Tosse e febbre alta nei bambini: cosa fare?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Elena Bozzola - Dottoressa specialista in Pediatria

Il pediatra va chiamato subito se il bambino ha meno di sei mesi, oppure se compaiono sintomi di malessere come sonnolenza e inappetenza o, ancora, se la temperatura è molto elevata e la tosse causa difficoltà respiratoria.

tosse e febbre alta bambini

Tosse e febbre alta nei bambini sono sintomi abbastanza frequenti nei mesi invernali, quando i virus responsabili di influenza e di altre malattie attaccano con più facilità circolando nei luoghi chiusi. Non sempre è il caso di preoccuparsi, soprattutto se un bambino è già abbastanza grandicello e sembra stare bene.

Può essere sufficiente avvisare il pediatra e seguire i suoi consigli, eventualmente sottoponendolo a una visita. Se però il bambino è piccolo, specie se ha pochi mesi, la visita dallo specialista diviene piuttosto urgente.

Lo stesso discorso vale se la tosse è profonda, cavernosa e rende il respiro difficile e superficiale e se compaiono altri segni di malessere come inappetenza, nervosismo, sonnolenza.

Tosse e febbre insieme

“Tosse e febbre, più o meno alta, che compaiono insieme possono riscontrarsi un elevato numero di malattie. Non si tratta di disturbi in sé, ma di sintomi di una condizione di infezione virale o batterica, che comporta a sua volta una infiammazione e che coinvolge le vie respiratorie” chiarisce la dottoressa Elena Bozzola, pediatra di Il Bambino e il suo Pediatra onlus. “Tosse e febbre nei bambini, anzi, oltre a essere sintomi, sono due reazioni che l’organismo mette in atto per difendersi dall’attacco dei germi nocivi”.

La febbre consiste in un innalzamento delle temperatura interna del corpo che rende l’organismo inospitale per i germi. Virus e batteri, infatti, alle temperature superiori ai 38 gradi faticano a moltiplicarsi.

Inoltre, quando si ha la febbre il sistema di difese dell’organismo si attiva e aumenta capacità di contrastare i microrganismi nocivi. “È importante innanzitutto misurare bene la temperatura: si raccomanda un termometro digitale sotto l’ascella, che è la sede più attendibile e non invasiva” raccomanda la specialista. “Le misurazioni su altre sedi, come orecchio o fronte, possono essere meno accurate o influenzate da fattori esterni, mentre quella rettale, sebbene più affidabile, è sconsigliata nei bambini piccoli perché invasiva”.

Anche la tosse ha una funzione di difesa verso le infezioni. L’emissione improvvisa e violenta di aria dalla gola ha infatti l’effetto di eliminare il muco che contiene i microbi responsabili dell’infezione. Per questo, non è opportuno cercare di bloccare a ogni costo i colpi di tosse.

Cosa fare sul momento per febbre e tosse

Nel caso della febbre, i pediatri suggeriscono di somministrare un eventuale antipiretico solo quando la febbre sale al di sopra dei 38-38.5 gradi e il bambino mostra malessere. Il farmaco aiuta anche a controllare altri sintomi che compaiono con la febbre, come mal di testa e dolori osteo-muscolari.

L’importante è usare il medicinale corretto per il peso del bambino, preferendo la somministrazione per bocca per un dosaggio più preciso. La borsa del ghiaccio sulla fronte e le spugnature fredde sono rimedi antichi che nulla giovano e che oltretutto vengono generalmente mal sopportati dai piccoli, quindi vanno tendenzialmente evitati.

La tosse non va repressa a tutti i costi, per la sua funzione difensiva. Eventuali sciroppi possono essere somministrati solo dietro indicazione del pediatra e comunque mai al di sotto dei due anni di età. Per alleviare il fastidio alla gola, idratare le mucose irritate e favorire l’espulsione del catarro è utile offrire al bambino liquidi caldi, come latte, brodo leggero, tè deteinato.

Quando preoccuparsi

In alcuni casi, in presenza di febbre e tosse nei bambini è meglio rivolgersi al pediatra. È opportuno farlo se:

  • Il bambino ha meno di sei mesi, anche se febbre e tosse non sono particolarmente intense. Il pediatra va contattato con particolare rapidità se il bimbo ha meno di tre mesi
  • la febbre continua a essere elevata anche dopo 48-72 ore nonostante la somministrazione di antipiretico
  • la temperatura è elevata (verso i 40 gradi) e compaiono irrigidimento del collo, flaccidità muscolare, difficoltà nei movimenti
  • la respirazione è faticosa e affannata (un po’ come succede dopo una corsa)
  • il piccolo è inappetente, sofferente, non reagisce agli stimoli, è assonnato
  • il bambino non assume liquidi o è disidratato (per esempio fa poca pipì o ha le labbra secche, spia di mucose asciutte)
  • ha tosse “abbaiante”, cioè simile al verso di una foca e fatica a respirare
  • il bambino ha la cute pallida o bluastra
  • la tosse è presente da dieci-quindici giorni e non accenna a migliorare.

In questi casi, occorre una approfondita visita dal pediatra, che dalla descrizione dei sintomi e dall’auscultazione del bambino può capire se esiste un disturbo delle vie respiratorie che richiede un particolare trattamento, per esempio l’assunzione di antibiotici, oppure un ciclo di aerosol.

Nel caso sospetti bronchite o polmonite, il pediatra potrà suggerire un approfondimento diagnostico, per esempio, con la radiografia del torace. Se il pediatra non è disponibile alla visita in tempi brevi, può essere opportuno portare il bambino in un pronto soccorso pediatrico per effettuare gli accertamenti opportuni.

Quali malattie potrebbero causare questi sintomi

Sono numerose le infezioni che si accompagnano alla presenza di febbre e tosse nei bambini. Possono essere più o meno serie e, per sapere come affrontarle, è necessario prima una corretta diagnosi.

Influenza

I virus responsabili dell’influenza e delle sindromi hanno proprio febbre alta e tosse tra i sintomi più importanti. Possono comparire anche mal di testa, spossatezza, sonnolenza e nei bambini più piccoli anche vomito e diarrea.

Solitamente i malesseri legati all’influenza stagionale hanno la durata di una settimana-dieci giorni, quindi si attenuano spontaneamente con l’aiuto di cure di supporto come antipiretici, riposo, liquidi caldi. Se non succede, è meglio contattare nuovamente il pediatra per una rivalutazione della situazione.

Bronchiolite

La bronchiolite è caratterizzata soprattutto da difficoltà alla respirazione, a volte compaiono anche febbre e tosse. È un’infezione dei bronchioli, le diramazioni terminali dei bronchi dove avvengono gli scambi respiratori. È causata solitamente dal Virus respiratorio sinciziale ma anche da altri tipi di virus. Nei bambini di età inferiore ai due anni può causare serie difficoltà respiratorie, con respiro affannoso e colorito bluastro della pelle a causa della carenza di ossigeno. Può richiedere il ricovero in ospedale per qualche giorno per la somministrazione di ossigeno o per la idratazione nel caso in cui il bambino faccia fatica ad alimentarsi.

Bronchite

La bronchite è l’infiammazione dei bronchi, che compare spesso anche come complicanza di una infezione delle alte vie aeree, dell’influenza o perfino del raffreddore, quando i bambini piccoli non sono in grado di eliminare con cura il muco dalle vie aeree.

Questo scende nelle vie respiratorie più profonde e può favorire la proliferazione di batteri. La febbre può non essere molto elevata (circa 38.5 gradi) ma la tosse è persistente, secca o grassa, con produzione di catarro, respiro sibilante e difficoltà di respirazione. Nei bambini piccoli si accompagna anche a nervosismo e inappetenza. La diagnosi si ottiene auscultando il torace del bambino.

Polmonite

Anche la polmonite, la più seria delle infezioni respiratorie, tra i sintomi comprende febbre, tosse secca oppure grassa, oltre a difficoltà respiratoria, stanchezza, dolore toracico, inappetenza. La causa più frequente è lo pneumococco, contro il quale esiste un vaccino, ma può essere causata anche da altri batteri. La cura impiega gli antibiotici e può essere effettuata anche a casa, ma i bambini molto piccoli potrebbero avere bisogno di un ricovero in ospedale.

“Le misure igieniche, quali il lavaggio delle mani, evitare contatti con malati, evitare di fumare in casa, sono utili per prevenire il diffondersi delle infezioni” conclude la dottoressa Bozzola. “In Italia, come in altri Paesi, è stata inoltre avviata la profilassi con l’anticorpo monoclonale per la protezione contro il Virus respiratorio sinciziale nei neonati e lattanti, per proteggerli dalla bronchiolite da Virus respiratorio sinciziale”.

 

In breve

Febbre e tosse sono frequenti nei bambini soprattutto nei mesi freddi e sono sintomi di diverse malattie. Se un bimbo ha meno di sei mesi, la febbre è elevata e la tosse interferisce con il benessere si deve chiamare subito il pediatra.

 

Fonti / Bibliografia

Pubblicato il 19.11.2025 Aggiornato il 19.11.2025
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