Tumore del seno: prognosi peggiore se si è fumatrici

Luce Ranucci A cura di Luce Ranucci Pubblicato il 12/03/2021 Aggiornato il 12/03/2021

Uno studio scientifico analizza i dati di pazienti con tumore al seno e non sembrano esserci dubbi: il tabacco riduce le possibilità di guarigione

Tumore del seno: prognosi peggiore se si è fumatrici

Che il fumo sia il principale responsabile di molti tipi di cancro, e di moltissime altre malattie letali, è cosa nota. Uno studio scientifico pubblicato su Nature Communications  fa però luce su un nuovo legame, quello fra tabacco e metastasi polmonari nel tumore al seno. Le fumatrici hanno, infatti, maggiori probabilità che il carcinoma si diffonda in altri organi  e, stando alle stime fatte dai ricercatori, fin dalla diagnosi le loro probabilità di sopravvivere risultano più basse del 33%.

Nonostante vari studi che hanno dimostrato che i tabagisti hanno minori possibilità di guarire dopo una diagnosi di tumore, non c’erano prima di questo studio molte prove su un collegamento diretto fra la nicotina e le metastasi polmonari derivanti da cancro al seno.

Gli ultimi dati scientifici
 

“I dati che abbiamo raccolto mostrano che l’esposizione alla nicotina crea nei polmoni un ambiente propizio allo sviluppo e alla crescita delle metastasi – spiega Kounosuke Watabe, autore principale e docente di Biologia dei tumori alla Wake Forest School of Medicine negli Stati Uniti – . Grazie alla nicotina, si forma una “nicchia” pre-metastatica che attrae cellule favorevoli al tumore e alle metastasi”.

Smettere il prima possibile

Per l’indagine il team coordinato da Watabe ha dapprima analizzato i dati di 1.077 pazienti con cancro al seno arrivando alla conclusione che fumatrici ed ex tabagiste avevano una maggiore incidenza di metastasi ai polmoni. Poi, su cavie di laboratorio, i ricercatori hanno osservato che l’esposizione persistente alla nicotina genera un micro-ambiente infiammatorio che predispone alle metastasi polmonari. E l’evoluzione metastatica del carcinoma mammario appare più probabile nelle donne che continuano a fumare. “I nostri risultati sono un motivo in più per incentivare le pazienti a smettere e, più in generale, per ricordare a tutti l’importanza di non fumare – sottolinea Watabe -. Come già indicato da altre ricerche, non è mai troppo tardi per dire addio al tabacco e trarne dei benefici”.

I danni sul Dna

È ormai ben noto che nelle sigarette sono contenute sostanze chimiche e cancerogene che direttamente danneggiano il Dna e, lentamente col passare del tempo, lo mutano favorendo la trasformazione di cellule sane in tumorali. Diversi studi hanno poi dimostrato che il successo delle terapie anticancro può essere compromesso se il paziente continua a fumare. Per chi non dice addio al tabacco, ci sono maggiori probabilità di andare incontro a complicanze dopo un intervento. In generale, i fumatori hanno più possibilità d’infezioni e maggiore difficoltà nel guarire da ferite chirurgiche.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Il tabacco continua a essere la prima causa di morte evitabile in tutto l’Occidente e uccide ogni anno nel nostro Paese più di 70mila persone. Ciò nonostante quasi 11 milioni di italiani continuano a fumare. Nel mondo le sigarette provocano più decessi di alcol, Aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.

 

Fonti / Bibliografia

  • Nicotine promotes breast cancer metastasis by stimulating N2 neutrophils and generating pre-metastatic niche in lung | Nature CommunicationsSmoking has a profound impact on tumor immunity, and nicotine, which is the major addictive component of smoke, is known to promote tumor progression despite being a non-carcinogen. In this study, we demonstrate that chronic exposure of nicotine plays a critical role in the formation of pre-metastatic niche within the lungs by recruiting pro-tumor N2-neutrophils. This pre-metastatic niche promotes the release of STAT3-activated lipocalin 2 (LCN2), a secretory glycoprotein from the N2-neutrophils, and induces mesenchymal-epithelial transition of tumor cells thereby facilitating colonization and metastatic outgrowth. Elevated levels of serum and urine LCN2 is elevated in early-stage breast cancer patients and cancer-free females with smoking history, suggesting that LCN2 serve as a promising prognostic biomarker for predicting increased risk of metastatic disease in female smoker(s). Moreover, natural compound, salidroside effectively abrogates nicotine-induced neutrophil polarization an...
  • Kounosuke Watabe, PhD | Wake Forest School of Medicine
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti