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La variante K del virus influenzale A/H3N2 fa parlare di sé proprio mentre l’influenza stagionale 2025-2026 sta raggiungendo il picco. Non è una variante particolarmente aggressiva, ma è molto recente, quindi può aggirare l’immunità assicurata dal vaccino.
Rischia di provocare sintomi abbastanza intensi, soprattutto tra bambini piccoli, anziani e persone con malattie pregresse. La prevenzione possibile consiste nelle misure igieniche già sperimentate con il Covid-19.
Sintomi della variante K
La variante K dell’influenza appartiene al gruppo A(H3N2), che provoca sintomi simili a quelli dovuti al virus A(H1N1). Possono quindi comparire:
- mal di gola
- scolo nasale
- febbre alta
- brividi
- spossatezza
- sensazione di ossa rotte
- dolori muscolari
- disturbi gastrointestinali, come diarrea e vomito soprattutto nei bambini.
La variante K dell’influenza può più facilmente dare complicanze come otiti, bronchiti e polmoniti, in modo particolare nei bambini fino alla scuola dell’infanzia e nelle donne in gravidanza. Inoltre sono a rischio le persone di età superiore ai 65 anni e quelle che hanno malattie croniche, respiratorie o cardiovascolari o anche tumori.
Anche le donne in gravidanza possono incorrere più facilmente in complicanza rispetto alla popolazione generale, perché durante la gestazione il sistema immunitario è più sensibile.
Cure
Per affrontare i sintomi dovuti alla variante K, ci si deve comportare come per le altre malattie di tipo influenzale.
- È necessario restare a casa a riposo, non necessariamente a letto, coperti in modo adeguato
- Contro la febbre e i dolori, è possibile chiedere consiglio al medico (al pediatra nel caso dei bambini) o al farmacista per medicinali antipiretici come paracetamolo oppure Fans (ibuprofene, ketoprofene, diclofenac) nella formulazione pediatrica per i più piccoli. Questi farmaci aiutano anche a controllare i dolori osteo-muscolari
- osservare una adeguata igiene delle mucose nasali, con acqua marina o termale ricca di sali, che riducono la congestione e aiutano a respirare meglio
- assumere una adeguata quantità di liquidi caldi che assicurano idratazione e danno sollievo alla gola irritata
- nutrirsi in modo leggero, con frutta cotta, ortaggi al vapore, carboidrati, carne bianca. I bambini piccoli devono continuare a essere allattati al seno
- restare a casa dal lavoro o da scuola per il tempo necessario a riprendersi bene.
È essenziale avvisare il medico nel caso i sintomi non si attenuino dopo una settimana-dieci giorni, se compare tosse fastidiosa e la febbre torna a salire.
Perché non serve aver fatto il vaccino antinfluenzale
La K è una variante o “subclade” caratterizzata da sette mutazioni genetiche della proteina Ha (o emoagglutina), che riescono ad aggirare l’immunità vaccinale.
Il vaccino antinfluenzale di quest’anno potrebbe quindi non essere completamente efficace? Non è esattamente così: vaccinarsi è importante anche in caso di comparsa dei sintomi della variante K: “La vaccinazione si riconferma uno strumento fondamentale per ridurre la circolazione dei virus e quindi anche per prevenire la comparsa di eventuali varianti” precisa il professor Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università di Milano.
“Inoltre il vaccino è essenziale per prevenire le forme più serie e il rischio di complicanze. Resta insomma una delle misure preventive più efficaci”. Vaccinarsi ha quindi ancora senso in vista del picco dell’influenza in arrivo a fine mese.
Influenza verso il picco, leggi qui il nostro approfondimento
Come prevenirla
Oltre a scegliere il vaccino, per arginare la diffusione del virus ed evitare complicanze, è importante seguire le regole di prevenzione apprese soprattutto in occasione della pandemia di Covid-19, che tutti dovrebbero ricordare sempre, perché sono utili contro i virus responsabili di infezioni respiratorie. È quindi possibile prevenire il contagio da variante K:
- lavando con cura le mani con acqua calda e sapone soprattutto dopo essere stati in luoghi pubblici
- indossando la mascherina se si deve uscire e recarsi in luoghi affollati e con scarsa aerazione
- evitando di entrare in contatto con altre persone, soprattutto bambini, donne in gravidanza, persona anziane e soggetti fragili, se si hanno sintomi come naso che cola, tosse e mal di gola
- seguendo uno stile di vita sano, alimentandosi bene, assumendo liquidi a sufficienza e non sottoporre l’organismo a stress eccessive e fatiche.
“Per qualsiasi dubbio in merito all’assunzione di medicinali o a regole di comportamento e gestione dell’influenza, è fondamentale rivolgersi al medico o al pediatra” raccomanda Pregliasco. “Non si devono prendere iniziative come assumere antibiotici, che sono inefficaci contro i virus, a meno che non sia subentrata una forma batterica”. Anche in questo caso, è indispensabile la prescrizione medica.
In breve
La variante K dell’influenza causa febbre alta, scolo nasale, mal di gola e stanchezza. Ne sono più soggetti bambini piccoli, donne in gravidanza e anziani. Il vaccino resta importante ed è fondamentale avvisare il medico e restare a riposo
