Meningite: non rinunciare alla vaccinazione

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 23/11/2021 Aggiornato il 23/11/2021

La vaccinazione è l’arma migliore contro la meningite. Per questo, non bisogna rinunciarci, nemmeno in tempo di Covid-19

Meningite: non rinunciare alla vaccinazione

La pandemia di Covid-19 ha avuto numerosi “effetti collaterali”. Fra questi, anche un ritardo nelle vaccinazioni destinate ai bambini, incluse quelle contro la meningite. Basti pensare che un’indagine internazionale realizzata da Ipsos per Gsk ha rilevato che da marzo 2020 a marzo 2021 un genitore su due è stato costretto a rimandare o annullare l’appuntamento per il vaccino contro la meningite. È stato un grave errore perché questa malattia è molto seria e non va mai sottovalutata. Proprio per aumentare la consapevolezza sulla patologia, la Fimp (Federazione italiana medici pediatrici) ha organizzato un evento dal titolo “Meningiti a 360°”.

Una malattia molto seria

La meningite è una malattia infettiva del sistema nervoso centrale che interessa le meningi, le membrane di rivestimento che avvolgono e proteggono il cervello e il midollo spinale. Nella maggior parte dei casi, è causata da virus o batteri: tendenzialmente la forma virale è meno seria, mentre quella batterica può essere molto pericolosa, anche se fortunatamente è più rara. I batteri che sono più frequente causa di meningite sono tre: Neisseria meningitidis (meningococco), Streptococcus pneumoniae (pneumococco), Haemophilus influentiae tipo b (emofilo o Hib). Tutti vengono trasmessi per via aerea, per esempio, tramite goccioline di saliva e starnuti.

La meningite si manifesta con alcuni sintomi: irrigidimento del collo (che però non è sempre presente), febbre alta, vomito, confusione, irritabilità, mal di testa. Se non trattata per tempo, può avere conseguenze molto impattanti.

L’importanza della vaccinazione

Il miglior strumento contro la meningite è rappresentato dalla vaccinazione, che protegge dal rischio di contrarre la malattia. Attualmente esistono tre tipi di vaccino:

– il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC), che è il più usato e protegge solo dal sierogruppo C;

– il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y. È indicato negli adolescenti e in chi viaggi in paesi a rischio. Serve anche da richiamo della vaccinazione contro il meningococco C;

– il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B, che protegge esclusivamente contro questo sierogruppo e che viene usato nei bambini con meno di un anno.

Inoltre, esiste una vaccinazione contro l’emofilo tipo b, che in genere è effettuata insieme a quella antitetanica, antidifterica, antipertosse, antipolio e antiepatite B. Anche quella contro lo pneumococco è gratuita per i neonati e nelle persone con più di 65 anni.

Rinunciare alla vaccinazione contro la meningite è “un gravissimo errore” ha spiegato Paolo Biasci, presidente della Fimp. “Far comprendere ai genitori che ci sono vari tipi di meningite, e di conseguenza un vaccino per ciascuna forma della malattia, è importantissimo. Non bisogna mai abbassare la guardia”.

 

 
 
 

Lo sapevi che?

La meningite da meningococco di tipo B colpisce soprattutto nei primi mesi di vita. Quelle da meningococco di tipo B e C e quella da meningococco di tipo Y, invece, interessano soprattutto bambini e adolescenti (oltre che adulti).

 

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