Sindrome del bambino imperatore: cos’è e e come si affronta

Francesca Scarabelli A cura di Francesca Scarabelli, con la consulenza di Giulia Vistalli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 29/03/2024 Aggiornato il 28/08/2024

Il vostro bambino, non appena viene contraddetto, ha dei veri e propri attacchi di rabbia? Potreste avere di fronte un bambino imperatore: vediamo di cosa si tratta e come affrontare la situazione.

Bambino imperatore

Sicuramente avrete ben presenti quei bambini dal carattere un po’ dispotico, che quando non vengono accontentati immediatamente danno sfogo a tutta la loro rabbia, arrivando in alcuni casi a vere e proprie aggressioni verbali o addirittura fisiche. In alcuni casi potremmo avere davanti il cosiddetto “bambino imperatore”. Ma come riconoscere la sindrome del bambino imperatore, come gestirla e, soprattutto, quali sono i consigli per poterla prevenire?

Cos’è la sindrome del bambino imperatore

La parola “sindrome” non deve causare confusione: non si tratta infatti di una patologia o di un disturbo genetico, ma di un comportamento che il bambino può sviluppare in un contesto famigliare permissivo e privo di regole, in cui il piccolo prende il controllo sui genitori e mostra atteggiamenti molti richiedenti nei loro confronti. Molti genitori, infatti, tendono a non imporre regole oppure a non farle rispettare, cedendo immediatamente ad ogni richiesta o capriccio del bambino pur di farlo calmare: questo atteggiamento troppo permissivo e una totale mancanza di regole, però, possono favorire la sindrome del bambino imperatore, che si manifesta con l’incapacità di accettare un “no”, dispotismo, rabbia e aggressività che può sfociare non solo in urla e pianti, ma anche in aggressioni verbali e fisiche.

L’importanza delle regole

Secondo molti psicologi, alla base di questo comportamento c’è proprio una mancanza di regole in famiglia. Molti genitori tendono a non imporle ai propri figli nel timore di apparire troppo autoritari, per evitare possibili conflitti oppure semplicemente per disinteresse. Ogni volta che viene accontentato, però, per il bambino è forte la tentazione di alzare il tiro e di esprimere richieste sempre più dispotiche: questi atteggiamenti potrebbero però essere una tacita richiesta di limiti, utili anche per calibrare emozioni e comportamenti. In questo modo, però, i bambini sentono di detenere l’autorità in casa e pretendono che ogni richiesta venga subito accontentata: chiedono, ordinano, pretendono, dettano le regole di casa e, se non vengono accontentati danno in escandescenze.

Come riconoscere un bambino imperatore

Riconoscere un bambino imperatore non è difficile. Esistono infatti alcuni campanelli d’allarme che non vanno sottovalutati, come una bassa tolleranza al fallimento oppure una totale mancanza di empatia con il prossimo. In linea di massima un bimbo verso i 5 anni è in grado di verbalizzare e in una certa misura di controllare la propria rabbia; oltre questa età manifestazioni di rabbia troppo frequenti e intense possono essere un campanello d’allarme. Tra le caratteristiche del bambino imperatore possiamo ad esempio ricordare:

  • un grande egocentrismo e una mancanza di empatia, cioè la capacità di “mettersi nei panni degli altri”;
  • atteggiamento edonistico basato sulla ricerca del piacere;
  • mancanza di senso del dovere e della capacità di fare sacrifici per ottenere qualcosa a cui tiene;
  • mancanza di senso di responsabilità: per un bambino imperatore è sempre colpa di qualcun altro;
  • incapacità di gestire le frustrazioni e di accettare un “no”;
  • manipolazione: il bambino imperatore non si impone solo con la forza, ma anche con la manipolazione emotiva, individuando le debolezze dei propri genitori e approfittandone;
  • comportamenti aggressivi e violenti nei casi più gravi, che si manifestano quando le sue richieste non sono accolte.

Queste caratteristiche, se non si interviene con l’aiuto di un supporto adeguato, con gli anni possono peggiorare, generando adolescenti e adulti problematici, incapaci di gestire emozioni e frustrazioni.

Come curare la sindrome

Come si può affrontare questo problema? La cosa migliore sarebbe chiedere l’aiuto di una persona esperta, che ci aiuti a gestire la situazione nella maniera più corretta. Una delle prime cose da fare, in genere, è quella di interrogarsi sui comportamenti di noi genitori che hanno portato a provocare questo problema; una volta individuati sarà più facile porvi rimedio. Per aiutare questi bambini è importante dare delle regole chiare e tenere il punto quando si tratta di farle rispettare. Le regole devono essere poche, ben chiare e soprattutto rispettate da tutta la famiglia. Per i bimbi, soprattutto per i piccoli imperatori, questo è importante perché mostra loro che c’è qualcuno che sa di cosa hanno bisogno e cosa è meglio per loro. È importante anche sostenerli nel comprendere e regolare le loro emozioni, senza negarle ma aiutandoli a non farsi trasportare eccessivamente da rabbia e frustrazione.

Bambino imperatore

Foto di August de Richelieu via Pexels.com

Cosa fare quando i bambini fanno una scenata?

Capiterà sicuramente che il bambino imperatore, di fronte ad un limite o ad una regola da rispettare, si scateni in urla e pianti. Come reagire? Sicuramente non urlando o addirittura picchiando! Un atteggiamento utile da parte dei genitori è quello di parlare dolcemente e con calma con il piccolo, aiutandolo a riconoscere e a dare un nome alle sue emozioni. È importante far capire al bimbo che comprendiamo le sue emozioni, ma che non per questo possiamo transigere sulle regole che sono state decise e condivise.

Si può prevenire?

La sindrome del bambino imperatore si può in una certa misura prevenire stabilendo limiti e regole a casa e non cedendo ad un permissivismo eccessivo. È importante che anche mamma e papà si attengano alle regole stabilite senza eccezione, dando così il buon esempio; dovranno inoltre condividere la stessa linea educativa. Non dimenticate poi di aiutare il bimbo a sviluppare l’empatia, aiutandolo a mettersi nei panni degli anni e “allenandolo” a riconoscere e comprendere gli stati d’animo delle persone che lo circondano.

La parola alla psicologa

Su questo delicato argomento abbiamo chiesto il parere della dottoressa Giulia Vistalli, psicologa psicoterapeuta analista junghiana esperta in tecniche di rilassamento e di relazione mamma e bambino, che ci spiega: “Quando i desideri del bambino non sono soddisfatti, il “bambino imperatore” reagisce in maniera tirannica imponendosi e dettando ai genitori le proprie regole. Spesso ciò avviene quando non ci sono regole ben definite e il comportamento dei genitori è caratterizzato da un contesto molto permissivo. Il bimbo può arrivare ad avere scatti di rabbia e anche ad aggredire verbalmente o picchiare i genitori.
Come risolvere questo problema? Spesso questa situazione è dettata da personali fatiche nello stare nel conflitto o da genitori estremamente permissivi o disinteressati. Spesso i continui capricci sono una richiesta del bambino di limiti, di confini sicuri entro cui crescere tranquillo. La soluzione spesso sta nel condividere poche regole in famiglia e poi nel seguirle rimanendo pazienti nonostante gli scoppi d’ira. Qualora il bambino dovesse reagire, bisogna ribadire la regola con ferma dolcezza, cercando di definire con parole le emozioni provate dal bambino. Si può dire, ad esempio: “capisco che tu sia arrabbiato, ma è arrivata l’ora del bagnetto”. Questa capacità di tollerare le frustrazioni sarà un aspetto importantissimo, che aiuterà i nostri bambini a crescere sviluppando le risorse che saranno indispensabili anche da adulti”.

In copertina foto di Monstera Production via Pexels.com

 
 
 

In breve

Il bambino imperatore è abituato ad essere sempre accontentato dai genitori (e non solo), tanto che quando riceve un “no” dà sfogo a tutta la sua rabbia. Ecco come riconoscere un bambino imperatore e come affrontare la situazione.

 

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