Vaccino varicella ai bambini: cosa è, quando farlo, effetti indesiderati

Dottor Leo Venturelli A cura di Dottor Leo Venturelli Pubblicato il 18/02/2020 Aggiornato il 12/07/2024

Tutte le informazioni sul vaccino antivaricella, cosa è, come funziona, quando vaccinare il neonato e come segnalare gli effetti indesiderati alla Agenzia del Farmaco.

Vaccino varicella ai bambini: cosa è, quando farlo, effetti indesiderati

Il vaccino della varicella protegge contro l’herpes zoster, il virus che causa appunto la varicella, una malattia esantematica, caratterizzata dalla comparsa su tutto il corpo di vescicole colme di siero, che, se contratta nell’infanzia, tende a risolversi spontaneamente senza conseguenze temibili, salvo rare eccezioni. L’herpes zoster, anche dopo la guarigione, rimane annidato nell’organismo e in una piccola percentuale di casi si riattiva in età adulta, provocando un’infezione grave e dolorosa popolarmente detta “fuoco di Sant’Antonio” per l’arrossamento che determina di norma nella zona del torace. Se contratto durante la gravidanza può avere conseguenze gravi sul feto. Il contagio avviene tramite il contatto diretto con le vescicole che compaiono su tutto il corpo oppure attraverso le goccioline di saliva.

Vaccinare i bambini è dunque importante non solo per proteggerli dalla malattia ma anche per bloccare la circolazione del virus, così pericoloso per le donne incinte non immuni, fino ad arrivare a debellarlo del tutto.   

Come funziona

Il vaccino antivaricella contiene  il virus vivo ma attenuato, cioè capace di stimolare le difese naturali contro la varicella ma non abbastanza potente da provocare la malattia. Può essere utilizzato per profilassi post-esposizione, entro 72 ore dal contatto: cioè se il bambino viene a contatto con qualcuno colpito da varicella può non svilupparla se tempestivamente gli viene somministrata la prima dose di vaccino. Vale solo nel caso in cui la vaccinazione non sia già stata effettuata. Sempre più spesso viene effettuata in associazione con i vaccini antimorbillo, antiparotite, antirosolia (TETRAVALENTE MPRV).

Dove si effettua

La vaccinazione antivaricella viene effettuata con un’iniezione sottocutanea nella zona del braccio. 

Chi deve fare il vaccino per la varicella?

E’ obbligatorio per tutti i nati dall’anno 2017 in avanti. E’ fortemente raccomandato effettuarla anche sui bambini nati prima del 2017 , per il quali non c’era l’obbligo.    La vaccinazione è oggi raccomandata anche a tutte le donne in età fertile non ancora vaccinate in previsione di una gravidanza, durante la quale  potrebbero venire a contatto con bambini non vaccinati, esponendo il feto a rischi a volte irreparabili.

Il ciclo vaccinale

Il calendario vaccinale prevede 2 dosi di vaccino.

  • La prima dose va effettuata tra il 13mo e il 15mo mese di vita.
  • La seconda dose va somministrata nel sesto anno di vita.

E’ un vaccino sicuro?

Il vaccino anti-varicella è considerato sicuro e generalmente dopo la somministrazione non determina effetti indesiderati significativi. Il rischio di reazioni importanti a cui espone è di molto inferiore al pericolo di complicazioni legato alla malattia.

Possibili effetti indesiderati

  • Indolenzimento e arrossamento nella zona dell’iniezione
  • Eruzione cutanea (comparsa di macchioline o vescicole)
  • Febbre superiore a 37,5° C

Immunizzazione

Come con tutti i vaccini, può non proteggere completamente tutti i bambini che sono stati vaccinati. Tuttavia le persone che sono state vaccinate e contraggono la varicella solitamente sviluppano la malattia in una forma molto più lieve rispetto alle persone che non sono state vaccinate.

Quando rimandare la vaccinazione

In caso di infezione grave con febbre elevata, può essere opportuno posticipare la vaccinazione fino a guarigione. Un’infezione minore, come per esempio un raffreddore, non costituisce una controindicazione assoluta, tuttavia è sempre meglio chiedere il parere del pediatra.

A chi segnalare reazioni causate dal vaccino

Eventuali reazioni avverse al vaccino, anche diverse da quelle elencate, si possono segnalare all’Agenzia del Farmaco 

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