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Il morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa che colpisce solo l’essere umano ed è caratterizzata dalla comparsa cutanea di piccole macchioline rosso-brune. Da quando esiste il vaccino, i casi di morbillo si sono ridotti drasticamente. Attenzione, però, perché quest’anno i casi registrati e i focolai sono tornati a crescere costringendo l’Oms a lanciare l’allarme. Negli Stati Uniti si sono registrati i dati più alti degli ultimi 25 anni.
La prevenzione
Il morbillo rientra nelle cosiddette malattie infantili, in quanto si presenta principalmente tra il primo e il terzo anno. Normalmente, in età infantile la vaccinazione prevede una prima somministrazione al raggiungimento del primo anno di vita e una seconda a 5-6 anni. Prima della 24esima settimana la vaccinazione non è necessaria. Infatti, se la mamma è vaccinata, il sistema immunitario del piccolo conserva temporaneamente la medesima protezione.
Viaggi a rischio
Il morbillo può colpire anche gli adulti non vaccinati o che non lo hanno mai contratto. L’Oms invita pertanto chi non è sicuro di essere stato vaccinato a consultare il proprio medico. Una raccomandazione che vale doppio se si ha in programma un viaggio in zone a rischio. In questi casi, è importante vaccinarsi almeno 15 giorni prima della partenza. Angola, Camerun, Ciad, Kazakistan, Nigeria, Filippine, Sud Sudan, Sudan e Tailandia presentano grandi focolai attivi, mentre il maggior numero di casi si è registrato nella Repubblica Democratica del Congo, in Ucraina e in Madagascar, con quest’ultimo che grazie a un piano nazionale sta dimostrando l’efficacia del vaccino per debellare il virus.
Vaccino per tutti
L’Organizzazione mondiale della Sanità riferisce che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso i casi di morbillo sono triplicati. Il numero è il più alto fatto registrare dal 2006. Dati che interessano milioni di persone in tutto il mondo. Come sottolineato dall’Oms, il problema principale è rappresentato dai focolai, che mettono alle strette i sistemi sanitari più deboli. Nei paesi a rischio, dai focolai possono derivare infezioni più estese, gravi malattie, disabilità di vario genere e, nei casi limite, anche il decesso. Vaccinarsi è dunque fondamentale. Per scongiurare la crescita dei focolai, l’Oms invita pertanto i governi a garantire le due dosi richieste per il vaccino.