La pulizia dei denti contro il Covid-19?

Luce Ranucci A cura di Luce Ranucci Pubblicato il 17.6.2021 Aggiornato il 17.6.2021

Un’ottima pulizia dei denti può prevenire la fase acuta del Covid-19. L’accumulo di placca dentale e l'infiammazione paradontale potrebbero, infatti, intensificare il rischio che il nuovo coronavirus raggiunga i polmoni e provochi un’infezione più seria

La pulizia dei denti contro il Covid-19?

Perché la pulizia dei denti può contrastare l’insorgenza e il peggioramente del Covid-19? Secondo uno studio, pubblicato sul Journal of Oral Medicine & Dental Research, condotto dagli scienziati dell’Università di Birmingham, del Salisbury District Hospital e del Mouth-Body Research Institute a Los Angeles, l’accumulo di placca dentale e l’infiammazione paradontale potrebbero intensificare il rischio che il nuovo Coronavirus raggiunga i polmoni e provochi un’infezione più acuta.

Più a rischio chi soffre di disturbi alle gengive

Per i ricercatori il virus può raggiungere i polmoni dalla saliva, spostandosi dalla bocca al flusso sanguigno, specialmente nei soggetti che soffrono di malattie gengivali. I pazienti con parodontite potrebbero pertanto correre un rischio più elevato di sperimentare una sintomatologia acuta. Il team ha eseguito delle scansioni TC polmonari in pazienti affetti da Covid-19 e riscontrato maggiori difficoltà tra i soggetti con problematiche legate alla salute orale. Gli esperti affermano che questa scoperta potrebbe avere implicazioni importanti nell’ambito dell’assistenza sanitaria orale. Semplici misure di igiene potrebbero aiutare a ridurre il rischio di trasmissione del virus dalla bocca ai polmoni e prevenire casi gravi di infezione.

Diminuisce anche la quantitò di virus

 “Questo modello – afferma Iain Chapple, docente di Parodontologia presso l’Università di Birmingham – può aiutarci a capire perché la malattia da nuovo Coronavirus si manifesta in modo diverso nei vari pazienti. Questa prospettiva potrebbe cambiare il modo in cui gestiamo i casi di infezione, con trattamenti mirati al sistema dentale e orofaringeo. Allo stesso tempo queste accortezze potrebbero diminuire la concentrazione del virus nella saliva – termina Chapple – e mitigare lo sviluppo di malattie polmonari. Saranno necessari ulteriori studi per indagare su questo nuovo modello, e nel frattempo, consigliamo a tutti di mantenere una buona igiene orale”. 

 

 

Da sapere!

Gli esperti sottolineano che semplici misure di corretta igiene orale, come la pulizia accurata dei denti, l’uso di collutori specifici e del filo interdentale o anche gli sciacqui con acqua salata (mezzo/uno cucchiaino di sale sciolto in un bicchiere di acqua tiepida), potrebbero ridurre il rischio di formazione della placca e di infiammazione gengivale.

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti