Logopedia: cos’è e quando è necessario farla

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 29/03/2024 Aggiornato il 29/03/2024

La logopedia è un supporto prezioso, per non dire indispensabile, nei casi in cui i bambini, e anche i ragazzi più grandi, presentano problemi della comunicazione e del linguaggio. Vediamo con l’esperta cosa è e quando è necessario farla.

logopedia

Si sente spesso parlare di logopedia ma a volte risulta difficile capire effettivamente cosa sia e quando sia necessario farla. Proprio per chiarire i molti dubbi che possono sorgere nei genitori abbiamo chiesto aiuto a un’esperta, la dottoressa Francesca Scarpellini, Psicologa Clinica e Neuropsicologa, fondatrice del Centro Psicodiagnostico Italiano a Milano.

Logopedia: che cosa è?

Il termine di logopedia nasce dall’unione di due parole greche: logos che significa parola e paideia che significa educazione. «Si tratta quindi di una disciplina paramedica che si occupa dello studio, della diagnosi e del trattamento dei disturbi della comunicazione e del linguaggio. Questi disturbi possono manifestarsi in varie forme, come difficoltà nella pronuncia dei suoni, disordini della voce, problemi di fluenza nel parlato (come la balbuzie), disturbi nella comunicazione oppure sotto forma di deficit nella comprensione e nell’espressione del linguaggio. Da questi possono derivare anche disturbi cognitivi relativi alla memoria e all’apprendimento. La logopedia si fa carico quindi di una serie problematiche della comunicazione e del linguaggio che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non interessano esclusivamente i bambini ma anche ragazzi più grandi, adolescenti e persino adulti. Sono in molti infatti, a qualunque età, a giungere alla consultazione accusando difficoltà nel distinguere suoni, lettere e a segnalare deficit nell’espressione orale. Anche la balbuzie, ad esempio, è un disturbo, connesso non solo a un deficit linguistico ma anche a problemi di ansia, sul quale si può intervenire con trattamenti di logopedia. Alla balbuzie si legano infatti una serie di altre problematiche che vanno dalla paura di essere giudicati al timore di parlare sia con i propri pari nel caso dei bambini, sia con altri adulti per i grandi, problematiche anche pesanti che possono portare a una condizione di ansia che diventa invalidante». Oltre che intervenire in caso di disturbi della comunicazione orale, la logopedia fornisce poi un prezioso supporto anche in presenza di disturbi specifici dell’apprendimento come dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. Non va comunque dimenticato il fatto che la logopedia si occupa non solo dei disturbi del linguaggio e della comunicazione isolati ma anche di quelli che possono comparire all’interno di situazioni cliniche più complesse come le sindromi genetiche che comportano disabilità intellettive, le paralisi cerebrali infantili, i disturbi dello spettro autistico e le sordità.

 

Logopedia nei bambini: quando farla?

Quando è bene ricorrere alla logopedia, si chiedono spesso i genitori. «Occorre tener conto innanzitutto del fatto che la necessità di un trattamento di logopedia può sorgere in diversi contesti e in differenti fasce di età. Nei bambini, ad esempio, se ne presenta la necessità nel caso i cui si riscontrino ritardi nello sviluppo del linguaggio, difficoltà di pronuncia, disordini della voce» spiega l’esperta. «Nei ragazzi più grandi come negli adulti può diventare necessario intervenire con la logopedia quando sorgano problemi di linguaggio a seguito di traumi o anche in presenza di disturbi del linguaggio acquisiti come disfonia o afasia». Ma vediamo meglio con l’aiuto dell’esperta i casi in cui è importante ricorrere alla logopedia nei bambini.

  • Quando ci sono ritardi nello sviluppo del linguaggio. Se un bambino non sta raggiungendo i traguardi linguistici tipici per la sua età (la valutazione può essere affidata anche al pediatra) o comunque li raggiunge con molta lentezza rispetto ai coetanei, potrebbe essere necessario un trattamento logopedico per migliorare le sue abilità linguistiche e comunicative. La logopedia, ad esempio, può essere un aiuto importante nel passaggio tra l’asilo e la scuola elementare nel caso di difficoltà di linguaggio in modo che l’approccio alla scrittura diventi meno problematico.
  • Quando un bambino, un ragazzo più grande o anche un adulto presentano difficoltà a pronunciare correttamente i suoni del linguaggio. Situazioni tipiche sono la sostituzione, l’omissione o la distorsione dei suoni: un trattamento logopedico può essere di supporto nel migliorare l’articolazione e la pronuncia.
  • In presenza di disordini della voce. Se ci sono problemi che riguardano la qualità, il volume o l’efficienza della voce che possono essere dovuti ad esempio alla presenza di noduli alle corde vocali o di altre patologie vocali. In questi casi la logopedia può essere necessaria per aiutare a migliorare la salute e la funzionalità della voce.
  • Se ci sono disturbi della fluenza del linguaggio. La logopedia è essenziale per trattare disturbi come la balbuzie o altre difficoltà di fluenza nel parlato dal momento che aiuta i bambini e i ragazzi a migliorare il controllo del flusso del linguaggio e la fluidità del discorso.
  • Nel caso di disturbi dell’apprendimento. In alcuni casi, la logopedia può essere parte integrante del trattamento per bambini e adulti con disturbi dell’apprendimento, come la dislessia o la disgrafia, per migliorare le abilità linguistiche e le strategie di comunicazione.

Come si procede: screening e diagnosi

«Per stabilire come procedere con un trattamento di logopedia occorre fare una valutazione dettagliata delle abilità linguistiche e comunicative del bambino dalla quale poi si parte per stendere un piano di trattamento personalizzato» precisa l’esperta. Si tratta di un percorso che procede in due step come precisa la dottoressa Scarpellini.

Screening: consiste in una prima analisi del profilo linguistico del bambino. Si tratta di una sorta di “gioco” della durata di 30 minuti circa durante il quale lo specialista inquadra la problematica di linguaggio e di comunicazione sulla quale occorre intervenire.

Diagnosi: è una valutazione approfondita di circa un paio di ore in cui si sottopone il bambino a una raccolta approfondita di dati anamnestici ea cui fa seguito la somministrazione di una serie di test specifici per arrivare alla diagnosi.

La valutazione dei disturbi che possono portare a ricorrere a un trattamento di logopedia viene in genere affidata a diverse figure professionali come psicologici, psicoterapeuti e neuropsichiatri. La valutazione iniziale è fondamentale e va fatta con particolare scrupolo perché permette di identificare con chiarezza l’area sulla quale intervenire. Quando si lavora con i bambini gli obiettivi del trattamento devono essere condivisi con i genitori in modo che possano diventare protagonisti del percorso riabilitativo che prevede obiettivi a breve, medio e lungo termine così da monitorare con regolarità i progressi del bambino. In sede di diagnosi e soprattutto in sede di intervento entra in gioco ovviamente la figura specifica del logopedista. Cosa fa il logopedista? È un professionista, esperto nell’educazione e nella rieducazione di tutte le malattie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e delle abilità sociocomunicative. Il logopedista è in possesso di un titolo universitario abilitante (laurea triennale o diploma equipollente), deve essere iscritto al relativo Albo Professionale ed è tenuto a osservarne le normative giuridiche e deontologiche.

 

Esercizi di logopedia

«Il trattamento di logopedia viene stabilito sulla base della diagnosi precedentemente stilata e procede sempre con un percorso personalizzato sulla base delle problematiche riscontrate» commenta l’esperta. «Si possono utilizzare diverse tecniche che vanno dai giochi per i bambini più piccoli agli esercizi didattici per i più grandi: quello che conta è che ogni tecnica venga studiata ad hoc sul bambino in modo da ottenere i maggiori benefici nel minor tempo possibile. Si può procede con esercizi per migliorare la pronuncia dei suoni, esercizi di respirazione e vocalizzazione, tecniche per aumentare la fluidità del linguaggio, attività per potenziare la comprensione e l’espressione del linguaggio nonché strumenti per migliorare la voce e la capacità di deglutizione. Molto utile è il supporto tecnologico con software specifici per la riabilitazione del linguaggio. Importante inoltre tener conto del fatto che il lavoro del logopedista può anche coinvolgere altri professionisti della salute come medici, psicologici e terapisti occupazionali così da mettere a punto un percorso multidisciplinare completo che porti al successo». In ogni caso va sempre tenuto conto che non esistono esercizi validi per tutti: il percorso della logopedia, per risultare efficace, deve sempre essere personalizzato in modo da rispondere adeguatamente alla problematica specifica del soggetto. E’ molto importante inoltre la collaborazione tra il logopedista, la famiglia e la scuola; spesso infatti vengono proposti ai genitori semplici esercizi che possono essere effettuati a casa per rinforzare il lavoro svolto durante le sedute di logopedia. Anche gli insegnanti dovrebbero sempre essere informati del percorso di logopedia in modo che il bambino possa trovare supporto anche in ambito scolastico.

Foto in copertina di Thomas G. da Pixabay

 
 
 

In breve

Le sedute di logopedia rappresentano un supporto prezioso nel caso in cui i bambini e i ragazzi presentino difficoltà nella comunicazione e nell’espressione sia orale che scritta. Il percorso è sempre personalizzato e viene stabilito dopo un’accurata valutazione che viene effettuata, insieme al logopedista, anche da altre figure professionali come lo psicologo, lo psicoterapeuta e quando serve il neuropsichiatra infantile.

 

 
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