Scabbia: sintomi e cura

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 17/07/2015 Aggiornato il 17/07/2015

La scabbia è una malattia della pelle molto comune e perfettamente curabile. Non bisogna quindi farsi prendere dal panico. Ecco come identificarla e curarla

Scabbia: sintomi e cura

A dispetto di quanto pensano in molti, la scabbia è una malattia della pelle molto comune. Basti pensare che negli ultimi decenni la sua incidenza è aumentata in maniera vertiginosa. Fortunatamente, è anche una problematica facilmente curabile. Ecco in che modo.

È una malattia cutanea

La scabbia è una malattia cutanea causata dallo Sarcoptes scabiei, un piccolo parassita che si annida nello strato corneo dell’epidermide (lo strato più superficiale della pelle) e che è esclusivo dell’uomo. Si trasmette principalmente tramite il contatto diretto con la pelle di una persona infetta. Più il contatto è prolungato e più anche le probabilità di ammalarsi a propria volta aumentano. Seppur più raramente, ci si può infettare anche entrando in contatto con oggetti contaminati, come asciugamani o giocattoli.

Causa un forte prurito

Dopo un periodo di incubazione che dura dalle quattro alle sei settimane, la scabbia inizia a manifestarsi. Il sintomo più caratteristico è rappresentato dal prurito, soprattutto notturno: il parassita, infatti, è in grado di scavare delle piccole gallerie nell’epidermide dove ogni giorno depone diverse uova. Ecco perché la persona avverte l’irrefrenabile desiderio di grattarsi. L’acaro responsabile della malattia predilige le aree più calde e più protette della pelle, come ascelle, mani e genitali. Questo spiega anche perché è più attivo di notte: il caldo del letto lo risveglia. Con il passare del tempo, possono formarsi anche piccole pustole, coperte da crosticine.

Colpisce soprattutto i bambini

Negli ultimi anni, si è registrata un’impennata dei casi di malattia. Secondo i dati riferiti al 2009, in quell’anno a essere affette dalla scabbia erano all’incirca 200 milioni di persone in tutto il mondo. In Italia, se negli anni 1989-2000 i casi erano 3 mila, nel 2003 erano già saliti a 5 mila. I soggetti più colpiti sono quelli che abitano in condizioni di scarsa igiene e in luoghi affollati. Per quanto riguarda la fascia d’età, i più vulnerabili sono i bambini. E, infatti, l’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato la scabbia fra le tre infezioni più comuni della pelle che si verificano in età infantile. 

Si cura con farmaci antiparassitari

La scabbia è una malattia fastidiosa e decisamente anti-estetica, però, non è preoccupante e può essere curata con facilità. Il medico, in genere, prescrive cure a base di antiparassitari. In commercio si trovano prodotti sottoforma di lozione o crema.  Per esempio, sono molto efficaci le creme al benzoato di benzile che vanno applicate per tre giorni; dopo una settimana si ripete l’applicazione per eliminare le uova. Ogni prodotto comunque prevede modalità e tempi diversi. Molto usati anche i medicinali a base di permetrina, che solitamente, nei casi meno gravi, richiedono una sola somministrazione.

 

 

 
 
 

In breve

 

VA TRATTATA TUTTA LA FAMIGLIA

Perché la cura contro la scabbia sia efficace, è fondamentale trattare tutta la famiglia. Solo in questo modo, infatti, si riesce a interrompere il ciclo di contagio.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti