Antigeni e anticorpi, come agiscono

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 12/01/2015 Aggiornato il 25/11/2019

Le vaccinazioni sono state una grande scoperta scientifica, grazie alla quale alcune malattie molto pericolose sono diminuite fino quasi a scomparire, come per esempio nel nostro Paese la poliomielite. Altre, invece, sono vicine a essere eliminate del tutto, come la difterite, il morbillo, e la rosolia

Antigeni e anticorpi, come agiscono

Antigeni e anticorpi

Le vaccinazioni sono state una grande scoperta scientifica, grazie alla quale alcune malattie molto pericolose sono diminuite fino quasi a scomparire, come per esempio la poliomielite, nel nostro Paese. Altre, invece, sono vicine a essere eliminate del tutto, come la difterite, il morbillo, e la rosolia.

Come funziona il vaccino

Quando un germe (virus o batterio) riesce a superare la prima barriera di difesa del corpo, che è costituita dalla pelle e dalle mucose, ed entra nell’organismo, comincia a moltiplicarsi. Il sistema immunitario riconosce il germe come un invasore e reagisce creando delle cellule specializzate nella produzione di anticorpi, che hanno il compito di aggredire il virus o batterio che sta causando la malattia.

Il ruolo degli anticorpi

Gli anticorpi non possono agire in modo abbastanza veloce da impedire lo sviluppo della malattia, ma, distruggendo il germe, aiutano l’individuo a guarire. Passata la malattia queste cellule che producono anticorpi restano nel sangue e rimangono inattive finché non si verifica un nuovo incontro con lo stesso germe. Anche molto tempo dopo, le cellule riconoscono il virus o il batterio rapidamente e permettono all’organismo di difendersi efficacemente prima che il germe abbia il tempo di moltiplicarsi e di scatenare la malattia.

L’effetto degli antigeni

I vaccini sfruttano questo meccanismo di “memoria” del sistema immunitario. Infatti, contengono gli stessi germi (o parte dei germi) che provocano la malattia, ma uccisi o resi innocui in modo da non provocarla. Le vaccinazioni, quindi, costringono l’organismo a reagire in modo che, in caso di infezione, abbia già pronti gli anticorpi per difendersi prima che la malattia possa svilupparsi. Proprio perché le componenti del vaccino non sono in grado di scatenare la malattia, spesso è necessario somministrare più dosi di vaccino per ottenere una protezione stabile e duratura. Le parti del vaccino che stimolano la produzione degli anticorpi si chiamano antigeni e possono essere costituiti dal germe ucciso o da pezzi dello stesso (cosiddetti vaccini inattivati) oppure dal germe vivo ma reso innocuo e quindi incapace di provocare la malattia.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti