Orzaiolo nel neonato: i consigli della pediatra Esposito

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 13/02/2025 Aggiornato il 14/02/2025

Non è contagioso e non causa disturbi alla vista, ma l’orzaiolo nei neonati è un disturbo fastidioso, che prude e brucia.

Gli è venuto l’orzaiolo: che fare?

L’orzaiolo nei neonati, ma anche nei bambini, è una manifestazione relativamente comune e non grave. Consiste nell’infiammazione di una delle ghiandole che si trovano sul bordo delle palpebre, sia superiori sia inferiori. Può causare prurito e bruciore soprattutto nei più piccoli. Solitamente si risolve da solo, ma alcune manovre igieniche contribuiscono ad alleviare i fastidi dell’orzaiolo nei neonati. Vediamo in che modo, insieme con la professoressa Susanna Esposito, pediatra, infettivologa e ordinario di Pediatria all’Università di Parma.

I sintomi dell’orzaiolo nel neonato

L’orzaiolo è una sorta di foruncolo che si forma sulla palpebra inferiore oppure superiore, interessando quasi sempre solo un occhio. Proprio come un foruncolo, l’orzaiolo è caratterizzato da:

  • arrossamento iniziale nella zona infiammata della palpebra
  • gonfiore
  • dolore e bruciore
  • prurito
  • comparsa di una puntina bianca dovuta alla presenza di pus 

Inoltre, può comparire anche una secrezione palpebrale muco-purulenta.

Per quale motivo viene l’orzaiolo?

“Causa dell’infiammazione è un agente infettivo, solitamente lo Staphylococcus aureus o il Demodex folliculorum”, spiega la dottoressa Esposito. “Questi microrganismi aggrediscono la cute e la mucosa delicata dell’occhio scatenando l’infezione con i sintomi”. 

A seconda del tipo ghiandola sebacea interessata e della sua localizzazione, si può formare un:

  • orzaiolo “esterno”, il più comune, quando la ghiandola infiammata ha il dotto escretore rivolto verso il bordo della palpebra, come succede nel caso delle ghiandole di Zeiss o di Moll (annesse ai follicoli delle ciglia) 
  • orzaiolo “interno”, quando si infiamma una ghiandola di Meibomio, il cui dotto escretore è rivolto verso il bulbo oculare.

Anche il calazio è una formazione che può coinvolgere le palpebre, localizzandosi sia in quella inferiore, sia in quella superiore. Le cause sono però differenti: il calazio non è dovuto a cause infettive, ma all’ostruzione di una delle ghiandole di Meibomio che si trovano sul bordo palpebrale interno e che contribuiscono a creare la componente lipidica delle lacrime. Il calazio è infatti una formazione di lipidi, detta anche cisti di Meibomio.

Altre cause dell’orzaiolo nei neonati

L’orzaiolo nei neonati e nei bambini piccoli può venire anche a causa della blefarite, un’infiammazione del bordo palpebrale caratterizzata da aumento delle secrezioni oculari e lieve desquamazione della cute delle palpebre. Questo crea una situazione di ristagno di umidità e secrezioni alla base dei bulbi piliferi, che costituiscono un terreno per la crescita dei batteri.

Inoltre, l’orzaiolo può comparire quando l’organismo del piccolo è debilitato per malattie infettive, forme influenzali, disturbi intestinali. Sembra che questa infezione palpebrale compaia più facilmente nei bambini con problemi di dermatite atopica.

L’orzaiolo è contagioso?

Non ci sono certezze scientifiche che l’orzaiolo in adulti e bambini sia contagioso. Tuttavia è opportuno lavare bene le mani prima e dopo aver provveduto all’igiene palpebrale del bambino, utilizzando eventualmente guanti protettivi usa e getta.

Come curare l’orzaiolo del neonato

L’orzaiolo nei neonati spesso guarisce da solo nel giro di qualche giorno, ma è importante evitare che si infetti. I piccoli, infatti, tendono a toccare e grattare con le unghie la zona, a causa del prurito, e rischiano quindi si procurare piccole escoriazioni che aumentano l’infiammazione.

È allora importante sapere che cosa fare e che cosa non fare attraverso manovre di igiene che alleviano il fastidio e favoriscono una guarigione più rapida.

Da fare

  • Tenere le unghie del piccolo ben corte, eventualmente fargli indossare guanti leggeri
  • Lavare accuratamente la palpebra, mattina e sera, con garza sterile imbevuta di soluzione fisiologica
  • Applicare impacchi caldo-umidi sulla zona per qualche minuto, per favorire la fuoriuscita del pus
  • Parlare con il pediatra oppure con un oculista pediatrico per capire se sia il caso di applicare colliri o pomate a base di antibiotici

Da evitare

  • Toccare la parte con le mani non ben lavate
  • Permettere che il bambino si gratti la palpebra
  • Premere l’orzaiolo per farlo scoppiare
  • Applicare farmaci di qualsiasi tipo senza aver prima chiesto al medico

L’orzaiolo non ha conseguenze sulla vista, ma è bene eseguire le manovre di igiene per favorire la risoluzione del problema ed evitare la comparsa di un’infiammazione. Per qualsiasi dubbio, soprattutto per i neonati e i bambini, è importante parlare con il medico.

 
 
 

In breve

L’orzaiolo nei neonati, ma anche nei bambini più grandi e negli adulti, è un foruncolo con pus dovuto all’infiammazione delle ghiandole delle ciglia. Se il nostro bambino ne è soggetto, sono utili impacchi caldo-umidi e lavaggi accurati con soluzioni fisiologiche. Eventuali colliri o pomate contenenti antibiotici vanno suggeriti dal medico.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza criptica: vuol dire che il test non la rileva?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Si parla di gravidanza critica quando la donna ignora la possibilità di essere incinta quindi non effettua alcun accertamento per scoprirla.   »

Gravidanza a 43 anni e test del DNA fetale dopo la translucenza: cosa aspettarsi?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

A 43 anni di età, avere una gravidanza che giunge alla 12^ settimana con un esito favorevole della translucenza nucale fa ben sperare per il meglio. La maggior parte delle anomalie cromosomiche gravi porta infatti all'aborto spontaneo entro la decima settimana.  »

Deltacortene prescritto in gravidanza: farà male al bambino?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il ginecologo curante stabilisce che è opportuno assumere cortisone anche per tutta la durata della gravidanza, significa che nel rapporto beneficio-rischio vince il beneficio.  »

Bimba di 22 mesi che ha iniziato a voler dormire nel lettone

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Può capitare che un bambino dopo aver accettato di buon grado di dormire nel proprio lettino a un certo punto cambi idea e voglia a tutti i costi fare la nanna nel lettone: in questo caso occorre armarsi di pazienza e adottare il criterio della gradualità.   »

Fai la tua domanda agli specialisti