Nuovi vaccini: a che punto siamo?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/07/2014 Aggiornato il 30/01/2015

Durante il recente congresso di pediatria, gli esperti hanno fatto il punto sui vaccini contro Papillomavirus, Meningococco B, Pneumococco, Rotavirus

Nuovi vaccini: a che punto siamo?

Al momento sono disponibili già diversi vaccini contro gran parte delle malattie infettive più comuni nell’infanzia. Ma a breve l’offerta potrebbe arricchirsi ulteriormente. Lo hanno spiegato gli esperti riuniti in occasione del recente Congresso italiano di pediatria.

Contro l’Hpv

Il virus Hpv o Papillomavirus è un virus a trasmissione sessuale molto comune, che può causare, fra le altre cose, anche il tumore anale, del collo dell’utero, del pene e della testa-collo. Esiste già un vaccino che protegge contro alcuni genotipi del microrganismo. Attualmente, però, l’Asl offrono gratuitamente il medicinale solo alle ragazzine. “Ma i tumori correlati all’infezione da Hpv colpiscono in maniera considerevole anche la popolazione maschile: su circa 30 mila casi complessivi ben 12 mila riguardano i maschi” ha chiarito Chiara Azzari, professore di Pediatria all’Università di Firenze. Ecco perché i pediatri si stanno battendo affinché la vaccinazione gratuita venga estesa anche agli adolescenti maschi. 

Contro il Meningococco B

Il Meningococco B è uno dei microrganismi più spesso responsabili di meningite. È molto pericoloso, soprattutto nei bambini con meno di un anno: nel 15-20% dei casi provoca la morte della persona colpita. Dalla fine dello scorso anno è disponibile un vaccino che diminuisce il rischio di contagio. Può essere somministrato a partire dall’età di due mesi e offre una copertura dell’80%. Al momento, però, non è rimborsato dal Sistema sanitario nazionale e il costo è a carico delle famiglie. L’auspicio delle società scientifiche è che venga aggiunto al più presto all’elenco dei vaccini offerti attivamente e gratuitamente.

Contro lo Pneumococco

Si tratta di un batterio molto diffuso, che in alcuni casi può causare anche infezioni serie come batteriemia, meningite e polmonite. In Italia sono disponibili due vaccini contro lo pneumococco. Dal 2013, quello pneumococcico coniugato 13-valente può essere somministrato anche ai bambini in età scolare e agli adolescenti. “Il vantaggio dell’estensione è di particolare rilievo per i bambini grandi con malattie croniche a forte rischio di complicanze pneumococciche, come i soggetti con gravi malattie cardiorespiratorie, quelli con forme croniche renali ed epatiche, i diabetici e, in genere, tutti gli immunodepressi” ha affermato Nicola Principi, professore di Pediatria, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.

Contro il Rotavirus

I Rotavirus sono virus che nei bambini possono dare origine a gastroenteriti anche molto intense. Al momento esistono due vaccini, che hanno mostrato di prevenire più dell’80% delle ospedalizzazioni e tra il 77 e l’80% dei casi gravi. In Italia solo in Sicilia sono gratuiti, mentre in altre regioni sono in regime di co-pagamento.

 
 
 

In breve

HANNO UNA FUNZIONE PREVENTIVA

I vaccini sono preparati farmaceutici in grado di conferire l’immunità, ossia la protezione, verso uno o più determinati microrganismi in grado di causare malattia.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Aborto spontaneo a sette settimane: perché è successo?

25/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo un aborto spontaneo è più che giusto voler sapere perché è successo. Purtroppo però elencare tutte le possibili cause richiederebbe la stesura di un intero manuale. Il più delle volte, comunque, succede perché il bimbo è portatore di un'anomalia genetica non compatibile con la sopravvivenza,   »

Bimba di due anni e mezzo che si ribella alla mamma

25/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

I due anni e mezzo sono stati definiti da qualcuno "l'epoca dei no": tenendo conto che c'è dunque da aspettarsi che il bambino diventi più difficile da gestire, spetta ai genitori insegnargli con affettuosa decisione a rispettare le regole, semplici e giuste, che consentono di avere in casa un'atmosfera...  »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti