Nuova malattia genetica rara “mascherata” da allergia, la scoperta

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 06/04/2023 Aggiornato il 06/04/2023

Non è solo una grave forma di allergia, ma una nuova malattia genetica rara che oggi è stata individuata e che si può curare.

Nuova malattia genetica rara “mascherata” da allergia, la scoperta

È stata scoperta una nuova malattia genetica rara e questa è una buona notizia. Il problema è che questa malattia somiglia, apparentemente, a una grave forma di allergia. Questo può indurre a diagnosi scorrette e quindi a un trattamento non efficace. Quella che poteva sembrare allergia era invece una forma di immunodeficienza. Scopriamo in che cosa consiste questa malattia.

La scoperta della malattia genetica rara

Si tratta, per la precisione, di una nuova immunodeficienza primitiva su base genetica che è stata identificata da un Consorzio multicentrico di ricercatori internazionali coordinato dal British Columbia Children’s Hospital di Vancouver, in Canada, di cui fa parte per l’Italia l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il Consorzio è nato dall’esigenza di condividere informazioni mediche su persone con caratteristiche cliniche simili, associate allo stesso difetto genetico. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Experimental Medicine. L’indagine ha permesso di individuare questa malattia genetica rara, che presentava sintomi in comune con una grave forma di allergia e della quale al momento si conoscono appena 20 casi in tutto il mondo.

Nuova malattia genetica rara, lo studio

Lo studio multicentrico internazionale che ha permesso di individuare la malattia genetica rara è stato svolto su 16 bambini o giovani adulti che presentavano un comune quadro clinico caratterizzato da grave allergia, infezioni ricorrenti, dermatite atopica e asma. L’indagine è riuscita a identificare mutazioni nel gene STAT6, che svolge un ruolo cruciale nel differenziamento di un tipo di cellule del sistema immunitario, i linfociti T, coinvolti principalmente nella comparsa della reazione allergica. Nonostante i sintomi principali possano mimare una forma grave di allergia, se è presente alterazione del funzionamento di questo gene si verificano anche problemi nella regolazione del sistema di difesa dell’organismo, che gli esperti definiscono immuno-disregolazione.

Le conseguenze di questa scoperta

L’individuazione della malattia genetica rara e delle sue specifiche cause, legate appunto a caratteristiche dei geni, ha già permesso di seguire con successo nuove strategie di cura per il trattamento. In particolare gli esperti del Bambino Gesù di Roma, unico centro italiano ad aver partecipato allo studio, si sono occupati del follow-up clinico, della caratterizzazione immunologica di uno dei 16 giovanissimi che componevano la coorte e degli studi funzionali, chiarendo il meccanismo alla base della comparsa della immunodeficienza. Il bambino ha potuto essere seguito fin dai primi anni di vita ricevendo una diagnosi definitiva in età adulta. L’identificazione delle cause genetiche responsabili di determinati quadri clinici consente una diagnosi precoce, che è fondamentale per una presa in carico tempestiva riducendo l’utilizzo di farmaci cortisonici che causano effetti collaterali. Inoltre la comprensione del meccanismo alla base dei fenomeni di immuno-disregolazione apre la possibilità di utilizzare cure personalizzate per i bambini con forme gravi di allergia.

Come si può curare questa nuova malattia genetica?

“I bambini che presentano quadri allergici in forma molto seria potrebbero essere affetti da Errore congenito dell’Immunità su base genetica”, spiega la professoressa Caterina Cancrini, responsabile dell’Unità Clinica e di Ricerca delle Immunodeficienze Primitive afferente all’Unità Operativa Complessa di Immunologia Clinica e Vaccinologia dell’Ospedale. “Se la comparsa dei sintomi è precoce e con manifestazioni allergiche gravi, ricorrenti e resistenti alla cura classica, non si deve escludere una condizione di Immunodeficienza su base genetica, che va verificata con specifici test”. Grazie alla comprensione del meccanismo alla base di questa condizione finora sconosciuta, è stato possibile considerare trattamenti alternativi, come il Dupilumab, un anticorpo monoclonale che blocca il recettore della citochina IL-4. Si tratta di una sostanza pro-infiammatoria (che risulta aumentata in questi giovanissimi), che era stata già utilizzata con successo nei soggetti con dermatite atopica.

Foto di Chokniti Khongchum

 
 
 

In breve

I ricercatori dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma hanno partecipato a uno studio internazionale, grazie al quale si è scoperta una immunodeficienza primitiva, una malattia genetica rara che causa sintomi simili a quelli di una allergia ma in forma più seria. È importante fare diagnosi appena possibile per affrontare al più presto il problema

 

Fonti / Bibliografia

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