Argomenti trattati
Il latte crudo nei bambini, soprattutto nei primi anni di vita, non è un alimento adatto, perché può causare seri danni alla salute, con conseguenze a volte anche mortali. Il più recente caso riguarda un bambino di circa un anno, che ha consumato un formaggio preparato con latte crudo. Il prodotto conteneva probabilmente un batterio, l’Escherichia coli, che ha causato al bambino una intossicazione così seria da richiedere il ricovero all’ospedale di Padova, per scongiurare danni ai reni.
Ecco perché è importante non offrire ai più piccoli formaggi e altri prodotti caseari a base di latte crudo.
Negli organismi più deboli, anche cariche batteriche non altissime possono causare seri problemi di salute. “Bollire il latte crudo è essenziale per i bambini” afferma Fabrizio Pregliasco, Professore di Igiene generale e direttore della Scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva dell’Università degli Studi di Milano. “Non ha senso esporli a problemi di salute per un presunto vantaggio in termini di nutrienti che si trovano anche nel latte pastorizzato”.
Cosa si intende per latte crudo
Il latte crudo, che può essere di mucca, capra, pecora oppure asina, è un latte che non subisce alcun trattamento prima di essere venduto oppure utilizzato per preparare formaggi, burro, yogurt. Si tratta, in pratica, di latte appena munto, che non viene manipolato in alcun modo e non viene sottoposto a trattamenti termici (pastorizzazione e sterilizzazione) per uccidere eventuali germi.
Va ovviamente conservato a temperature inferiori a 4 gradi, per evitare che si deteriori. Il latte crudo è sicuramente un prodotto ricco di preziosi nutrienti come lattobacilli “buoni”, proteine e vitamine. Inoltre, se l’animale che lo produce è sano, non contiene batteri o altri germi nel momento in cui è secreto dalla ghiandola mammaria.
Nel corso del processo di raccolta e di stoccaggio, però, può entrare in contatto con alcuni contaminanti, presenti per esempio sulle mammelle degli animali, sulle mani degli operatori, nei serbatoi per la raccolta e il trasporto.
Questi germi, se vengono ingeriti, possono causare disturbi lievi nell’organismo di una persona adulta e in buona salute, ma nei bambini di età inferiore ai tre anni, negli anziani, nelle persone con malattie croniche rischiano di avere conseguenze molto serie. “Non ci sono evidenze scientifiche solide a supporto dei benefici del latte crudo, mentre i rischi di infezioni sono ben documentati” aggiunge Pregliasco. “Al contrario, la pastorizzazione è stata una pietra miliare nel campo della sicurezza degli alimenti”.
Cosa dice la legge
In Italia, la vendita del latte crudo è consentita e regolata dal cosiddetto “Pacchetto igiene” (Reg. 852 – 853 – 854/2004), che recepisce un regolamento della Comunità Europea, secondo il quale tutti gli Stati membri devono seguire gli stessi criteri in merito ai controlli igienico sanitari della produzione degli alimenti.
Vengono effettuate verifiche approfondite sulle aziende produttrici di latte, sulle attività al momento di raccolta e distribuzione, sulla vendita. Gli animali vengono regolarmente controllati, per escludere che abbiano malattie, attraverso analisi sul latte e sulle feci e vengono effettuate verifiche di qualità sul prodotto destinato alla vendita, con prelievi direttamente dal distributore.
Queste analisi hanno l’obiettivo di accertarsi che il latte crudo, sia quello destinato alla produzione di yogurt e formaggi, sia quello acquistato e consumato fresco, sia privo di rischi per i consumatori: deve essere garantita l’assenza di microrganismi responsabili di malattie.
I rischi di contaminazione del latte crudo restano comunque alti. Per questo, anche a seguito di episodi di infezione dovuta a ceppi del batterio Escherichia coli, è stata emanata successivamente nel nostro Paese una ordinanza che obbligava ad apporre sulle macchine erogatrici la dicitura “Prodotto da consumarsi solo dopo bollitura”.
Rischi e conseguenze mortali
L’unico modo per eliminare qualsiasi rischio associato al consumo del latte crudo è quindi bollire il prodotto prima di consumarlo. In questo modo si uccidono i germi che possono entrare in contatto con esso nonostante le precauzioni nella produzione e nella gestione del latte crudo stesso.
Infatti è sicuro che all’interno di questo prodotto siano comunque presenti diversi tipi di batteri, come Salmonella, Campylobacter ed Escherichia coli. In particolare quest’ultimo rappresenta un pericolo, perché alcuni suoi sierotipi producono tossine che, nei soggetti più deboli e con un sistema di difese non perfettamente efficiente, provoca la sindrome emolitico-uremica.
Si tratta di un’infezione batterica che causa la formazione di micro-coaguli di sangue con conseguenze molto serie poiché è in grado di danneggiare la funzionalità di molti organi, soprattutto dei reni. Se questa sindrome non è gestita in tempo, può addirittura causare il decesso.
Tutti i sintomi
La sindrome emolitico-uremica è la conseguenza più seria dell’intossicazione dovuta a ingestione di prodotti a base di latte crudo. Può sfociare nell’insufficienza renale e causare il decesso, ma anche causare danni neurologici con paralisi. Anche senza arrivare a questa condizione estrema, però, la presenza di batteri nel latte crudo può causare:
- dolori addominali
- nausea e vomito
- diarrea
- rischio di disidratazione
Per questo motivo è importante evitare di far consumare latte crudo ai più piccoli, sia in forma liquida sia come materia prima per la produzione di formaggi o yogurt. Il pediatra è la figura di riferimento per qualsiasi dubbio relativo all’alimentazione e allo svezzamento dei bambini.
Attenzione ai formaggi a latte crudo
Il latte crudo ai bambini, infatti, non rappresenta un possibile rischio solo se consumato così com’è, ossia nella forma liquida: gli stessi rischi si corrono se si ingerisce per esempio del formaggio prodotto con latte non pastorizzato o non fatto bollire. In questo caso i batteri sopravvivono e possono avere le stesse pericolose conseguenze sulla salute delle persone, in modo particolare dei bambini, degli anziani, delle donne in gravidanza e dei malati cronici.
Va chiarito che in commercio si trovano molti tipi di formaggi Dop e Igp che vengono tradizionalmente prodotti con latte crudo: dal Parmigiano al pecorino, da tome tipiche di zone di montagna, fino a mozzarelle e yogurt.
Non tutti i formaggi a latte crudo, però, sono pericolosi. Per esempio, il Parmigiano e altre tipologie molto stagionate non sono pericolosi. Al contrario, i formaggi a pasta molle, freschi, erborinati contengono una elevata percentuale di acqua che favorisce la proliferazione dei batteri, come appunto l’Escherichia coli.
Per questa ragione, i formaggi freschi preparati con latte crudo non dovrebbero essere proposti ai bambini. Meglio orientarsi su Parmigiano, Grana Padano, pecorino stagionato oppure sui formaggi preparati con latte pastorizzato.
In breve
Il latte crudo e i formaggi che lo contengono possono essere contaminati da batteri come l’Escherichia coli, che danno disturbi gastrointestinali e, nei soggetti più deboli e nei bambini, possono avere conseguenze sui reni.
Fonti / Bibliografia
- Latte crudo: di cosa si tratta? - ISSalutePer latte crudo si intende un latte che non abbia subito alcun trattamento termico, neppure di lieve intensità, e che sia distribuito sfuso e commercializzato appena munto, garantendo comunque l’assenza di microrganismi in grado di causare malattie
- https://www.tuttocamere.it/files/attivita/Pacchetto_Igiene.pdf
- Bere latte crudo: che rischi si corrono? | EFSAIl latte crudo può contenere batteri nocivi che possono provocare gravi malattie. Mettere in atto corrette e moderne pratiche igieniche nelle aziende agricole è essenziale per ridurre la contaminazione del latte crudo, mentre il mantenimento della catena del freddo è ugualmente importante per prevenire o rallentare in esso la crescita dei batteri. Ma queste prassi, da sole, non eliminano tali rischi. Bollire il latte crudo prima di consumarlo è il modo migliore per eliminare molti dei batteri che possono far ammalare le persone. L'interesse dei consumatori dell'Unione europea (UE) verso il...