È una malattia infettiva acuta, altamente contagiosa, che colpisce i bambini, in particolare quelli sotto l’anno. La vaccinazione è lo strumento più utile per prevenirne le conseguenze che possono essere anche molto gravi. »
Se non è eccessivamente elevata sono sufficienti antipiretico, riposo e tanti liquidi da bere. Ma, se sale oltre i 40 gradi e comunque sempre se il bambino è molto piccolo, bisogna chiamare il pediatra. »
L'infezione è provocata dal batterio Legionella, che può contaminare le condutture idriche e raggiungere le vie respiratorie profonde attraverso l'inalazione delle microscopiche goccioline dell'aerosol prodotto da rubinetti, docce e impianti di condizionamento. »
Il pediatra va chiamato subito se il bambino ha meno di sei mesi, oppure se compaiono sintomi di malessere come sonnolenza e inappetenza o, ancora, se la temperatura è molto elevata e la tosse causa difficoltà respiratoria. »
Talvolta non provoca sintomi, in altri casi porta mal di gola, febbre e complicanze più serie. Può essere identificato dal tampone faringeo al quale eventualmente associare l'antibiogramma. »
Un ambiente salubre in cui riposare, un cucchiaino di miele per i bimbi più grandi e lavaggi nasali sono tutti rimedi che possono calmare la tosse notturna dei bambini. »
È una malattia infiammatoria cronica che in età pediatrica si presenta con chiazze arrossate e squamose in diversi punti del corpo. Può peggiorare in inverno: è sempre opportuno il consulto del pediatra per un trattamento adeguato.
»
Non provoca disturbi al feto e solo molto raramente si trasmette al neonato. Visto l'aumento dei casi, è bene prendere delle precauzioni per evitare di contagiarsi. »
Provoca dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, ed è pericolosa soprattutto nei bambini piccoli e durante la gravidanza. Per non ammalarsi è bene evitare carne, uova e latte crudi e lavarsi bene le mani. »
Si tratta di un batterio in genere innocuo che in particolari condizioni può causare infezioni in età infantile, soprattutto a livello cutaneo. Non è il caso di allarmarsi, ma di consultare il pediatra per l'opportuno piano di cure. »