Vaccino anti meningococco: quale fare, quando ed effetti collaterali

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa

Non è obbligatorio ma viene consigliato, e offerto gratuitamente, per tutti i nuovi nati in funzione di prevenire la meningite da meningococco, particolarmente pericolosa per i più piccoli.

vaccino antimeningococco

La meningite da meningococco è una malattia infettiva acuta, estremamente pericolosa: colpisce in modo particolare i bambini sotto l’anno di età e può avere conseguenze permanenti gravi, talvolta esito letale in pochi giorni. L’unica arma a disposizione per evitare che i piccoli ne siano colpiti è il vaccino: non rientra tra quelli obbligatori ma è fortemente consigliato, e offerto gratuitamente, ai nuovi nati.

Il batterio che provoca la meningite può essere di vario tipo: in Italia prevalgono i sierotipi B e C anche se i dati della sorveglianza epidemiologica nazionale e internazionale registrano un crescente numero di casi da sierogruppi W135 e Y. Proprio per questo si tende oggi sostituire il vaccino contro il meningococco B, in ogni caso ancora impiegato, con il vaccino coniugato tetravalente (A, C, Y, W135) da somministrare a partire dai 12 mesi compiuti con una dose di richiamo a partire dai 12 anni. Come per tutte le vaccinazioni, dopo la somministrazione del vaccino anti meningococco possono comparire effetti indesiderati che sono in genere di lieve entità e rientrano nell’arco di pochissimi giorni.

Quale vaccino fare

Il meningococco è un batterio di cui si conoscono ben tredici tipi diversi. Solo cinque di questi, A, B, C, Y, W135, danno origine alla meningite batterica, una malattia infettiva che può portare a gravi conseguenze ed essere potenzialmente mortale e che per altro colpisce con maggior frequenza i bambini sotto l’anno di età. Negli ultimi anni in Italia la malattia registra casi in diminuzione: considerando tutti i ceppi, si sono registrati 187 casi nel 2009, 149 nel 2010 e 138 nel 2012. Nel 2010 si sono verificati in media 24 casi ogni 1.000.000 abitanti con un picco massimo nei bambini con meno di un anno d’età. Questi dati, da considerarsi ovviamente positivi, sono legati alla diffusione del vaccino anti meningococco che ad oggi resta l’arma più efficace per ridurre il rischio di morte e di danni permanenti derivanti dalla malattia meningococcica causata dai sierotipi A, B, C, Y, W-135.

Esistono diversi tipi di vaccino: il pediatra è il professionista al quale rivolgersi per avere indicazioni su quale sia più opportuno fare, caso per caso:

  1. il vaccino anti-meningococco B efficace solo contro il sierotipo B, fino a qualche tempo fa il più diffuso in Italia
  2. il vaccino tetravalente coniugato A, C, Y, W135 che ha sostituito il precedente vaccino C, attivo esclusivamente contro il sierogruppo C. È attualmente il vaccino più consigliato, in linea generale e in modo particolare qualora si prevedano spostamenti in aree endemiche, in particolare nell’Africa subsahariana dove è presente la cosiddetta “cintura della meningite”, che si estende dal Senegal all’Etiopia; questo tipo di vaccinazione è richiesta inoltre obbligatoriamente per chi va in Arabia Saudita.

Dosi e quando farlo

Entrambi i tipi di vaccino vengono somministrati tramite iniezione intramuscolare che nei lattanti e nei bambini viene fatta nella parte anteriore della coscia, mentre per adolescenti e adulti a livello della spalla. Dosi e tempi di somministrazione sono invece diversi tra le due tipologie di vaccino.

Il vaccino contro il meningococco B si somministra in tre dosi: 

  1. la prima a 76 giorni di vita, 15 giorni dopo la somministrazione della prima dose del vaccino esavalente
  2. la seconda dopo non meno di due mesi dalla prima dose
  3. la terza tra 13 e 14 mesi di età (con un intervallo di almeno 6 mesi tra la serie primaria e la dose di richiamo).

Dopo i due anni compiuti, sono sufficienti due dosi di vaccino da somministrare ad almeno due mesi l’una dall’altra. Il vaccino anti meningococco B può essere somministrato insieme ad altri vaccini incluso il vaccino antirotavirus e con il vaccino esavalente.

Nel caso del vaccino coniugato tetravalente si prevede una somministrazione ad almeno 12 mesi compiuti con una dose di richiamo negli adolescenti a partire dai 12 anni.

Il vaccino tetravalente può essere somministrato già a 2 mesi di vita nel caso in cui siano presenti le seguenti condizioni:

  • Diabete mellito di tipo 1
  • Difetti dei Toll-like receptors di tipo 4
  • Emoglobinopatie come la talassemia e l’anemia falciforme
  • Epatopatie croniche gravi
  • Immunodepressione congenita o acquisita
  • Insufficienza renale/surrenalica cronica
  • Perdite di liquido cerebrospinale da traumi o intervento
  • Asplenia
  • Difetti congeniti e acquisiti del complemento
  • Infezione da HIV

In quest’ultimo caso si prevede la somministrazione di altre due dosi di vaccino di cui l’ultima dopo l’anno di età con un richiamo dopo i cinque anni se persiste la condizione di aumentato rischio.

Controindicazioni

Unica controindicazione alla somministrazione del vaccino è rappresentata dall’aver sviluppato reazioni allergiche molto gravi (si parla di anafilassi) a sostanze contenute nel vaccino, siano principi attivi che eccipienti, o a seguito di una precedente somministrazione.

Come per tutti i vaccini, è bene rimandare la somministrazione se il bambino ha febbre alta mentre si può procedere nel caso di un semplice raffreddore.

Effetti collaterali

Un vaccino, come succede del resto con tutti i farmaci, può provocare effetti indesiderati che vengono classificati in base alla frequenza in molto comuni (più di 1 caso su 10), comuni (più di 1 caso su 100), non comuni (più di 1 caso su 1000), rari (più di 1 caso su 10000) e molto rari (meno di 1 caso su 10000).

Le reazioni collaterali molto comuni dopo la somministrazione del vaccino anti meningococco sono perdita di appetito, irritabilità, sonnolenza e cefalea, febbre e un senso di dolenzia nel punto dove è stata fatta l’iniezione.

In base ai dati a disposizione il 5 e il 10% dei bambini vaccinati può avere dolore e rossore nella sede di iniezione mentre dal 2 al 5% dei bambini può presentare reazioni generali quali febbre, disturbi intestinali (vomito, diarrea, inappetenza), irritabilità, disturbi del sonno. Si tratta in ogni caso di piccoli disturbi che si risolvono nell’arco di uno, due giorni.

È possibile che compaiano reazioni indesiderate di entità moderata o grave, come convulsioni febbrili e reazioni di tipo allergico, in un numero estremamente ridotto di casi. Le reazioni tendono a comparire subito dopo o comunque nell’arco di mezz’ora dalla somministrazione: per questo è sempre bene rispettare il periodo di osservazione, che va dai 15 ai 30 minuti, restando con il bambino nella sede dove è stato fatto il vaccino.

 
 
 

In breve

La vaccinazione rappresenta l’unica arma a disposizione per prevenire e contrastare l’infezione da meningococco che colpisce in particolare i bambini più piccoli con gravi conseguenze, anche mortali. Come tutte le vaccinazioni presenta un alto grado di sicurezza anche se non si possono escludere effetti collaterali in genere molto contenuti e di rapida risoluzione. 

 

Fonti / Bibliografia

Pubblicato il 12.12.2025 Aggiornato il 12.12.2025
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