Quali cure per la scarlattina?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 2.1.2014 Aggiornato il 27.5.2025

Febbre, mal di gola e piccoli puntini rossi. Sono i sintomi della scarlattina, una malattia molto contagiosa. Si cura con antibiotici e tanto riposo

SIntomi scarlattina: bambino con eruzione cutanea formata da macchioline rosse

Malattia infettiva acuta e contagiosa, la scarlattina è l’unica tra le malattie esantematiche dell’infanzia a non essere causata da virus, ma da batteri, nello specifico Streptococchi beta emolitici di gruppo A. I sintomi principali sono tre e compaiono in ordine progressivo: febbre elevata ed eruzione che colpisce prima le mucose (enantema) e poi la pelle (esantema). Dopo una breve incubazione (2-5 giorni), i disturbi compaiono bruscamente e sembrano quelli di una banale influenza: mal di testa, dolore alla gola, spesso nausea e vomito.

Tipica è la lingua “a fragola”

In seguito si manifesta l’enantema: le tonsille si arrossano e si gonfiano, la mucosa della bocca si ricopre di piccoli puntini di colore rosso vivo, la lingua appare ricoperta da una patina biancastra, da cui emergono le papille arrossate e gonfie. Per questo si dice che il sintomo caratteristico della scarlattina è la “lingua a fragola”, prima bianca, poi rossa (quando, dopo qualche giorno, si squama ai bordi e sulla punta). L’eruzione cutanea compare prima all’inguine e alle ascelle, poi si diffonde a tronco, gambe, braccia e volto: si tratta di puntini color rosso scarlatto, molto piccoli e fitti. Se la cute viene schiacciata, compare il “segno della mano gialla”, che scompare dopo pochi secondi. In genere l’esantema  regredisce in 3 giorni.

Si scopre con il tampone

La diagnosi di scarlattina, necessaria per intraprendere subito le cure, si basa sull’osservazione dei sintomi e sull’esecuzione di un tampone orofaringeo per la ricerca del batterio responsabile. Il test viene eseguito direttamente dal pediatra in ambulatorio e il risultato è immediato.  Le cure prevedono un ciclo di antibiotici per bocca (amoxicillina, ampicillina, eritromicina), della durata di 10 giorni. Dopo 48 ore dall’inizio della terapia, la malattia non è più contagiosa. Le complicazioni sono rare e prevenibili con cure tempestive. 

In breve

COLPISCE SOPRATTUTTO TRA I 2 E I 10 ANNI

I più colpiti sono i bambini tra i 2 e i 10 anni, specialmente in autunno e in inverno. La trasmissione del batterio avviene per via aerea. La contagiosità è massima nella fase acuta, cioè quando si sono manifestati i sintomi.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti