Sarà Covid o influenza? Come riconoscere i sintomi nei bambini

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi

Nuove ricerche hanno studiato come evitare di confondere le due malattie per cure più efficaci e tempestive perché capire se sarà covid o influenza non è facile né immediato

Sarà Covid o influenza? Come riconoscere i sintomi nei bambini

I sintomi di un’influenza rispetto a quelli provocati dal Covid possono essere difficili da distinguere per i genitori, soprattutto nei più piccoli, ma tra le due malattie ci sono differenze che non sfuggono ai medici. Le hanno evidenziate i pediatri del Children’s National Hospital di Washington, con una ricerca pubblicata su Jama che aiuta a capire se sarà covid o influenza.

Disturbi più gravi

I pediatri hanno preso in esame 315 bambini ai quali è stato diagnosticato il Covid tra marzo e maggio 2020, e 1.402 bambini  che avevano avuto un’influenza di tipo A o B tra il primo ottobre 2019 e il 6 giugno 2020. In particolare, l’analisi ha riguardato la necessità di ricovero e di cure, ma soprattutto i sintomi. 

Dall’analisi dei sintomi emerge che i bambini che si ammalano di Covid i disturbi sono più evidenti: hanno più spesso febbre (che sale in tre bambini su quattro, contro la metà dei bimbi con influenza), diarrea o  vomito (che si presenta nel 26% di loro, contro il 12% degli altri), dolore a muscoli e arti (che interessa il 22% dei colpiti da Sars-CoV 2, contro il 7% di chi ha un’influenza), al petto (11% e 3%, rispettivamente), mal di testa (11 e 9%). Tosse e respiro corto sembrano, invece, colpire in misura eguale le due tipologie di pazienti e in questo caso è più difficile capire se sarà covid o influenza.

Problemi gastrointestinali

I pediatri dell’Università di Belfast  hanno pubblicato un altro studio secondo cui i sintomi del Covid pediatrico che sono particolarmente distintivi – oltre alla febbre – sono quelli gastrointestinali e, in particolar modo, la diarrea e il vomito. Per giungere a queste conclusioni hanno studiato quasi mille bambini e ragazzi tra i 2 e i 15 anni tra aprile e luglio. Le caratteristiche più frequenti e più strettamente collegate alla presenza di anticorpi specifici erano la febbre, l’affaticamento, le manifestazioni gastrointestinali e la perdita di olfatto e gusto. Meno presente, rispetto agli adulti, la tosse.

 

 
 
 

Da sapere!

Per limitare il più possibile il rischio di diagnosi errate i pediatri suggeriscono di vaccinare i propri figli contro l’influenza: in caso di sintomi se un bambino ha fatto il vaccino è più probabile che si tratti di Covid-19.

Fonti / Bibliografia

Pubblicato il 3.11.2020 Aggiornato il 3.11.2020
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

L’influenza è pericolosa in gravidanza? Meglio fare il vaccino?

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato alle donne che aspettano un bambino, perché contrarre l'influenza in gravidanza può esporre a gravi rischi.   »

Incinta subito dopo un aborto spontaneo, ma l’embrione ha il battito lento

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il fatto di rimanere incinta subito dopo aver subito un'interruzione spontanea della gravidanza esprime un'ottima fertilità di coppia, tuttavia non garantisce che tutto vada a buon fine.   »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Benzodiazepine assunte per dormire nella 30ma settimana di gravidanza

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Le benzodiazepine sarebbero proprio da evitare in gravidanza in quanto tendono a dare dipendenza farmacologica e crisi di astinenza sia alla mamma che al nascituro. Esiste a un farmaco migliore che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine (quindi in modo analogo a Lorazepam) senza però dare...  »

Fai la tua domanda agli specialisti