Distrae i bimbi applicando i principi della terapia cognitivo-comportamentale, riducendo il dolore e la paura dei vaccini
Argomenti trattati
Distrarre i bambini facendoli interessare a qualcosa che a loro piace per ridurre il dolore percepito al momento della somministrazione dell’iniezione del vaccino: è questa l’idea, vincente, alla base di un progetto che è stato condotto nel centro salute Tacito di Terni (Usl Umbria 2) per vincere la paura dei vaccini.
Il robot umanoide
I bambini che dovevano essere vaccinati hanno potuto interagire nell’ambulatorio con un robot umanoide dotato di intelligenza artificiale, che ha dimostrato di avere un potere antidolorifico e ansiolitico per i piccoli sottoposti a iniezione, facendo così passare loro la paura dei vaccini.
Da 3 a 12 anni
Nello studio – condotto da Marwa Larafa, neo-laureata in infermieristica dell’Università di Perugia – sono stati coinvolti 136 bambini di età compresa tra 3 e 12 anni che dovevano sottoporsi alla somministrazione di un vaccino: la metà dei bambini è stata invitata a interagire con il robot prima di fare l’iniezione, mentre l’altra metà non ha avuto alcun tipo di distrazione. Ebbene, dallo studio è emerso che l’utilizzo del robot “ha permesso ai bambini di non concentrasi sull’iniezione” e che questi stessi bimbi avevano percepito “meno dolore e angoscia rispetto ai bambini che non avevano invece avuto alcun tipo di distrazione, se non il conforto del genitore”.
La terapia cognitivo-comportamentale
Il software per interagire con i bambini impiegato dal robot – sviluppato dal Prisca Lab (Projects of intelligent robotics and advanced cognitive systems) dell’Ateneo Federico II di Napoli – si basa sulla terapia cognitivo-comportamentale con diverse tipologie di distrazione per coinvolgere i bambini in modo multisensoriale in base all’età. La procedura si conclude, a vaccino effettuato, con il robot che invita i bimbi a soffiare su una girandola per allentare la tensione post-vaccinazione.
Da sapere!
Nonostante la pratica di immunizzazione abbia un enorme beneficio per la salute individuale e collettiva, viene data poca attenzione ai sentimenti che il bambino prova durante l’iniezione che può trasformarsi in un’esperienza traumatizzante.
Pubblicato il 30.5.2019Aggiornato il 20.11.2019
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.
Ci sono situazioni complicatissime da gestire in cui il comportamento materno (che pure ha tantissime giustificazioni e si può comprendere) può indurre il bambino a preferire la vita che gli offre il padre grazie ad atteggiamenti più permissivi. »
La rilevazione dell'attività cardiaca del feto è un ottimo segno, tuttavia l'ecografia non permette di fare previsioni sul futuro della gravidanza, ma consente solo di valutare il "qui e ora". »
Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari. »
I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio. »
Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali. »
Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto. »
Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna. »
La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro. »
Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi. »