Inquinamento atmosferico aumenta il rischio di malattie renali

Luciana Pellegrino A cura di Luciana Pellegrino Pubblicato il 19/10/2018 Aggiornato il 19/10/2018

L’inquinamento atmosferico può causare non solo malattie polmonari ma anche problemi renali cronici. Attenzione soprattutto al Pm 2,5

Inquinamento atmosferico aumenta il rischio di malattie renali

Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti l’ inquinamento atmosferico non solo provoca malattie ai polmoni ma potrebbe scatenare problemi ai reni, come la Mrc, ossia l’insufficienza renale cronica che si manifesta quando i reni si rovinano e non riescono a filtrare bene il sangue.

Particelle pericolose

È quanto è scoperto dai ricercatori dell’Università del Michigan in uno studio pubblicato sulla rivista medica Plos One, secondo cui le particelle Pm 2,5, contenute nello smog, sono in grado di rimanere nell’aria molto più a lungo della altre e di conseguenza vengono inalate regolarmente. Ma non solo: secondo gli studiosi nell’aria inquinata sarebbero sospesi anche metalli pesanti come mercurio, piombo e cadmio, che influiscono negativamente sulle funzionalità dei reni.

Chi rischia di più

Dagli esami è affiorato un possibile legame tra la concentrazione delle Pm 2,5 e i tassi della malattia renale cronica (Mrc). Nelle aree con miniere di carbone, esattamente nella regione dell’Appalachia, che si trova a Est degli Stati Uniti, è stato rilevato un rischio superiore del 13% nelle donne e del 19% negli uomini di contrarre la malattia renale cronica. L’autrice principale dello studio, Jennifer Bragg-Gresham, ha dunque concluso che l ’inquinamento atmosferico contiene sostanze dannose in grado di colpire direttamente i reni, proprio come il fumo.

Anche altre cause

L’insufficienza renale cronica si contraddistingue per l’incapacità dei reni di filtrare correttamente le scorie metaboliche dal sangue. Tra le principali cause all’origine vi sono anche il diabete e l’ipertensione. Si manifesta con: affaticamento, minzione notturna, nausea, prurito, crampi muscolari, spasmi, affanno, stato confusionale e colore della pelle giallo-bruna. Per confermare le disfunzionalità renali sono necessari esami delle urine e del sangue, ecografia e, in alcuni casi, anche la biopsia.

 

 
 
 

Da sapere!

Per curare la malattia renale cronica è necessario seguire una dieta corretta abbinata all’uso di farmaci e, nei casi più gravi, effettuare la dialisi.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbi su percentili e peso del feto

09/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

L'ecografo non è dotato di bilancia, quindi il peso del feto è solo stimato, con un margine di errore in più o in meno di circa il 10 per cento. Per quanto riguarda le misure, il range di normalità è compreso tra il 5°e il 95° percentile. Dunque, se il ginecologo afferma che tutto va bene significa che...  »

Bassa riserva ovarica: può iniziare una gravidanza?

09/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Può essere opportuno che la coppia che desidera un figlio si rivolga senza perdere troppo tempo a un centro per la PMA, quando la donna, soprattutto se in età matura, ha problemi relativi all'ovulazione.   »

Bimbo di 5 anni che respinge la mamma: colpa della crisi che stanno attraversando i genitori?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti