Obbligo vaccinale: non serve più consegnare i certificati alle scuole

Patrizia Masini A cura di Patrizia Masini Pubblicato il 09/07/2019 Aggiornato il 18/11/2019

La legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale resta ma i genitori non devono più presentare i documenti caratecei alla scuola entro il 10 luglio: grazie all’amagrafe vaccinale saranno direttamente le Asl a fornire alle scuole i nomi di chi non è in regola, che verranno contattati

Obbligo vaccinale: non serve più consegnare i certificati alle scuole

In termini di obbligo vaccinale dovrebbe essere tutto più facile. C’era la scadenza del 10 luglio per consegnare alle scuole i certificati cartacei che attestavano l’esecuzione dei vaccini obbligatori del bambino in vista del prossimo anno scolastico. Ora non serve più perché ormai il fenomeno è tutto automatico. Grazie all’anagrafe vaccinale, istituita dal ministro della Salute Giulia Grillo il 18 settembre scorso, le Asl e le scuole comunicano tra loro in tutte le regioni d’Italia, tranne nelle province di Trento e Bolzano.

L’obbligo resta

L’obbligo vaccinale rimane invariato ma chi è in regola non deve più fare nulla per l’iscrizione al prossimo anno scolastico. A precisarlo sono stati il ministero della Salute e quello all’Istruzione. Sarà necessario presentare la certificazione cartacea delle avvenute vaccinazioni solo nel caso in cui, dopo lo scambio dei dati tra le Asl e le scuole, emergesse che il proprio bambino non sia in regola con gli obblighi previsti ai fini dell’iscrizione scolastica.

10 giorni per mettersi in regola

Se non si sono eseguite le vaccinazioni obbligatorie per la frequenza scolastica, i genitori avranno 10 giorni di tempo per eseguire i vaccini e portare a scuola i documenti che attestano la avvenuta vaccinazione. Passato questo termine, potranno scattare le sanzioni, che vanno dal non accesso a scuola per i più piccoli fino alle sanzioni pecuniarie.

Eccezione Trento

La provincia di Trento ha chiesto l’esenzione dall’obbligo vaccinale perché ha raggiunto una copertura superiore al 95% raggiungendo così l'”immunità di gregge”, che si verifica quando una parte significativa di una popolazione finisce con il fornire una tutela anche agli individui che non l’hanno sviluppata direttamente. Non si tratta di uno strappo alla regola, ma in realtà di una fase prevista dalla stessa legge Lorenzin che prevederebbe l’ingresso a scuola anche ai bambini non vaccinati quando, statistiche alla mano, si ritiene possano essere al sicuro dal contrarre le malattie.

 
 

Da sapere

IN FUTURO OBBLIGO VACCINALE FLESSIBILE?

Nel Parlamento si sta parlando da tempo del cosiddetto `obbligo vaccinale flessibile´: La vaccinazione resterebbe obbligatoria solo «in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo». In attesa dell’approvazione, resta in vigore la legge Lorenzin con i 10 vaccini obbligatori: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti