica, non si è data pubblicità a questa nuova influenza ma le autorità sanitarie devono monitorare costantemente la situazione.
Fonti / Bibliografia
- Emerging H5N8 avian influenza viruses | ScienceThe first confirmed outbreak of highly pathogenic avian influenza virus (HPAIV) in birds was documented in Scotland in 1959 with the influenza A H5N1 subtype, although there have been numerous suspected HPAIV outbreaks documented globally since 1878. H5N1 and its genetic reassortants (including H5N2, H5N5, H5N6, and H5N8) have been found to cause thousands of outbreaks worldwide ([ 1 ][1], [ 2 ][2]) in both farmed poultry and wild birds, with massive mortality. The H5Ny HPAIVs are lethal to most farmed poultry, and culling is often used to prevent further spread. Several of the H5Ny AIVs have zoonotic and pandemic potential because they have been demonstrated to cross the species barrier, transmitting to mammals, including humans. Eurasia and Africa are experiencing a new wave of highly pathogenic H5Ny AIV outbreaks. The zoonotic potential of AIVs warrants continuous, vigilant monitoring to avert further spillovers that could result in disastrous pandemics.Among the four types (A to ...