Vaccinazioni: l’obbligo slitta all’anno scolastico 2019

Elisa Carcano A cura di Elisa Carcano Pubblicato il 3 agosto 2018 Aggiornato il 6 agosto 2018

Nessun bambino resterà fuori dal nido o dall'asilo perché sprovvisto della documentazione prevista. L'obbligo slitta all'anno scolastico 2019/2020

Vaccinazioni: l’obbligo slitta all’anno scolastico 2019

La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato i due emendamenti identici, a firma M5S e Lega, all’articolo 6 del Decreto “proroghe”. Decade così quanto previsto dall’articolo 3 della legge Lorenzin (la 119/2017) che un anno fa aveva ripristinato l’obbligo vaccinale per bambini e ragazzi da zero a sedici anni, e secondo cui la presentazione della documentazione sull’avvenuta vaccinazione costituisce requisito d’accesso. “Per il prossimo anno scolastico tutti i bambini, compresi quelli sprovvisti di documentazione sulla loro vaccinazione, potranno accedere alle scuole per l’infanzia. L’obbligo slitta al 2019-2020. Una decisione di buon senso per la quale esprimiamo grande soddisfazione”, ha dichiarato  il sottosegretario alla Salute, Maurizio Fugatti.

Il ministro della Salute

Il provvedimento arriva in linea con quanto espresso nelle scorse settimane dal ministro della Salute Giulia Grillo: “L’obbligatorità della vaccinazione si può graduare: nell’intensità, nel tempo e anche livello territoriale. Perché ci sono regioni che hanno coperture altissime e altre molto più basse. Si possono prevedere interventi mirati. Questo è un razionale di buon senso, non fare un decreto che mette 10 vaccini all’improvviso quando il giorno prima erano 4″. 

Nessun bambino resterà fuori dalla scuola

“Ci sono tante forme di obbligatorietà”, aveva sottolineato Grillo. “Quella dell’esclusione scolastica è un atto estremo, quindi prevederla deve essere fortemente giustificato di fronte alla popolazione. Ci sono delle gradualità nei meccanismi sanzionatori che uno Stato può tranquillamente utilizzare prima di arrivare all’estremo”, aveva precisato il ministro della Salute, evidenziando che “abbiamo fortemente criticato il decreto Lorenzin proprio perché non è stato né graduale né preceduto da un graduale lavoro di un Governo che si è reso conto che le coperture vaccinali erano scese. Peccato che erano scese in 4 anni, quindi se ne poteva accorgere pure prima visto che la precedente ministra è stata in carica 5 anni”.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Erano circa 30mila –  secondo il past president della Società italiana di Igiene, Carlo Signorelli – i bimbi sotto i sei anni non in regola con la documentazione per le vaccinazioni.

 

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