Tumore al seno: tra le cause anche lo smog

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 1.9.2021 Aggiornato il 1.9.2021

Un nuovo studio francese rivela che l’inquinamento da smog potrebbe essere un fattore di rischio per il tumore al seno. Ecco perché

Tumore al seno: tra le cause anche lo smog

Non è una novità che esista una correlazione tra inquinamento e problemi di salute: un nuovo studio rivela però che lo smog aumenterebbe il pericolo non solo di cancro ai polmoni, ma può anche essere un fattore di rischio per il tumore al seno.

È quanto emerge da una ricerca francese coordinata dall’Inserm, dal Cnrs e dall’Università di Grenoble Alpes e pubblicata sulla rivista scientifica Environmental Health Perspectives.

Risultati preoccupanti

Lo studio, condotto dal team del direttore della ricerca dell’Inserm Rémy Slama presso l’Istituto per l’avanzamento delle bioscienze, basato su una revisione di lavori condotti già qualche tempo fa, ha analizzato le Pm10, le Pm 2,5 e il biossido di azoto.
Proprio nell’ultimo caso il collegamento con il tumori al seno, per le donne dell’America del Nord e dell’Europa, è risultato più marcato. Per gli altri due inquinanti, il livello di evidenza è stato inferiore ma non è ancora possibile escludere un effetto nocivo dello smog. 
L’analisi dei ricercatori francesi che ha studiato il biossido di azoto (emesso principalmente dai processi di combustione fossili come nel caso dei veicoli e del teleriscaldamento) si è concentrata su 36 studi, per un totale di 120.000 casi. L’effetto stimato di questo inquinante è risultato più elevato per i casi di tumore al seno ormone-dipendenti.

Frutto di una vasta meta-analisi

L’obiettivo del lavoro era mettere a sistema e sintetizzare tutti i risultati relativi alla relazione tra dose e risposta tra inquinamento da smog e insorgenza di tumore al seno, tratti da tutte le pubblicazioni disponibili. Rémy Slama ha sottolineato come effettuare una grande meta-analisi come questa è un approccio che ha il vantaggio di sintetizzare tutta la letteratura scientifica sulla questione, e quindi di ottenere risultati particolarmente significativi e solidi.

 

 
 
 

Da sapere!

Già da parecchi anni l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato l’inquinamento atmosferico e le polveri sottili fra le sostanze di classe 1, ovvero quelle sicuramente cancerogene.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti