Vaccini: l’autonomia regionale può diventare un ostacolo

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 17/12/2018 Aggiornato il 17/12/2018

Per i pediatri lasciare tutto in mano alle Regioni significa aumentare il rischio di disparità fra quelle più virtuose e quelle meno. Specie per i vaccini

Vaccini: l’autonomia regionale può diventare un ostacolo

Tutti i bambini dovrebbero avere gli stessi diritti, indipendentemente dal luogo in cui nascono e crescono. Eppure non è sempre così, nemmeno in Italia. Infatti, esistono profonde differenze a livello regionale, perlomeno per quanto riguarda la sfera della salute in generale e i vaccini in particolare. A lanciare l’allarme è la Federazione italiana medici pediatri (Fimp).

Profonde differenze

L’Italia vanta uno dei sistemi sanitari migliori al mondo, che offre un’assistenza universalistica, libera e gratuita. Tuttavia, c’è un grosso “ma”: l’autonomia richiesta dalle Regioni, che rischia di creare differenze sempre più marcate fra le diverse zone del Paese. “Purtroppo sempre più regioni richiedono massima autonomia e il rischio è che il nostro servizio sanitario si trasformi in un sistema in cui non tutti possano avere le stesse opportunità” ha spiegato Paolo Biasci, presidente nazionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp). Teoricamente, i Livelli essenziali d’assistenza (Lea) dovrebbero essere applicati e applicabili ovunque, ma se dovessero diventare di esclusiva competenza delle Regioni, potrebbero essere garantiti solo da quelle virtuose e non da quelle commissariate.

Liste di attesa troppo lunghe

A preoccupare i pediatri sono soprattutto i vaccini. Al momento, infatti, esistono diversi problemi in merito. Per esempio, le lunghissime liste di attesa. “Non ci sono solo differenze a livello regionale ma spesso addirittura in ogni singola Azienda sanitaria locale. La proposta vaccinale deve invece essere uniforme e unitaria così come chiediamo da diversi anni attraverso il Board del calendario vaccinale per la Vita, di cui facciamo parte insieme ad altre Società Scientifiche” ha spiegato Giorgio Conforti, Referente Area Vaccini della Fimp. Per questo, la Fimp ha proposto di permettere ai pediatri di eseguire le vaccinazioni obbligatorie. In effetti, alcuni studi hanno dimostrato che se i vaccini sono effettuati dalle stesse persone che li raccomandano o comunque da medici che vedono abitualmente i bambini, i tassi di copertura aumentano e i tempi diminuiscono.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Per avere maggiori informazioni sui vaccini obbligatori ci si può rivolgere al proprio pediatra, alla Asl oppure consultare il sito del ministero della Salute.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Olive confezionate e rischio listeria

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Se si ha il sospetto di essere state contagiate dalla listeria si può fare lo specifico test sul sangue, tuttavia per avere un risultato attendibile occorre che trascorrano tra le due e e quattro settimane.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti