L’efficacia dei vaccini migliora se c’è più ferro

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili

Il 40% dei bambini in tutto il mondo soffre di anemia derivata da un’alimentazione povera di ferro. Secondo un recente studio, questa carenza riduce, tra le altre cose, l’efficacia dei vaccini

L’efficacia dei vaccini migliora se c’è più ferro

Chi ha poco ferro vede ridurre l’efficacia dei vaccini, ossia la risposta dell’organismo. Integrarlo tramite alimentazione prima della vaccinazione sembra, però, in grado di allontanare questo rischio, migliorando le risposte immunitarie.. A rivelarlo è uno studio condotto ricercatori del Politecnico federale di Zurigo (ETH Zürich) e pubblicato su Frontiers in Immunology, magazine ufficiale dell’IUIS (Unione internazionale delle società scientifiche di immunologia).

Rischio raddoppiato

Nonostante i programmi di immunizzazione globali raggiungano oggi molte più persone che in passato, circa 1,5 milioni di bambini muoiono ancora ogni anno per malattie prevenibili con le vaccinazioni. Si è scoperto però che i vaccini sono spesso meno efficaci nei Paesi a basso reddito rispetto a quelli ad alto reddito. Nonostante le numerose vaccinazioni, infatti, per i bambini anemici il rischio di trovare una mancanza di anticorpi protettivi per esempio contro difterite, pneumococchi e altri patogeni nel sangue di 18 mesi di età era maggiore più del doppio rispetto ai neonati non anemici.

Chi corre più pericoli

Guidato da Michael Zimmermann del Dipartimento di scienze e tecnologia della salute, il gruppo di ricerca, che ha lavorato in collaborazione con scienziati del Kenya, del Regno Unito, dei Paesi Bassi e degli Stati Uniti ha cercato di fare luce su questi aspetti. Le ricerche hanno evidenziato come in Kenya e in altri paesi subsahariani, specie in presenza di madri anemiche o con basso peso alla nascita, le riserve di ferro nei bambini sono molto più basse rispetto, per esempio, a quelle dei piccoli nati in Svizzera. Questa carenza è spesso aggravata da infezioni e diarrea sanguinolenta, che sovente portano le riserve di ferro dei piccoli a esaurirsi dopo due o tre mesi.

Conferme da altri studi

Un precedente studio condotto in Mozambico e Tanzania dai ricercatori dell’Istituto Barcellona per la salute globale ha svelato il legame tra bassi valori di emoglobina, e quindi di ferro, e una minore efficacia dei vaccini contro la malaria. Partendo proprio da queste basi, la nuova ricerca svolta sui bambini del Kenya ne ha confermato la validità, aggiungendo alla letteratura sul tema un tassello importante come quello circa gli effetti che ha l’integrazione del ferro sull’efficacia dei vaccini.

Perché è importante il ferro

La ricerca ha valutato l’importanza del ferro sul sistema immunitario di 127 bambini al settimo mese di vita. Ai piccoli sono stati forniti per quatto mesi degli specifici micronutrienti. A 85 bambini del campione, però, i micronutrienti sono stati arricchiti da 5 mg di ferro al giorno. Dopodiché, al nono mese a tutti i neonati è stato somministrato il vaccino contro il morbillo. Analizzando i valori di anticorpi nel sangue una volta raggiunto l’anno di età, i ricercatori hanno scoperto che i bambini cui era stata somministrata la dose extra di ferro evidenziavano una maggiore risposta immunitaria e anticorpi più attivi nel riconoscere i patogeni.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Come sottolineato da Zimmermann, prevenire l’anemia nei bambini piccoli integrando il ferro nella loro dieta migliora la protezione fornita dai vaccini. A sua volta, questo maggiore effetto delle vaccinazioni aiuta a prevenire una buona parte degli 1,5 milioni di decessi annuali dovuti a malattie prevenibili con il vaccino.

 

Pubblicato il 21.9.2020 Aggiornato il 21.9.2020
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti