Vaccini indietro tutta: risorta l’autocertificazione

Elisa Carcano A cura di Elisa Carcano Pubblicato il 7.9.2018 Aggiornato il 7.9.2018

Colpo di scena del governo sui vaccini: approvato nella notte un emendamento che estende fino al 10 marzo 2019 la validità dell'autocertificazione per poter accedere a nidi e materne

Vaccini indietro tutta: risorta l’autocertificazione

Presentato ieri in tarda mattinata e approvato nella notte dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera un secondo emendamento al decreto milleproroghe che ripristina l’autocertificazione per i vaccini: fino al 10 marzo sarà valida e nel frattempo i bambini potranno andare all’asilo e al nido (la frequenza a scuola da 6 a 16 anni era comunque già assicurata dal decreto Lorenzin). Di fatto, in questo modo il governo ha smentito se stesso, spazzando via con questo secondo emendamento quello presentato solo il giorno prima che ripristinava l’obbligo della certificazione dell’Asl.

Ira dei presidi

Dopo l’ultima giravolta in tema vaccinazioni e certificazioni, non si è fatta attendere la risposta dei presidi che sono a dir poco infuriati. “Questa è una fase in cui serve certezza del diritto, sgomberare il campo dalla confusione. Questo emendamento non sembra andare in tale direzione, continuando ad aumentare il caos che già regna nelle scuole – ha commentato  il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli -. Riteniamo poi che il termine del 10 marzo per mettersi in regola con le certificazioni vaccinali sia eccessivo”.

Comuni e Regioni divisi tra linea dura e morbida

In un clima di totale incertezza, disagi alle famiglie erano già stati segnalati anche dal Tribunale per il diritti del malato attraverso la vice coordinatrice nazionale Sabrina Nardi, poiché in mancanza (e in attesa) di una linea di condotta certa, ognuno (Comuni e Regioni) si regolava in autonomia: c’era chi aveva accettato l’autocertificazione, seguendo la circolare ministeriale di luglio, e chi no, in piena attuazione del decreto Lorenzin, ed erano già molti i bambini che erano stati rifiutati da nidi e asili perché privi del certificato dell’Asl. Per esempio, ieri a Milano una mamma aveva chiamato la polizia quando aveva saputo che il suo bambino non poteva entrare all’asilo nido perché non in regola con la documentazione. Le forze dell’ordine, però, le avevano spiegato che non potevano fare nulla perché la scuola rispettava la legge. Oggi le cose sarebbero andate diversamente.

Carabinieri a caccia di falsi

Proseguono, intanto, in tutta Italia le ispezioni dei carabinieri dei Nas sulle autocertificazioni finora presentate e sono già saltati fuori alcuni falsi: una percentuale bassissima, ha comunque rassicurato il ministro della Salute Giulia Grillo. E sull’esclusione dei propri figli da nidi e asili registrata in questi giorni c’è già chi minaccia un’azione legale.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

 

Già ad agosto era stato inserito un emendamento nel decreto milleproroghe che faceva slittare all’anno scolastico 2019-2020 l’obbligo di presentare i certificati vaccinali per l’iscrizione dei bimbi a nidi e asili, che sembrava superato dall’emendamento presentato a conferma dell’obbligo delle certificazioni. A sua volta spazzato via.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti