Papilloma virus: il 32% è convinto che colpisce solo le donne

Stefania Lupi A cura di Stefania Lupi Pubblicato il 29/10/2019 Aggiornato il 13/12/2019

Diminuisce la diffidenza dei genitori verso il vaccino del papilloma virus, ma ancora pochi sono consapevoli di tutti i rischi legati all'infezione da Hpv

Papilloma virus: il 32% è convinto che colpisce solo le donne

Aumentano i genitori che conoscono il Papilloma virus (l’88,3%), l’86,7% sa che è responsabile del tumore al collo dell’utero, ma solo il 50,3% sa che può causare altri tumori nelle donne e negli uomini. Tuttavia il 31,9% crede ancora che il virus colpisca esclusivamente le donne. È quanto emerge dal nuovo rapporto del Censis  sui rischi dell’Hpv nel nostro Paese.

Ancora molte vittime

Secondo il rapporto, inoltre, le patologie tumorali collegate all’infezione uccidono ancora circa mille donne all’anno, sebbene esistano efficaci strategie di prevenzione. Del resto, i numeri sui contagi fanno riflettere: ogni anno in Italia si registrano 2.400 nuovi casi di tumore della cervice uterina causati dal Papilloma virus.

Un virus molto pericoloso

L’Hpv è l’agente virale responsabile del carcinoma della cervice uterina, della vulva, della vagina, dell’ano, del pene, dell’orofaringe e di lesioni precancerose e genitali esterne (condilomi). Si calcola che esistano circa 100 tipi di papilloma virus differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne, come i condilomi, altri sono in grado di produrre lesioni potenzialmente in grado di generare diversi tumori, primo fra tutti quello del collo dell’utero. Nell’80% delle infezioni, però, il sistema immunitario riesce a sconfiggere il virus. E comunque, una volta avvenuta l’infezione, occorrono diversi anni prima di sviluppare un eventuale problema.

L’importanza del vaccino

Di fondamentale importanza, in fatto di prevenzione, è il vaccino contro il papilloma virus. Se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale (come previsto dal Piano Nazionale Vaccini che lo ha inserito gratuitamente per ragazzi e ragazze a partire dai 12 anni di età) è in grado di agire contro 9 genotipi, riducendo così le possibilità di sviluppare le patologie associate all’infezione.

Pap test e Hpv test

Da non sottovalutare anche l’importanza della diagnosi precoce attraverso il Pap-test, un esame che permette di diagnosticare precocemente tumori o alterazioni cellulari che possono poi portare a una neoplasia. In Italia i programmi di prevenzione prevedono per le donne l’offerta gratuita dello screening fra i 25 e i 64 anni, con il Pap-test o, dai 30-35 anni, con il test Hpv.

Da sapere!

La combinazione della strategia vaccinale (la vaccinazione viene offerta anche alle donne di 25 anni di età in concomitanza con l’Hpv-test) e dello screening permette sul lungo periodo di ridurre drasticamente i casi di tumori associati all’Hpv.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbi sulla paternità: si può risalire al giorno del concepimento?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Stabilire quale rapporto sessuale tra quelli affrontati in uno stesso mese abbia determinato il concepimento sarebbe un azzardo. Solo lo specifico test, eseguito in laboratorio, può indicare con certezza l'identità paterna.   »

Bimbo di 5 anni che respinge la mamma: colpa della crisi che stanno attraversando i genitori?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

Inofolic o Chirofert per favorire l’ovulazione?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Gli integratori che migliorano l'attività delle ovaie hanno tutti un effetto interessante, tuttavia è sempre consigliabile non assumerli di propria iniziativa ma sempre e solo su indicazione del ginecologo curante, al quale spetta stabilire quando davvero servono.   »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti