Malattie reumatiche: più colpite le donne

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili

Sono più di 3,5 milioni le italiane che soffrono di malattie reumatiche, un problema che interessa di più il sesso femminile. Ecco perché

Malattie reumatiche: più colpite le donne

Le malattie reumatiche colpiscono oltre 3,5 milioni di donne in Italia. Si tratta di patologie spesso molto gravi e invalidanti ed è per questo motivo che la Società italiana di reumatologia (Sir), di concerto con l’Istituto superiore di sanità (Iss), ha lanciato l’allarme e avviato un protocollo sia per la prevenzione delle malattie reumatiche sia per l’informazione di medici e pazienti. Occorre, infatti, avviare studi scientifici e attività formativa specifica per i medici di medicina generale.

Il triplo degli uomini

Le donne sembrano essere maggiormente esposte al rischio di malattie reumatiche. Basti pensare che la sola artrite reumatoide colpisce tre volte più di frequente le donne rispetto agli uomini, spiega Angela Tincani del Sir. Ma spesso chi soffre di malattie reumatiche fatica a trovare risposte univoche e soluzioni concrete al problema.

Informazione e ricerca

Tra i progetti legati al protocollo si ascrive tutta una serie iniziative che comprendono corsi di aggiornamento destinati ai medici di famiglia e la divulgazione di materiale informativo per le famiglie. Un primo fondamentale passo sarà da compiere proprio in ambito medico. Attraverso la ricerca si cercherà di valutare le risposte dei farmaci, in relazione al sesso del paziente. In tema di malattie reumatiche, i medici dovranno quindi essere istruiti ad agire in maniera differente in base al paziente che si trovano di fronte. A partire proprio dal genere.

Perché le donne si ammalano di più

“Gli addetti ai lavori non devono trascurare alcuni significanti fattori – prosegue Tincani -. Con pazienti donna entrano in gioco variabili che potrebbero concorrere a una maggiore predisposizione alle malattie reumatiche. Rientrano in questa lista fattori come l’utilizzo di contraccettivi, la menopausa, i tumori prettamente femminili. Le donne insomma sono più esposte alle malattie reumatiche per via di una peculiare predisposizione genetica e ormonale che provoca risposte autoimmuni più aggressive.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Dolore alle articolazioni, debolezza, affaticabilità, tumefazione, rossore, calore, limitazione del movimento, deformazione sono tutti segnali che  possono indicare la presenza di una malattia reumatica di varia natura.

 

Pubblicato il 8.2.2018 Aggiornato il 8.8.2018
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti