Tumore al seno: attenzione agli integratori alimentari

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 24/02/2020 Aggiornato il 24/02/2020

Non sempre gli integratori alimentari fanno bene. In caso di tumore al seno potrebbero addirittura aumentare il rischio di recidiva. Ecco perché e quali vanno evitati

Tumore al seno: attenzione agli integratori alimentari

L’uso di integratori alimentari durante la chemioterapia per tumore al seno potrebbe essere pericoloso perché rischia di aumentare il rischio di recidiva. A sostenerlo è un gruppo di ricercatori del Roswell Park Comprehensive Cancer Center a Buffalo che ha recentemente pubblicato un studio sull’autorevole rivista scientifica Journal of Clinical Oncology

Lo studio su tumore e integratori su oltre 1.000 donne

Al termine della ricerca durata sei anni è risultato che le donne malate di tumore al seno che avevano assunto durante la chemioterapia integratori antiossidanti, come carotenoidi, coenzima Q10, vitamine A, C ed E, avevano un maggior rischio di recidiva del tumore dopo le cure (nel 41% dei casi) e di complicanze letali nel periodo di osservazione (nel 40% dei casi) rispetto alle donne che non avevano fatto uso di integratori.

Niente integratori durante la chemioterapia

Secondo i ricercatori, gli integratori alimentari potrebbero interferire con la capacità dei chemioterapici di uccidere le cellule tumorali. I chemioterapici – spiegano – provocano un forte stress ossidativo, ma gli antiossidanti contenuti in tanti integratori potrebbero contrastare proprio questo effetto indotto dalla chemioterapia, rendendola così meno efficace.

In altre parole, gli integratori ostacolerebbero l’uccisione delle cellule tumorali provocata dai farmaci chemioterapici. In attesa di ulteriori approfondimenti non è, dunque, opportuno assumere integratori durante la chemioterapia.

 

 
 
 

Il parere dell’esperto

Christine Ambrosone, capo del dipartimento di prevenzione e controllo del cancro alla Bufallo University e prima firma dello studio, sostiene che un’alimentazione sana ed equilibrata è in grado di apportare tutti le vitamine e i sali minerali di cui l’organismo necessita, “anche in una fase delicata come quella della chemioterapia”.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti