Malattie cardiovascolari: il Covid-19 le ha fatte trascurare

Stefania Lupi A cura di Stefania Lupi Pubblicato il 24.6.2021 Aggiornato il 24.6.2021

La prevenzione delle malattie cardiovascolari è un pilastro del Servizio sanitario nazionale. Nell’ultimo anno, invece, è prevalsa la trascuratezza per i minori controlli e per un peggioramento degli stili di vita legati alle restrizioni

Malattie cardiovascolari: il Covid-19 le ha fatte trascurare

I pazienti con malattie cardiovascolari sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto in seguito alla pandemia da Sars-CoV-2. Un’ampia maggioranza della popolazione, infatti,  ha rinunciato a esami, controlli, monitoraggi, lasciando che talvolta le proprie condizioni degenerassero.

“Il Covid ha effetti diretti sul sistema cardiovascolare – sottolinea il professor Massimo Volpe, Presidente Siprec, Società italiana per la prevenzione cardiovascolare – Le alterazioni dell’endotelio, ossia il rivestimento delle pareti cardiovascolari, sono la causa delle trombosi che caratterizzano il Covid-19. A questo quadro clinico, si aggiunge il sensibile peggioramento delle attività di prevenzione, che a livello cardiovascolare dovrebbe essere un pilastro del Servizio sanitario nazionale, visto che permette di ridurre sia i decessi che le ospedalizzazioni”.

Timore di recarsi in ospedale

“Nell’ultimo anno è prevalsa la trascuratezza per la paura di andare dal medico o in ospedale, mentre da parte degli operatori sanitari vi è stata una minore capacità di accoglienza per la mole di lavoro legata alla gestione del Covid – prosegue Volpe – Come evidenziato in un lavoro pubblicato sullo ‘European Heart Journal’ a maggio 2020,  si è evidenziata una riduzione del 50% degli infarti in ospedale rispetto al corrispondente periodo del 2019, motivati solamente dal timore di recarsi nelle strutture. Inoltre, i fattori di rischio sono aumentati per gli stili di vita legati alle restrizioni: i continui lockdown hanno portato a un’alimentazione con un più elevato livello calorico, oltre che a una minore attività fisica. In aggiunta, spesso, sono anche state riprese cattive abitudini come il consumo di alcol o il fumo”.

Mortalità altissima

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Italia, con 240mila decessi ogni anno e 7,5 milioni di persone coinvolte in problemi ad esse correlate. Ogni anno in Italia vi sono circa 150mila infarti, e oltre 600mila diagnosi di scompenso cardiaco, ma il numero cresce fino a 3 milioni considerando le forme latenti; ed è la prima causa di ospedalizzazione in Italia e, a causa delle continue riacutizzazioni, i pazienti arrivano ad effettuare fino a 6-7 ricoveri all’anno, spesso con degenze di lunga durata. Inoltre, la mortalità è molto alta, interessando a distanza di 4-5 anni circa il 50% dei pazienti.

Prevenzione fondamentale

Un’efficace prevenzione deve partire da un corretto stile di vita, contrassegnato da un’alimentazione sana e tanto movimento, ma non solo. Per evitare le malattie cardiovascolari, infatti, bisogna tenere presente diversi fattori di rischio: alti valori di colesterolo e di acido urico, comorbidità con altre malattie come diabete o ipertensione arteriosa, obesità, stress psico-fisico.

I sintomi da non trascurare

“Nel momento in cui inizia a manifestarsi concretamente un rischio, il cuore lancia all’organismo dei segnali, che variano a seconda dell’entità dei problemi, dell’età del soggetto, del genere – spiega il professor Volpe – Tra questi, l’eccessiva fatica che si prova nel fare un esercizio fisico o dopo aver salito un piano di scale; il dolore precordiale dell’angina, che può far presagire un’ischemia o un infarto; e segnali ancor più preoccupanti come le palpitazioni, preludio di un’aritmia. In qualche caso, purtroppo, il cuore non dà nessun segnale, tanto che si verificano infarti senza che venga provato dolore: è il caso della compromissione dell’organo nell’ipertensione o nel diabete, malattie spesso silenti, che in Italia colpiscono circa 20 milioni di persone.  L’ideale sarebbe non arrivare a questi segnali, ma intervenire prima con tutte le misure preventive corrette”.

 

 
 
 

Forse non sapevi che…

I principali eventi delle malattie cardiovascolari sono l’infarto, l’ictus e le vasculopatie. Ogni anno in Italia vi sono circa 150mila infarti, mentre oltre 1,5 milioni di ospedalizzazioni sono dovute a scompenso cardiaco.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Gravidanza che non inizia in allattamento, dopo 4 mesi di tentativi: che fare?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Le gravidanze non si avviano premendo un interruttore. Ci possono volere mesi di tentativi prima di iniziarne una, soprattutto se si sta ancora allattando perché se è vero che l'allattamento al seno non assicura la contraccezione, lo è altrettanto che può rendere più difficile concepire.   »

Gravidanza e antidepressivo sospeso dalla psichiatra: è l’indicazione corretta?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'antidepressivo paroxetina è perfettamente compatibile con la gravidanza e anche con l'allattamento al seno, quindi non è necessario sospenderlo quando si è in attesa di un bambino e a conferma di questo esiste un'ampia documentazione scientifica.   »

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Fai la tua domanda agli specialisti