Antibiotici e vaccini: occorre fare attenzione?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 22.5.2025 Aggiornato il 22.5.2025

Nella maggior parte delle situazioni si può procedere con i vaccini, ma bisogna comunque valutare tutte le eccezioni e, per sicurezza, sentire il pediatra.

tra antibiotici e vaccini c'è un legame

Antibiotici e vaccini è un binomio che preoccupa sempre un po’ i genitori. I bambini piccoli, infatti, seguono cure con antibiotici con una certa frequenza durante la prima infanzia. E, proprio in questo periodo, si concentra la maggior parte delle vaccinazioni, sia obbligatorie sia consigliate.

In generale, è possibile sottoporre il bambino a un vaccino anche se sta prendendo l’antibiotico. Ci sono però alcune eccezioni, per esempio se il piccolo viene vaccinato per l’influenza. Il pediatra è sempre il punto di riferimento per qualsiasi dubbio.

Si possono vaccinare i bambini dopo l’antibiotico?

Un bambino che sta assumendo una cura antibiotica, per esempio per curare una bronchite, un’otite, o una cistite, può sottoporsi al vaccino nel caso la data per effettuarlo coincida con i giorni di trattamento. Le cure con questi farmaci non rappresentano una controindicazione per la vaccinazione, ma per esserne più sicuri è opportuno farlo presente ai medici del centro vaccinale o, meglio ancora, è opportuno consultarsi prima con il proprio pediatra.

Ci sono però alcune eccezioni, vediamole:

  • Se è in programma il vaccino antinfluenzale per i bambini, che si può somministrare ai piccoli dopo i sei mesi, è opportuno non fare coincidere questa inoculazione con il trattamento antibiotico e attendere che la cura sia terminata da qualche giorno.
  • Secondo una ricerca condotta dall’Università di Stanford e pubblicata sulla rivista Cell, gli antibiotici assunti per bocca possono danneggiare i batteri buoni che costituiscono il microbioma intestinale. La conseguenza è una alterazione della risposta alla vaccinazione antinfluenzale. Si rischia quindi che il vaccino non riesca a proteggere a sufficienza. È allora opportuno attendere qualche giorno, dopo la fine della cura antibiotica.

Vaccini che non possono essere somministrati insieme all’antibiotico

Ci sono alcuni casi particolari di vaccini che non possono essere inoculati se un bambino o, in generale, una persona sta seguendo una cura con determinati antibiotici. Un esempio è il vaccino orale contro il tifo, che può essere somministrato a un bambino, oltre i due anni, in caso di viaggio in una zona dove la malattia è endemica. Il vaccino contro il tifo non deve essere assunto insieme ad antibatterici che agiscono contro la Salmonella, come le penicilline, i chinoloni e l’associazione sulfametossazolo + trimetoprim.

Un altro caso è il BCG, ossia il vaccino contro la tubercolosi, che non va somministrato con i farmaci antitubercolari. Infine, il vaccino contro la rabbia non va somministrato se una persona è in trattamento con la clorochina. Si tratta però di vaccini particolari, non compresi tra quelli di routine dell’infanzia.

In un caso particolare, un vaccino può addirittura essere utile contro una particolare malattia per la quale il bambino sta assumendo antibiotici. È il caso della vaccinazione antipneumococcica, che può essere inoculata anche in una persona che sta ricevendo il trattamento antibiotico contro la polmonite. Questa vaccinazione è utile perché protegge da 23 ceppi batterici responsabili della polmonite. Inoltre, l’antipneumococcica è utile contro l’antibiotico-resistenza, la perdita di efficacia dovuta a un eccessivo uso di questi medicinali.

Quando rimandare il vaccino è necessario

È opportuno rimandare il vaccino quando esistono vere controindicazioni, ossia condizioni che rendono probabile la comparsa di una importante reazione avversa al vaccino stesso. Queste controindicazioni possono essere permanenti oppure temporanee.

Le controindicazioni temporanee sono le più frequenti. Solitamente sono condizioni come una malattia febbrile acuta, o un mal di gola, tutte situazioni che vengono valutate dal personale medico prima della somministrazione del vaccino stesso. Una volta che il problema si è risolto, la vaccinazione può essere effettuata.

Le controindicazioni permanenti sono di solito casi di reazione allergica seria dopo aver assunto un vaccino, a causa di un componente. In questo caso, il vaccino non va più somministrato.

Le vaccinazioni obbligatorie dell’infanzia

E a proposito di antibiotici e vaccini, ecco le 10 vaccinazioni obbligatorie nel nostro Paese, secondo l’ultimo Calendario Vaccinale, attivo da agosto 2023:

  • anti-poliomelitica
  • anti-difterica
  • anti-tetanica
  • anti-epatite B
  • anti-pertosse
  • anti Haemophilus influenzae tipo B

Questi sei vaccini vengono somministrati con la vaccinazione esavalente, tutti in un’unica fiala.

  • anti-morbillo
  • anti-rosolia
  • anti-parotite
  • anti-varicella

Questi quattro vaccini sono somministrati con la vaccinazione quadrivalente in un’unica iniezione.

L’inizio dell’età vaccinale parte dal secondo mese compiuto di vita del bambino, con somministrazioni seguite da regolari richiami fino al sesto anno di vita o anche oltre, per garantire una completa immunità.

 
 
 

In breve

I genitori possono pensare che ci siano problemi di incompatibilità tra vaccini e antibiotici, se un bambino assume questi farmaci nel periodo in cui deve sottoporsi a una vaccinazione. In realtà una cura antibiotica non costituisce quasi mai una controindicazione.

 

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