Orzaiolo

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Cos’è l’orzaiolo?

È un disturbo poco conosciuto, ma piuttosto diffuso. La maggior parte delle persone tende a confonderlo con un foruncolo perché effettivamente l’aspetto è simile. Tuttavia, si tratta di due problematiche differenti.
L’orzaiolo è un’infiammazione acuta di una o più ghiandole sebacee, ossia che producono il sebo (il grasso che lubrifica e protegge la zona), annesse alla ciglia.
Nella maggior parte dei casi, interessa le ghiandole di Zeiss, che si trovano in corrispondenza dei follicoli piliferi delle ciglia (i piccoli sacchettini che contengono la radice delle ciglia) e partecipano alla formazione del liquido lacrimale.
Chi ne soffre spesso si allarma: in realtà, l’orzaiolo non compromette la vista. Sicuramente, però, è fastidioso e doloroso, anche perché è pieno di pus. Può colpire individui di tutte le età: non solo adulti, ma anche bambini e perfino donne in gravidanza.

Le cause

A causare l’orzaiolo è sempre un agente infettivo, frequentemente lo Stafilococco, un batterio che può vivere sul bordo palpebrale ed è responsabile di molti altri disturbi, come tossifenzioni alimenari, follicoliti e foruncoli. Alcuni fattori di rischio aumentano il rischio di comparsa del disturbo. Innanzitutto, la famigliarità e la predispozione genetica.
In secondo luogo, una dieta poco equilibrata dal punto di vista nutrizionale e lo stress: entrambi, infatti, mettono a dura prova l’organismo, che dunque è più debole e meno in grado di difendersi dai “nemici”.
Anche la blefarite può favorire la comparsa dell’orzaiolo. Si tratta dell’infiammazione cronica e irritativa del bordo palpebrale. In pratica, in presenza di questa problematica, sul bordo palpebrale si accumulano piccoli pezzettini di cute desquamata che possono irritare ulteriormente la zona.

I sintomi dell’orzaiolo nei bambini

L’infiammazione delle ghiandole di Zeiss si manifesta in modo molto caratteristico: in pratica, si assiste alla comparsa di un foruncolo su una delle palpebre, solitamente sul bordo.
Inizialmente la zona interessata si arrossa, poi si gonfia in maniera progressiva e alla fine appare il classico puntino biancastro. Il rigonfiamento spesso è molto doloroso al minimo contatto o allo sbattere delle ciglia e si accompagna quasi costantemente alla sensazione di corpo estraneo nell’occhio.
La persona può anche presentare lacrimazione e particolare sensibilità alla luce (fotofobia). L’orzaiolo non va confuso con il calazio, che consiste nell’ostruzione di una delle ghiandole di Meibomio, strutture che hanno il compito di produrre il sebo, la componente lipidica della secrezione lacrimale.
Quest’ultimo, infatti, è poco doloroso e si manifesta con un gonfiore della palpebra, nel punto corrispondente alla ghiandola interessata dal problema.

Le cure

Non bisogna temere: benché poco piacevole dal punto di vista estetico e un po’ doloroso, l’orzaiolo tende a scomparire spontaneamente in pochi giorni, il tempo necessario affinché il materiale purulento fuoriesca. È comunque possibile accelerare il processo di guarigione.
In che modo? Su consiglio del medico, si può ricorrere a una pomata antibiotica-antinfiammatoria. Sono molto utili, poi, gli impacchi locali con acqua calda: questi trattamenti, infatti, non solo alleviano il fastidio, ma accelerano anche la suppurazione e quindi favoriscono lo “scoppio” dell’orzaiolo.
Sono molto semplici da effettuare: basta bollire un po’ di acqua e farla raffreddare un po’, fino a quando la temperatura diventa sopportabile per la pelle, immergervi una garza sterile e applicare sull’occhio per qualche minuto.
Meglio ancora se nell’acqua sono stati messi in infusione 10 g di fiori di malva, dall’effetto lenitivo. Questa manovra può essere ripetuta più volte nel corso della giornata.
Ovviamente, prima è sempre importante lavarsi le mani. Se a essere colpito è il piccolo, bisogna ricordargli di non portare le manine sporche agli occhi. È utile anche mantenere pulita la zona, ricorrendo a garze monouso, imbevute di sostanze naturali, come camomilla, fiordaliso o euphrasia, che hanno azione lenitiva e decongestionante.
Anche se spesso si è tentati di schiacciare il puntino, è importante resistere, per non irritare ulteriormente l’area. Per alleviare la sensazione di sabbia negli occhi o di presenza di corpo estraneo, si può ricorrere anche al rimedio omeopatico Staphysagria 9 CH: assumere cinque granuli quattro volte al giorno, diradando la somministrazione al miglioramento dei sintomi.

La prevenzione

L’orzaiolo è difficile da prevenire. L’unico consiglio è quello di ridurre lo stress, che è un elemento favorente. Le persone che soffrono di blefarite dovrebbero mantenere sempre il bordo palpebrale pulito e terso.
È sufficiente lavare via i pezzi di cute desquamata che possono irritare ulteriormente le palpebre e/o creare ostruzione con apposite salviettine monouso.
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Gli è venuto l’orzaiolo: che fare?

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24/09/2013 Orzaiolo di “La Redazione”

Niente paura: l’orzaiolo è un’infiammazione benigna che non compromette la vista. Causa, però, dolore e fastidio. Ecco come affrontarlo   »