Morbillo: più complicazioni del previsto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23.12.2016 Aggiornato il 18.11.2019

Le encefaliti croniche dovute al morbillo sono più frequenti di quanto ritenuto fino a oggi. Fondamentale la vaccinazione

Morbillo: più complicazioni del previsto

Le complicanze del morbillo, e in particolare le encefaliti, soprattutto nei bambini, sono meno rare di quanto si pensi. Al punto che tra i bimbi che contraggono la malattia sotto i sei mesi possono verificarsi in un caso su seicento.

Nuovi dati sull’encefalite

Finora, sulla base di un precedente studio tedesco, si riteneva che nella fascia di età sotto i 5 anni solo un bimbo su 1.700 contagiati da morbillo potesse contrarre panencefalite subacuta sclerosante, un’encefalite progressiva cronica che si sviluppa 6-8 anni dopo l’infezione da morbillo e può avere esiti mortali nel giro di circa 24-36 mesi dalla diagnosi. Ad aggiornare la letteratura scientifica è ora uno studio dell’Università della California (Ucla), in collaborazione con i colleghi dell’Agenzia di sanità pubblica di Los Angeles. Gli scienziati hanno dimostrato che la panencefalite subacuta sclerosante può verficarsi in un bambino su 1.387 contagiati entro i cinque anni. Ma il tasso è risultato più che raddoppiato (uno su 600) nei bambini colpiti dal virus nel primo anno di vita.

I più a rischio sono i bambini

In Italia tra il 2013 e il 2015 le coperture vaccinali sono scese sotto il livello di guardia, essendo passate dal 90,5 all’85,3 per cento. Una flessione che ha determinato anche un richiamo ufficiale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo alcune stime della Società italiana di pediatria, con il crollo delle vaccinazioni sarebbero oltre seicentomila i bambini italiani (2-9 anni) esposti al morbillo.

Pericoli per tutti

Ma anche adolescenti e giovani adulti possono essere esposti. Il morbillo è, infatti, estremamente contagioso e può causare gravi conseguenze anche nelle persone immunocompromesse. Motivo per cui il progressivo calo nelle coperture vaccinali, oltre a rappresentare un rischio per l’intera popolazione, espone chi è colpito a complicanze che ma possono concretizzarsi con una probabilità maggiore rispetto a quella finora considerata. Particolarmente vulnerabili sono i bambini con meno di un anno, che a causa della loro età non possono ricevere la vaccinazione trivalente (morbillo, parotite e rosolia).

In breve

L’UNICA ARMA È LA PREVENZIONE

La vaccinazione è considerata indispensabile su larga scala perché garantisce l’immunità “di gregge”, ovvero la protezione anche di quella parte di popolazione vulnerabile che non ha potuto effettuarla.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti