Vaccino antinfluenzale: quali bambini devono farlo?

Redazione A cura di “La Redazione”

Ritorna il periodo del vaccino antinfluenzale. Ogni anno il 5-10% degli italiani contrae l’influenza e di questi molti sono bambini, sani o malati. E qui sta, per molti, la differenza 

Vaccino antinfluenzale: quali bambini devono farlo?

vaccino antinfluenzale ai bambini: sì o no? È un’opportunità per i bambini o un inutile spreco? La risposta potrebbe essere una via di mezzo, per cui lo si consiglia specialmente ai bambini che soffrono di determinate malattie e potrebbero subire serie conseguenze a causa del virus.

Sì per chi è già malato

«Tutti coloro che hanno un figlio con una malattia quale cardiopatie, pneumopatie, diabete, fibrosi cistica vaccinino il proprio figlio proprio per evitare la possibilità che contragga l’influenza – raccomanda il dottor Alberto Villani, responsabile di pediatria generale e malattie infettive dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma – Si tratta di categorie a rischio per le quali una semplice influenza può diventare una malattia di particolare gravità».

Anche i suoi genitori

Il vaccino antinfluenzale è un’opportunità per i bambini, ma anche gli adulti dovrebbero pensarci. Vaccinandosi si proteggono i familiari, i colleghi e i malati, specialmente quelli a maggior rischio di sviluppare complicanze. Per cui se si decide di far vaccinare il proprio bimbo perché categoria a rischio, sarebbe bene che anche i genitori e tutti quelli a stretto contatto con lui si vaccinino.

All’inizio della stagione fredda

Il vaccino antinfluenzale dovrebbe essere effettuato ogni anno, prima dell’inizio del periodo maggiormente a rischio. In Italia, a partire da metà ottobre. In generale, prima ci si vaccina e meglio è. La protezione ottimale si raggiunge 10-14 giorni dopo la vaccinazione.

In un’unica dose o due per i bambini

Il vaccino di quest’anno, analogo per composizione a quello dello scorso anno, va somministrato in un’unica dose (due dosi, a distanza di un mese, sotto i 9 anni di età in individui mai vaccinati nelle stagioni precedenti), per via intramuscolare, a livello del braccio.

Sentire il proprio pediatra

Gli esperti sottolineano che spesso il vaccino antinfluenzale è un’opportunità per i bambini, anche sani. Occorre, però, sentire il proprio pediatra, che conosce il piccolo e come reagisce alle malattie.

Un virus molto contagioso

Una persona infetta può trasmettere il virus prima ancora che appaiano i sintomi, con un semplice colpo di tosse, uno starnuto o una stretta di mano. Si è contagiosi dal momento in cui si contrae il virus e fino a 5-7 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Per limitare il contagio è utile lavare spesso le mani, coprire la bocca in caso di tosse e/o starnuti, usare fazzoletti di carta usa e getta, usare mascherine se esposti a contatto con altre persone non malate.

In caso di influenza

E se il bimbo si ammala di influenza? Gli esperti consigliano di  fronteggiare i sintomi avvalendosi del consiglio del pediatra, somministrare farmaci per la febbre e tenere le vie respiratorie il più libere possibile, eseguendo continue pulizie del nasino. 

In breve

vaccini SICURI E CON POCHI EFFETTI COLLATERALI

I vaccini antinfluenzali sono considerati sicuri poiché vengono sottoposti a controlli di qualità a livello internazionale. I possibili effetti indesiderati, cioè lieve rossore, dolore e comparsa di un piccolo rilevamento della pelle, scompaiono in 4 o 5 ore. 

Pubblicato il 3.11.2014 Aggiornato il 3.11.2014
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Aborto spontaneo: dopo quanto si può cercare un’altra gravidanza?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'ovulazione si verifica 30 giorni dopo un aborto spontaneo ed è possibile concepire anche in questa circostanza senza che vi siano rischi di un qualsiasi tipo.  »

TSH del neonato: va controllato nel tempo se la madre è ipotiroidea?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se il bambino è nato a termine e se dallo screening neonatale non è emerso nulla, non è necessario fare ulteriori controlli.  »

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Fai la tua domanda agli specialisti