Sesta malattia: tutto quello che c’è da sapere

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 30.8.2019 Aggiornato il 18.11.2019

Fra tutte le malattie esantematiche, la sesta malattia è una delle meno conosciute. Ma non per questo va sottovalutata

Sesta malattia: cosa è e come curarla

La sesta malattia o esantema critico appartiene allo stesso gruppo di malattie di cui fanno parte varicella, morbillo e scarlattina. Pur non essendo pericolosa, risulta debilitante per il bebè. Ecco perché è importante sapere cos’è e come va affrontata nel modo corretto.

Si trasmette tramite la saliva

La sesta malattia è un disturbo frequente nei bambini di età compresa tra i sei mesi e i due anni di età. È causato dal virus HHV-6 o HBLV, appartenente alla famiglia degli Herpes virus, che si trasmette attraverso la saliva e il muco. Il bambino può trasmettere la sesta malattia da tre giorni prima della comparsa della febbre fino a due giorni dopo l’insorgenza delle macchioline cutanee caratteristiche.

Si manifesta con febbre alta

La sesta malattia ha un’incubazione di una decina di giorni, durante i quali il bambino non presenta alcun sintomo. Trascorso questo lasso di tempo, compaiono le prime manifestazioni: febbre alta, arrossamento e dolore alla gola, gonfiore alle ghiandole del collo. Nei bambini predisposti, la febbre elevata può scatenare anche convulsioni. Dopo qualche giorno, all’improvviso, appaiono le prime macchioline, dal caratteristico colore rosa pallido: esse si diffondono a tutto il corpo, risparmiando solo mani, piedi e faccia. Questa fase dura un paio di giorni e non provoca prurito.

Come intervenire

Sintomi e fastidi regrediscono e spariscono spontaneamente nell’arco di qualche giorno. Il pediatra può eventualmente consigliare l’uso del paracetamolo per tenere sotto controllo l’aumento di temperatura del piccolo. In presenza di convulsioni è bene avvertire subito il pediatra o andare al pronto soccorso.

Le malattie esantematiche

La sesta malattia è una delle sette malattie esantematiche, ossia infezioni caratterizzate da un’eruzione cutanea, il cosiddetto “esantema”, e da altri sintomi come scolo nasale, congiuntivite, febbre o tosse. Se nelle prime settimane di vita il piccolo, grazie agli anticorpi di origine materna ricevuti attraverso la placenta, riesce quasi sempre a scampare il pericolo, dal sesto mese di vita è particolarmente vulnerabile a questi disturbi.

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