Psoriasi: si cura con il farmaco della felicità

Luce Ranucci A cura di Luce Ranucci

Un nuovo farmaco biologico potrà curare la psoriasi in sole due settimane, eliminando completamente il prurito e i segni sulla pelle

Psoriasi: si cura con il farmaco della felicità

Un nuovo farmaco biologico contro la psoriasi è l’ultima speranza contro questa malattia, più diffusa di quanto si creda. Data la complessità dei fenomeni infiammatori alla base delle manifestazioni cutanee, da anni sono in corso studi i per riuscire a combattere questa patologia cronica invalidante che, in alcuni casi, può anche compromettere le attività quotidiane, creando difficoltà anche a livello psicologico. Spesso, infatti, convivere con la psoriasi comporta  anche uno “stigma sociale”, specialmente a causa della falsa credenza della possibilità di contagio.

Lo Studio PsoClear

Secondo lo studio Report PsoClear, presentato al 27° Congresso della European Academy of Dermatology and Venereology, il nuovo farmaco biologico contro la psoriasi brodalumab offre maggiori probabilità di guarigione restituendo al paziente una cute libera da lesioni. Il Report ha preso in esame un campione di oltre 4.300 pazienti. In base ai dati diffusi, i pazienti trattati con il brodalumab hanno ottenuto un miglioramento evidente già dopo quindici giorni di terapia: un grande beneficio sia fisico sia psicologico. Inoltre, la pelle è risultata completamente libera da lesioni e senza alcun segno della malattia nel 75% per cento delle persone coinvolte nella sperimentazione dopo un anno. Gli ultimi dati sul brodalumab sono particolarmente interessanti sia per i medici, sia per pazienti, perché mostrano il risultato che il trattamento ottiene sul corpo in generale oltre che su piccole aree specifiche.

“L’indice di felicità” secondo PsoClear

Secondo il Report PsoClear, che ha anche calcolato l’indice di felicità dei pazienti affetti da psoriasi in Europa, in collaborazione con the Happiness Research Institute, le persone che convivono con la malattia potrebbero essere, in media, il 49% più felici con una pelle completamente libera da lesioni e sintomi fastidiosi come prurito e desquamazione. È stato evidenziato che tre pazienti su quattro, sono convinti che ottenere una pelle libera da segni permetterebbe loro di vivere più serenamente e di avere una qualità della vita migliore.  

Rischio depressione

All’inizio la psoriasi colpisce i gomiti, dietro le ginocchia, la nuca e tra i capelli. Con il passare del tempo le chiazze diventano più estese e provocano un forte prurito.  La psoriasi rappresenta un problema dai risvolti gravi in un terzo dei casi e  rischia di mandare in depressione più del 30% delle persone affette. Anche se le cause non sono ancora chiare, i pazienti sono a rischio di sviluppare una crescente morbilità che ne condiziona pesantemente la qualità di vita.

 

 
 
 

Da sapere!

Il nuovo farmaco biologico contro la psoriasi è stato approvato in Europa dall’Ema e prossimamente dopo l’approvazione dell’Aifa, sarà messo sul mercato.

Pubblicato il 5.11.2018 Aggiornato il 5.11.2018
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti